ULTIM'ORA - Il pareggio della Lazio a San Siro, complica, se mai ce ne fosse bisogno, ancora di più, la classifica dell' Atalanta
Ora, più che mai, bisognerà sperare nella caduta di qualche squadra che ci precede, ma se la logica non giocherà (buoni) scherzi, oggi siamo molto vicino al baratro della serie B.
Nelle più rosee aspettative, potremmo vincere tutte le 4 partite interne da qui alla fine, accumulando 12 punti che ci porterebbero a quota 40. Con ogni probabilità però, potrebbero non essere sufficienti. Serve più che mai un colpo in trasferta e dando un'occhiata alle squadre che andremo ad affrontare lontano dal Comunale, c'è poco da sperare.
A Bergamo arriveranno Siena e Bologna, due partite decisamente alla portata, poi però arriveranno Fiorentina e Palermo. Se avranno quest'ultime obbiettivi da raggiungere, potremmo anche ottenere non più di 3-4 punti. Insomma, se vogliamo fare i tifosi continuamo a crederci e sperare, se vogliamo fare le persone razionali ed obiettivi....
Meno 7 giornate dal termine, meno 7 punti dal Bologna e Catania, meno 4 dall'Udinese e 5 dalla Lazio
Cambiare tutto per non cambiare niente, verrebbe da dire, dopo le due vittorie casalinghe dell'Atalanta. Gol, tiri in porta a pioggia, azioni pericolose, ma si ritorna da Torino con una tacca in meno, sulla colonnina del morale, con una classifica che piange ancora lacrime amare.
Non voglio fare quello che dice con il senno di poi:”Io l’avevo detto”, ma in settimana avevamo avvertito che le due vittorie ottenute con Livorno e Cagliari non dovevano ingannare e creare false illusioni.
Un’Atalanta in salute e fuori dalla crisi, oggi avrebbe quantomeno pareggiato, contro una Juventus in stato di semi incoscienza.
Invece si torna da un’ennesima trasferta con zero punti, una trasferta, l’unica da qui alla fine del campionato, in cui si potevano ottenere punti e fare il tanto sospirato colpaccio lontano dal Comunale. Pensare ora, di ottenere punti a Roma con i giallorossi, a Milano con l’’Inter e a Napoli, pare francamente difficile.
LA CLASSIFICA INGESSATA - Dunque, si torna a sperare nei risultati casalinghi, ci aspetta sabato, prima di Pasqua (giorno della risurrezione...), il Siena di Malsani che con il pareggio odierno, verrà qui senza nulla da perdere, dovranno assolutamente vincere, oppure faranno compagnia al Livorno in serie B l’anno prossimo.
La sensazione è che sia rimasta solo l’Atalanta, nelle ultime tre posizioni di classifica, a giocarsi le ultime chance di salvezza. Il problema grave è che non sfruttiamo un turno favorevole che sia uno.
Ne abbiamo avuti due, nell’arco di tre giorni e malgrado le due vittorie, nulla è cambiato, 4 punti di distacco dalla quartultima erano e 4 punti sono oggi a sette giornate dal termine.
Sabato ci sarà l’ultima partita abbordabile di questo mese, perché poi aprile si aprirà con un trittico da brividi, Roma in trasferta, Fiorentina al comunale e L’Inter a Milano. In quelle tre settimane che vanno dall’11 al 25 aprile, avevamo individuato il periodo in cui avremmo saputo il destino dell’Atalanta. Speravamo in una vittoria a Torino per rimandare il verdetto, ma purtroppo, oggi lo riconfermiamo, il 25 aprile potrebbe essere finito anzitempo il nostro campionato.
DONI SI, DONI NO - Ora diranno che l’Atalanta ha perso perché mancava Doni, dalla serie "gli assenti hanno sempre ragione", quando domenica scorsa e mercoledì era lui, secondo molti tifosi e addetti ai lavori, il colpevole di tutti i mali. Non scherziamo, da un’analisi così superficiale ci dissociamo completamente. Sta di fatto che questa Atalanta, compresa anche quella di oggi, gioca meglio rispetto a 4 domeniche fa, con un Valdes così è dura ritornare al modulo 4-4-1-1 con Doni dietro una punta che toglierebbe spazio al cileno.
Non riteniamo Doni il colpevole di questa situazione, semplicemente perché Doni quest’anno è stato praticamente ininfluente, non ha mai fatto la differenza nel bene, mentre nel male ha condito molte sue prestazioni.
PELUSO - Altra ottima prestazione di Federico Peluso. Anche in questo caso, permettetemi di togliermi un sassolino dalla scarpa. Quando, attraverso il nostro giornale, parlavamo di Federico come un buon difensore, eravamo attaccati da tifosi, addetti ai lavori e società che tutelava e scortava il suo capitano come un intoccabile, ma su altri, di fronte alle critiche gratuite, chiudeva spesso un occhio e mezzo.
LA SCONFITTA CON IL CHIEVO - La situazione è grigia tendente al nero, la sconfitta con il Chievo in casa ha la sensazione di essere stata lo spartiacque della stagione nerazzurra. Da quella partita è iniziata una rincorsa con una mentalità più umile, consapevoli che nessuno avrebbe regalato la salvezza, solo perché noi siamo la migliore delle provinciali, la frustrazione di vincere e non migliorare la propria posizione in classifica è frustrante.
La sconfitta con il Chievo è da recuperare assolutamente, con un risultato lontano dal Comunale. Mancano solo 3 trasferte, una più difficile dell’altra, l’Udinese dopo Pasqua avrà un calendario piuttosto morbido, al Bologna servono due vittorie ed è salva, la Lazio se gioca, è una squadra da metà classifica, il Catania in casa ha un ruolino da Champions.
Insomma, alla luce di queste considerazioni, le ultime le lascio fare a voi, pregandovi di aspettare ancora qualche domenica prima di tirare una riga. |di Luca Ronchi - Fonte: www.atalantanews.com| - articolo letto 122 volte