Milan, che fine ha fatto Adiyiah? Logiche e prospettive di un acquisto misterioso
Fredrikstad-Milano, solo andata... Forse. Il sogno di Dominic Adiyiah era iniziato a novembre, quando il giovane ghanese era sbarcato in rossonero da protagonista del Mondiale under 20 vinto ai danni del Brasile: un'impresa storica di cui era stato artefice in prima persona con 8 gol in 7 partite. Si parla di Chelsea, di Manchester, di Real, ma ci arriva prima di tutti il Milan: chapeau, il giudizio unanime degli addetti ai lavori per un colpo sullo stile di quelli di cui in via Turati hanno bisogno come il pane. Da quel giorno però del 20enne ghanese ne sono rimaste poche tracce: la Coppa d'Africa prima, la preparazione fisica poi, ma a distanza di ormai 3 mesi dal suo tesseramento le presenze in prima squadra sono zero. Meno di quelle di Zigoni e Verdi, per intenderci: sul motivo, poche spiegazioni, nè ufficiali nè ufficiose. Una comparsata in Primavera ed un paio di convocazioni - maglia numero 40 indossata solo per le foto del sito ufficiale - di Leonardo, ma neanche le molteplici assenze offensive sono bastate per fargli giocare un piccolo scampolo. Eppure il pedigree è di qualità: investimento discreto (1.4 milioni di euro), aspettative alte e quella pesante di responsabilità di aver occupato l'ultimo spazio da extracomunitario per il mercato invernale che sinistramente ricorda un altro Carneade di Milanello, il fu Tabarè Viudez. Indubbiamente i difetti da correggere per farne un giocatore da Milan sono molteplici, ma la domanda che attanaglia tutti i tifosi rossoneri è unica: c'è davvero la volontà di crederci, lavorarci e puntarci in prospettiva, oppure anche "Dom" finirà nel dimenticatoio? Viudez, Cardacio ma anche Felipe Mattioni: arrivato a gennaio 2009 dal Gremio, portato da Mino Raiola, è sparito in estate... Oggi si esprime su livelli più che positivi, con la maglia del Maiorca: nulla da invidiare ai vari Oddo ed Abate, evidentemente. Fatte le debite proporzioni, il caso Gourcuff non ha insegnato probabilmente nulla: preso nel silenzio (com'è giusto che sia), sponsorizzato in principio, cancellato e svenduto prima che diventasse il numero 10 titolare della Nazionale francese. Vien da chiedersi allora quale sia il criterio di determinati acquisti: perchè, se conosci i margini di un giocatore, non persegui con tenacia nel dargli fiducia, ma te ne liberi, addirittura avendone un costo e zero benefici (vedi due uruguayi)? Nei giorni in cui si parla del fenomenale congolese-belga Romelu Lukaku - stimmate del fenomeno - ben più che qualche riflessione a riguardo andrebbe fatta: non è chiaro se i ripetuti buchi nell'acqua siano dovuti ad un mancato ambientamento nell'ambiente Milan, oppure direttamente alla base, ovvero ad una conoscenza relativa delle caratteristiche dei giocatori presi. Certo, capita a qualsiasi club di "bucare" qualche acquisto, ma ben diverso è puntare su giocatori comunque interessanti e poi non metterli mai alla prova: nel 2008, con l'arrivo di Viudez, il Milan si precluse la possibilità di tesserare già a gennaio addirittura Thiago Silva... Errore che poi fu pagato caro. Quest'anno, l'arrivo di Adiyiah sembrava eccome aver un senso: in una rosa senza riserve per Pato e Ronaldinho, l'idea poteva essere quella di adattare l'africano, che è comunque una prima punta, sugli esterni, sfruttandone l'atletismo. Poi, l'arrivo di Mancini e lo scenario che ben conosciamo: "seru" acquisti extra-UE anche quest'anno, quando invece l'accordo con Milos Krasic sembrava davvero ad un passo. Almeno un prestito a fine anno, magari all'estero, sarebbe auspicabile: in fondo si parla pur sempre del Pallone d'Oro giovanile, un Nazionale ghanese, un giocatore che avrebbe un mercato anche da un punto di vista economico oltre che tecnico. Quale sarà il prossimo "mistero" rossonero? Si spera, nessuno. Per evitare di allungare la serie, basterebbe forse ascoltare un osservatore in più e soprattutto, un procuratore in meno... |di Francesco Letizia - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 158 volte