Cosa dire? Evidentemente per fare punti contro la Roma -ormai seconda forza del campionato- il Bologna doveva ricorrere a delle riserve tecniche e tattiche di cui ha dimostrato di non essere in possesso. Passi per i primi 20 minuti. I rossoblu si sono rintanati davanti a Viviano ed hanno retto l'urto di una formazione nettamente superiore senza sbandare nemmeno troppo. Nella seconda metà hanno addirittura accelerato portando spesso e volentieri la palla in avanti, senza però graffiare molto, anzi in pratica senza graffiare per niente salvo una conclusione rabbiosa e difficilissima di Gimenez che Julio Sergio ha neutralizzato con classe e piazzamento perfetto. Insomma credo di non esagerare dicendo che il pari ai punti era il risultato giusto, perché i ragazzi di Colomba avevano reagito ottimamente rispetto ad un avvio così così.
Considerati i valori dei singoli e la somma di quelli di squadra un esito del tutto accettabile. Nella ripresa invece le cose hanno subito girato verso, poiché al 46' i romanisti vanno in vantaggio in modo, mi pare, alquanto casuale. Come che sia, il Bologna modifica il suo attacco. Fuori Gimenez e Zalayeta, dentro Di Vaio e Adailton. Il fatto è che nonostante il cambio dei suonatori la musica non cambia. Intendiamoci. Non è tutta colpa dei nuovi entrati, la squadra nel complesso tendeva a perdere qualche colpo, dalla difesa sempre più pressata e preda di un certo affanno, al centrocampo non troppo ispirato a dettare iniziative ficcanti, nonostante Mudingayi sia risultato di gran lunga il migliore in campo dei suoi. Non poteva non arrivare la seconda rete giallorossa. Significativa in due modi. Infatti oltre a chiudere il tema punteggio, questa rete, certamente di buona fattura, è insieme lo specchio delle crescenti difficoltà bolognesi. Nessuno cerca di ostacolare Cerci che imbecca alla perfezione Baptista, pure lui abbastanza libero di concludere affondando indisturbato dalle parti di Lanna o almeno di un centrale che, per il principio della diagonale, avrebbe dovuto preciparsi da quelle parti. Lo stesso Viviano viene perforato sul suo angolo, il che lascia qualche dubbio.
Poi tutti a dire che i rossoblu avrebbero perso comunque. Vero, ma questo non esime nessuno dal rilevare come sono andate le cose. In effetti, la sintesi di questa partita e del risultato potrebbe stare nella considerazione che la Roma era superiore, che sul campo si è visto proprio questo e che non c'è nulla da aggiungere. Una minima analisi logica dei 90' parla appunto in questo senso. Per il Bologna, però, ciò non basta.
La riprova la si è avuta quattro giorni dopo a Palermo, dove si sono ripresentate le stesse identiche problematiche e per certi versi anche lo stesso risultato, con due gol di scarto in favore dei rosaneri. Vero è che il gol del vantaggio siciliano, dopo la superba punizione di Adailton che aveva rimesso i giochi in equilibrio, è scaturita da un rigore inesistente e che il prosieguio della gara è stato condizionato da questo episodio. Però la supremazia mostrata dagli uomini di Zamparini è apparsa a tratti fin troppo vistosa, principalmente sulle fasce, dove Lanna e soprattutto Zenoni hanno subito la velocità e il palleggio di Hernandez, Miccoli e Pastore. Idem dicasi per Viviano, che si è visto passare altri due palloni in mezzo alle gambe -sul suo palo- evidenziando un calo di forma preoccupante in vista del rush finale. Per tentare il recupero del risultato, Colomba ha addirittura tentato un commovente 4-2-4 con in campo Di Vaio, Zalayeta, Gimenez e Adailton. Peccato che al Palermo siano bastati due minuti per siglare il terzo gol e mettere al sicuro il risultato.
In sette giorni, dunque, tre partite, zero punti, un solo gol su calcio piazzato e pochissime conclusioni nello specchio: un'handicap che occorre correggere in fretta. Già contro l'Inter Colomba deve trovare una formula in attacco meno stitica se non vuole rischiare di perdere il vantaggio sin qui acquisito. Fino ad ora hanno giocato sempre e soltanto i quattro uomini d'attacco più quotati ma non è bastato, e nel complesso andrà pure verificato cosa fare di Appiah, Pisano, Succi e Savio, gli arrivi di Gennaio ancora emarginati. Chissà che non siano in grado di dare una mano, se, come pare, è venuto il momento di rimescolare le carte. |di Vittorio Zerbini e Roberto Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.com| - articolo letto 107 volte