Del Neri: "Arrivare più in alto possibile, senza porci limiti"
È stata una settimana strana quella trascorsa dalla Sampdoria. Prima, l'euforia per la brillante vittoria sulla Juventus; poi, già mercoledì sera, le cose sono cambiate. I punti persi a Bari, con una prova un po' sottotono da parte della squadra blucerchiata, ha riportato tutti sulla Terra.
Il campionato è brillante, certo, ma la sensazione è che ci sia un qualcosa che ancora manchi agli uomini di Del Neri per compiere il definitivo salto di qualità, soprattutto in trasferta. E la partita di domenica contro il Cagliari potrà dirci davvero se la vera Sampdoria sia quella bella e reattiva vista a Genova contro la Vecchia Signora, o quella opaca del San Nicola. Ovviamente noi tifosi ci auguriamo di vedere contro il Cagliari lo stesso spirito visto domenica scorsa contro la Juventus; spirito che servirà tutto e fino alla fine del campionato per continuare a coltivare il sogno chiamato Champions League.
Il traguardo chiamato Champions e lì. Che va e viene, avvicinandosi e allontanandosi partita dopo partita. Opinioni?
"Se la Champions deve arrivare, arriva a fine anno, non domani. Nella gara di Bari non siamo riusciti a dare continutà agli ultimi risultati, ma la squadra continuerà a lottare da qui alla fine, domenica dopo domenica, per giocarsi tutte le proprie chances con l'obiettivo di arrivare più alto possibile, senza porci limiti".
Le statistiche dicono che la Sampdoria è una squadra che va molto bene in casa, ma che non riesce a ripetersi fuori dal “Ferraris”...
"Non sono d'accordo, abbiamo vinto quattro volte fuori casa e negli ultimi due mesi anche fuori dalle mura amiche ci siamo dimostrati in palla. Mercoledì abbiamo perso per diverse componenti: noi eravamo forse un po' stanchi e dall'altra parte abbiamo trovato una squadra pimpante, ma anche nella gara del San Nicola con un po' più di fortuna e attenzione avremmo potuto portare a casa qualcosa in più. Se aggiungo poi che abbiamo perso a Parma e pareggiato a Bologna in modo strano, capite che non è del tutto vero che fuori casa rendiamo meno. Non è nostro compito vincere il campionato".
Domenica giocherete di nuovo, per la terza volta in una settimana. Come pensa che reagiranno i suoi giocatori?
"A Bari, Semioli e Poli si sono riposati e Lucchini è stato fermo per squalifica. Lo stesso Guberti non ha giocato l'intera partita, per cui alcuni dei nostri giocatori più utilizzati in questo periodo hanno tirato un po' il fiato. Domenica questi riprenderanno il proprio posto e speriamo essere qui domenica sera a parlare di una partita positiva in tutti i sensi".
Il Cagliari arriva a Genova in un momento di forma non brillantissima, reduce dalla sconfitta di Bergamo con l'Atalanta. Cosa pensa della squadra di Allegri?
"È vero che il Cagliari domenica ha perso, ma ha giocato in dieci per quasi tutta la partita. I sardi in questo momento attraversano un periodo simile a quello che abbiamo attraversato noi qualche mese fa, ma rimangono comunque una formazione con dei valori importanti. Valori importanti che però ha anche la Sampdoria: domenica a Marassi cercheremo di far partita per incamerare tre punti fondamentali per affrontare le prossime partite in modo diverso".
La Sampdoria si affaccia a queste ultime partite in una posizione di classifica ottimale, sempre in lotta per la qualificazione alla Champions League. Come si deve porre rispetto a questo obiettivo che si è venuto a creare?
"Il nostro compito è quello di riuscire a stare lì, agganciati alle altre fino alle ultime 3-4 giornate. Da lì in poi, sarà fondamentale riuscire a mantenere un certo equilibrio psicofisico, in modo che da non esaltarsi per le vittorie, né deprimersi per le sconfitte. È come uno sprint, e in questo sprint ci sono tutte squadre costruite per fare campionati di vertice, tranne la Sampdoria. In questo senso siamo degli intrusi, ma ogni singolo punto che abbiamo fatto in questo campionato è stato sudato. Quindi meritiamo di occupare la nostra posizione".
Spesso quando il campionato inizia la sua fase conclusiva, gli allenatori iniziano a fare calcoli e tabelle su come raggiungere il proprio obiettivo. Lei ha già iniziato a pensarci?
"Assolutamente no, io non guardo neppure la classifica. L'unico nostro obiettivo dev'essere quello di produrre un calcio in grado di fare punti. Calcoli è praticamente impossibile farne, sia in zona salvezza che in zona Champions; l'unico che posso fare io è quello di vincere le restanti otto partite; se ci riusciremo, sarà Champions League".
Quali sono le condizioni di Antonio Cassano? Prima di domenica scorsa non si pensava riuscisse a giocare tre partite in sette giorni, invece ci troviamo ora a commentare il suo probabile impiego anche contro il Cagliari.
"Antonio sta come gli altri e sta reagendo bene ai carichi di lavoro e alle partite giocate. Contro il Bari, complice forse un po' di emozione, non è riuscito a rendere come contro la Juventus, ma, in particolare nella prima parte di gara, anche mercoledì ha interpretato bene il ruolo che gli ho assegnato: quello di finalizzatore. Uno come lui infatti, secondo me, deve giocare molto vicino alla porta, se infatti fa uno dei suoi guizzi a 10 metri dalla porta si rende molto più pericoloso di quanto non faccia sulla trequarti. D'ora in poi giocherà sempre vicino alla porta". |di Stefano Orengo - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 110 volte