"Deluso, direi disperato. Addolorato è la parola giusta". Ancora una volta Silvio Berlusconi si descrive come un presidente tutt'altro che soddisfatto del suo Milan che, tra alti e bassi, nelle ultime otto giornate si giocherà le ultime chance di scudetto. Ma preoccupandosi soprattutto di non perdere il secondo o alla peggio il terzo posto, validi per l'accesso diretto alla Champions League. Il presidente del Consiglio, come alla fine della passata stagione, individua un'attenuante tutt'altro che generica per la sua squadra. "Devo dire che il Milan è stato colpito da infortuni gravi, in ogni ambito della formazione è venuto a mancare uno dei pilastri - sottolinea ai microfoni di Sky -: Nesta per la difesa, Beckham nella linea mediana, Pato in avanti. Sono i nostri uomini più prestigiosi e quando togli tre campioni di questo peso a una squadra non è più la stessa".
Per Berlusconi, però, non tutto di questo campionato è da buttare. "Penso che alla fine sia venuto fuori un risultato buono", concede il patron rossonero, che non regala la certezza della conferma a Leonardo "Resterà? Io spero di sì", replica il premier, senza nascondere che non sempre c'è identità di vedute con il brasiliano: "Ciascuno ha le proprie idee. Ci sono anche dei dissensi tra presidente e allenatore che però non è logico appalesare - aggiunge Berlusconi -. Nel dialogo con l'allenatore io dico sempre la mia posizione, lui mi risponde con la sua: qualche volta vediamo di andare d'accordo e qualche altra no. Ma lui è l'allenatore e io non sono nemmeno più il presidente - ha ripetuto Berlusconi -: io sono quello che soffre come tutti i tifosi milanisti quando il Milan non vince come ci aspetteremmo che facesse e in più ci metto i soldi". Pare che lo stesso Leonardo stia accarezzando l'idea di cambiare aria in estate. In Brasile lo candidano a successore di Dunga sulla panchina della Selecao e lui, per quanto aziendalista, desidera dal Milan la squadra più competitiva possibile. E ciò dipende dai soldi che Berlusconi e la sua famiglia sono ancora disposti a investire.
Il probabile ingaggio di Yepes, difensore di 34 anni del Chievo, non sarebbe esattamente il primo di una serie di grandi colpi di mercato. E quello di Mario Balotelli, in rotta con Mourinho e l'Inter, resta più che altro una suggestione. "Non so se nella concorrenza tra Milan e Inter questo è possibile", ammette Berlusconi che domenica, in piena tornata elettorale, vedrà il suo Milan decimato sfidare la Lazio: una vittoria potrebbe contenere il malumore presidenziale, soprattutto se l'Inter dovesse cadere a Roma (in quel caso i nerazzurri tornerebbero a un solo punto di distanza). Altrimenti l'umore di Berlusconi rischia di peggiorare. |Redazione Il Vero Milanista - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 174 volte