Catania, Chi c'ha Pensato e chi no. Piedi al San Paolo, testa al derby
Sinisa Mihajlovic , tra i rossazzurri scesi in campo al San Paolo per affrontare il Napoli, dev'essere stato l'unico a non pensare nemmeno per un attimo alla partita seguente, ovverosia il derby contro il Palermo. L'espulsione rimediata a pochi minuti dalla fine per proteste, esasperato dalla conduzione di gara dell'arbitro Valeri che fa tracimare il vaso quando ammonisce (giustamente) Delvecchio, gli costerà la panchina nella “gara dell'anno” per tifosi ed ambiente tutto.
Da esterni, conoscendo i risultati degli altri campi, quella del tecnico serbo parrebbe una reazione spropositata; ed anche se col senno di poi biasimevole resta, immergendosi nel clima partita non può dirsi incomprensibile:
Un primo rigore negato nel primo tempo, sullo 0-0, quando Ricchiuti viene steso con un intervento a gambe a forbice dentro l'area partenopea; se anche l'avversario avesse toccato il pallone, Ricchiuti avrebbe comunque potuto raggiungerlo se non fosse stato steso sullo slancio. Volendo esser pignoli, ci stava persino il rosso.
Rosso mancato , per doppia ammonizione, quando nel secondo tempo Cannavaro spintona Maxi Lopez trattenendolo per la maglia, ed impedendogli di avviarsi solo verso l'area di rigore. L'arbitro ravvisa il fallo, ma lo inverte .
Secondo rigore , altrettanto palese, sull'1-0, quando Lopez crossa in mezzo e Maggio frana sul pallone toccandolo tre volte col braccio; passino le prime due, visto che è girato, non la terza, quando i fotogrammi lo inchiodano a ritrarre per poi affondare il palmo della mano sulla palla nel tentativo d'allontanarla. Azio viziata anche da un fallo di Delvecchio, non ravvisato.
Al di là degli errori arbitrali , che si può sostenere abbiano influenzato una gara altrimenti destinata al più equo pareggio, come a Verona il Catania è uscito fuori dal guscio solo nel secondo tempo e solo una volta passato in svantaggio. Fintantoché la gara è scorsa a reti inviolate, i rossazzurri l'hanno amministrata facendo trottare il Napoli così da farne emerge a lungo andare la maggiore stanchezza, dovuta alle 24h in meno degli etnei a disposizione per recuperare dall'incontro infrasettimanale.
Fatalità ha voluto che la formazione di Mazzarri, andata già in debito d'ossigeno a metà primo tempo , trovasse la rete nei primi minuti della ripresa, sfruttando così la ricarica di forze concessa dalla pausa tra un tempo e l'altro. Poi nulla, tanto che il tecnico partenopeo si copre sostituendo con giocatori dall'indole conservativa quelli più offensivi messi in campo (vedi Hamsik e Zuniga); benzina finita: evidenza posta in rilievo anche dall'inefficacia dei padroni di casa sulle ripartenze.
Almeno un punto il Catania avrebbe comunque meritato di portarlo a casa. Non sempre la fortuna si rivela però amica, o comunque spettatrice ininfluente: la traversa di Spolli ad inizio gara, la conclusione di Maxi Lopez e quella, mancata per il tocco di mani di Maggio, a fine gara. Sarà anche poco, ma non certo così tanto in meno di quanto possa vantare il Napoli, che solo con Cannavaro ha impensierito, davvero, ed una sola volta oltre all'episodio del goal, il portiere etneo Andujar.
L'impressione è quella d'un Catania sceso in campo con un piano preciso : far sfogare il Napoli, contenerlo, amministrare il risultato (ottimo anche un pareggio) fino a stancarlo ed una volta fiaccato provare ad assestare la zampata vincente. Non è andata come sperato , ed il Catania parsimonioso della prima frazione di gara ha terminato l'incontro senza poter far valere il carico di forze in più ancora in dote, dando così l'idea di una squadra che, volendo, avrebbe potuto dare qualcosa di più.
Si interrompe così la striscia di risultati positivi per i rossazzurri, particolarmente attenti anche alle ammonizioni in questa trasferta partenopea. Nessuno dei titolari diffidati, particolare attenzione su Mascara, Biagianti ed Andujar , dovrà saltare il derby col Palermo. Difficile e non sempre attuabile il compito di dar tutto in campo mantenendo la lucidità al momento di affondare o meno un intervento: così squalificato saranno invece Delvecchio e Augustyn.
Zero punti , ma anche una sconfitta facilmente archiviabile in termini di classifica e che potrà quindi essere catalizzata integralmente come sprone a frustare le forze nel derby interno contro il Palermo dove, anche senza aver fatto punti a Napoli, il Catania potrà mirare alla salvezza anticipata; i risultati provenienti dagli altri campi hanno difatti lasciato invariate le distanze tra la terzultima ed il resto del gruppo Salvezza, abbattendo così di due se non tre punti la quota da raggiungere per portarsi virtualmente al riparo da ogni pericolo. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 111 volte