Crocevia importante questo Lazio – Napoli per le speranze delle 2 compagini, impegnate moralmente e fisicamente verso traguardi opposti, traguardi nemmeno poi tanto “ambiti” a inizio stagione, perché al Napoli si chiedeva la rincorsa e la conferma all’Europa (Uefa) persa malamente e troppo presto lo scorso anno, ed invece ora sono apertissime le porte della Champions.
Sulla sponda laziale addirittura nessuno avrebbe mai immaginato che nei dintorni di Pasqua lo spettro di una clamorosa retrocessione fosse ancora ben vivo.
Una volta tanto non è un calciatore o un dirigente a lasciare profondi affetti da ex, ma è un allenatore, quell’Edy Reja friulano tutto d’un pezzo che ha vissuto tutta la trafila e le sofferenze della Società Calcio Napoli, portandola con mano esperienza, saggezza e cuore dalla serie C fino ai posti dove la squadra il pubblico e la storia si trovano più a loro agio, ovvero la serie A.
Tutti però ricordano anche lo sciagurato girone di ritorno che lo scorso anno costò a Reja l’allontanamento dalla panchina azzurra e l’arrivo di Donadoni, e fu proprio dopo un Lazio – Napoli che si compì il destino del Mister di Gorizia.
Da allora molte cose sono cambiate, tra queste quelle che maggiormente mi va di far notare è il reparto difensivo.
Quello che portò il Napoli dallo splendido girone di andata che fece non poco sognare i tifosi napoletani, al quasi harakiri che portò la squadra e l’ambiente tutto sull’orlo di una crisi di nervi, e che proprio in virtù di quel “pacco punti” collezionati nella prima parte del campionato fece si che il Napoli non si trovasse inopinatamente tra le squadre in lotta per la retrocessione.
LA DIFESA dunque, quel reparto difensivo che proprio alla vigilia della gara con l’Aquila biancoazzurra sembra si stia ritrovando alla grande, e con esso ovviamente tutta la squadra che è tornata a macinare punti. Quella difesa che tradì Reja (ma anche l’attacco) che oggi invece vede un Grava( che ringrazia anche in sonno il Mister) per averlo rivalutato sebbene in tarda età, marcatore arcigno e puntuale sia sulle punte doc che su quelle meno famose.
Un Campagnaro in grande forma mentis. Ma soprattutto un Capitano Paolo Cannavao (quanti fischi e amarezze) tra i maggiori indiziati di quel disastro di cui parlavamo poco più su. Paolo è in tale momento di grazia da riuscire(da vero scugnizzo faccia tosta) a trasformarsi in attaccante puro contro il Catania la scorsa domenica dove oltre al gol della vittoria sfiorò il personale raddoppio da vero falco dell’area di rigore.
NOTEVOLE e semplice insieme lo striscione d’affetto e di stima dei tifosi: “lippi, approfitta della rottamazione, lascia Fabio e prendi Paolo” per i Mondiali ovviamente.
Incredibile come sempre il pallone sappia raccontare, esaltare e smentire se stesso nel giro di pochi mesi, nel bene e nel male, un ciuffo d’erba o un gol inaspettato o una marcatura riuscita o una giornata storta possono stravolgere la vita di un atleta più di qualsiasi altro sport.
Speriamo sia una bella partita, ricca di gol, coi duelli Mauri – Hamsik, Zarate – Lavezzi, Rocchi – Quagliarella e le urla in panchina proprio dei 2 Mister, Mazzarri e Reja che stanno trasformando in meglio i DESTINI delle 2 Società. Ma il rammarico però resta immenso se penso alla carovana di tifosi romanisti attesi a Bari a braccia aperte, mentre a Roma peserà l’assenza dell’apporto azzurro, ancora un passo indietro che speravamo di non dover più fare. |di Giuseppe Giannotti - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 128 volte