Livorno - A quanto pare gli unici ad aver mollato sono i tifosi. Tutti, dal presidente all'allenatore, in casa amaranto paiono avere ancora speranze di raggiungere la salvezza. A parole, non c'è dubbio, sarebbe facile. Ma i fatti dimostrano qualcosa di diverso, almeno fino al momento. Anche contro il Bari di Ventura si è vista una squadra spenta, poco vogliosa di vincere oltre che, questo ormai è assodato, gravemente carente in tutti i reparti. Allora c'è qualcosa che non torna. Prendendo per quelle che sono le dichiarazioni del Presidente, che adesso si dice pronto ad affrontare un'altra stagione, anche in Serie B, siamo davvero sicuri che la squadra la pensi come l'allenatore? Se uno più uno fa due verrebbe da dire che no, non sembra proprio che ci sia unità d'intenti tra il mister ed almeno una parte dello spogliatoio. E siccome la matematica, fino a prova contraria, è una scienza esatta, ecco svelato un altro dei mali del Livorno. Occorrerebbe un po' più di coerenza, da parte della società (ma a questo ormai siamo abituati), della squadra e dello staff tecnico che in alcune scelte ci ha sorpreso negativamente. Il pubblico, anche troppo per gli spettacoli che si vedono in campo, ha tutto il diritto di contestare e di pretendere qualcosa di diverso, al di la del risultato sportivo. Non è la retrocessione il problema, ma il modo in cui sta per arrivare. E non è peccato chiedere chiarezza e coerenza. Quella coerenza che il pubblico amaranto ha sempre dimostrato di avere e che rischia, seriamente, di diventare indifferenza. Gli errori di due stagioni fa non sono serviti proprio a niente ed allora, come dice il proverbio latino "Errare humanum est, perseverare autem diabolicum"... |di Daniele Marzi - Fonte: www.amaranta.it| - articolo letto 118 volte