Floccari non basta: Lazio e Napoli si annullano, la salvezza torna a +3
ROMA – Il miglior specchio è un amico vecchio, diceva George Herbert, poeta e oratore britannico del XVII secolo. Quale frase può sintetizzare al meglio la partita di oggi pomeriggio? Reja, l’”amico vecchio”, aveva preparato una partita speculare rispetto al Napoli che conosceva fin troppo bene (“bravo Mazzarri, ma l’impostazione è mia” aveva proclamato alla vigilia). Gli azzurri di Mazzarri giocano soltanto con un Grava in più titolare e Hamsik spostato avanti a destra. La trama insomma era la stessa di 390 giorni fa, tanti ne sono passati da quando De Laurentiis lo esonerò. Per il resto, la Lazio aveva preparato la partita basandosi molto sui duelli individuali, come lo stesso Reja aveva annunciato in conferenza stampa. Si è visto in campo. Si è visto nel risultato finale. Unica nota stonata, la vittoria dell’Atalanta che però taglia praticamente fuori il Siena. Il vantaggio sulla zona retrocessione si riduce a 3 punti.
FORMAZIONI – Reja scopre le carte soltanto all’ultimo: preferisce Biava a Stendardo al centro della difesa, fa arretrare Mauri sulla linea mediana e sacrifica Zarate in panchina, scegliendo ancora una volta di schierare Tommaso Rocchi. Mazzarri non presenta novità. Le due squadre quindi giocano entrambe con il 3-5-2.
LA CHIAVE – È evidente che con il passare dei minuti, Lazio e Napoli paiono accontentarsi di un risultato che in fondo potrebbe stare bene ad entrambe. Diventano ancora più attendiste, puntano quasi esclusivamente sui calci d’angolo o su potenziali errori degli avversari. Se il calendario della Lazio non è facile, infatti, quello dell’Atalanta ancora meno: Roma, Inter e Napoli in trasferta, Fiorentina, Bologna e Palermo in casa.
LA LAZIO – Parte benissimo e va subito in gol al 4’ dopo un’azione proverbialmente da manuale: Ledesma lancia in verticale per Mauri che scodella al centro per il pronto inserimento di testa di Floccari (7° gol con la maglia della Lazio). La squadra di Reja dà la netta impressione di poter controllare la partita che prosegue con ritmi piuttosto blandi. Preme sottolineare un’altra prova incisiva di Stefano Mauri: veli, inserimenti, assist. Sfodera tutto il suo repertorio. Sbaglia solo al 91’ quando di piatto in spaccata si divora il gol della vittoria. Ma l’applauso convinto dei tifosi è un chiaro segno che il passato è alle spalle. Stefano Mauri è finalmente un altro giocatore.
Nella ripresa entra Mauro Zarate che finalmente può dar vita al suo duello a distanza con Lavezzi. Dopo pochi secondi infatti si accentra e prova il tiro sul secondo palo. L’argentino però appare svogliato e viene sempre raddoppiato, così gli spazi a disposizione sono, come al solito, sempre meno. Spunto degno di nota a 15’ dalla fine, su cui però è bravo ad avventarsi De Sanctis.
IL NAPOLI – In attesa di conoscere i risultati di Palermo e Juventus, il Napoli fa un passettino verso la Champions League. All’inizio gli azzurri partono imballati, colti di sorpresa dalle geometrie precise della Lazio. Verso la metà del primo tempo però prendono coraggio con Zuñiga che se ne va a Lichtsteiner, si accentra e prova a piazzare il pallone: Lavezzi manda alto sulla ribattuta di Muslera. Lo stesso fa Hamsik qualche minuto più tardi quando sparacchia alto da posizione invitante. Lo slovacco si fa perdonare al 37’ quando Quagliarella lo pesca benissimo in area: Kolarov lo perde, Radu non lo segue e il risultato è l’1-1. Undicesimo gol in campionato per “marekiaro”. Che nel finale rischia pure di diventare 1-2 con Lavezzi che, da 25 metri, coglie quasi fuori posizione Muslera. Nella ripresa Mazzarri decide di schierare Campagnaro nuovamente a sinistra, posizione prediletta dall'argentino nelle ultime tre partite. Ma combina obiettivamente meno del previsto.
I DUELLI – “Vedo molti duelli individuali”, aveva predetto a ragione Edy Reja nella settimana di avvicinamento a Lazio-Napoli. E così è stato per molti versi. Una lotta napole-romana. Kolarov vince quello con Maggio, mentre tra Zuñiga e Lichtsteiner nel primo tempo pari è patta. Nella ripresa, con l’ingresso di Rinaudo, Mazzarri dirotta il colombiano a destra, Campagnaro a sinistra e lo svizzero osa ancora meno. Anzi, si fa pure ammonire e salterà Bologna. Buona la prova di Dias su Lavezzi: il brasiliano, tolti i tentennamenti iniziali, chiude sempre con eleganza e precisione (e anche con qualche brivido).
NAPOLETANI – Non si sa come (solo loro ce la fanno) ma riescono ad aggirare ancora il divieto. L’apertura agli altri laziali (con l’acquisto di due tagliandi per ogni abbonato) funziona soprattutto per i tifosi napoletani che si posizionano nel lato sud della Tribuna Monte Mario. In questi casi basta che ci sia un tabaccaio particolarmente audace (e del Napoli) per favorire l’ingresso dei tifosi. Ma chi sarà? |di Federico Farcomeni - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 160 volte