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2010-04-07

Dolce Mou. Ufo Messi: ho visto Maradona. Da Prandelli a Leo: intrighi. Juve, fuori Blanc!


La caramella Mou è dolce, va scartata subito, ha il sapore di Sneijder, da gustare fino in fondo. Ottima scelta sulla pelle del CSKA: partenza sprint, tridente che sa sacrificarsi come a Stamford Bridge, la ricerca di un gol pesante che avrebbe chiuso i conti. Questa è mentalità. L'Inter ha gustato fino in fondo, gestendo e controllando da grande squadra. Intanto, le semifinali sono nel cassetto: non è poco, considerate le recenti campagne Champions di Massimo Moratti. Normale che in semifinale l'Inter trovi il Barcellona, oppure pensi di poter afferrare la Coppa dalle Grandi Orecchie confrontandoti con pizza e fichi? Ben venga il Barcellona, un computer fantastico. Saranno due notti pazzesche, la salita sarà ripidissima, tutto quello che volete. A proposito: Messi è un ufo, un marziano, un extraterrestre. Ne ha fatti quattro, ma se fosse durata altri quaranta minuti ne avrebbe fatti altri quattro. Di Maradona c'è n'è stato uno e basta, ma ieri sera ho visto quello che potrebbe essere un pazzesco clone. Se l'Inter passasse, sbattendo fuori un Messi così, io sarei pronto a giocarmi la reputazione: la Champions, in una magica notte a Madrid, da portare nella bacheca nerazzurra. Oppure mai più.
Sono assediato, giustamente, dai tifosi della Juve. Li definiamo inviperiti? E' un eufemismo. Come li definiamo? Incazzati come delle bestie. Dunque, il signor Blanc – siccome la Juve sta andando a gonfie vele – decide di prendersi una riposante vigilia di Pasqua disertando il disastro di Udine. Congratulazioni. Dicono che l'abbia fatto dopo diatribe abbastanza pesanti con la Famiglia proprietaria della Juve. E allora, più o meno per protesta, JCB ha deciso di staccare la spina. Ora, io credo che i tempi siano maturi per un ribaltone. Blanc non è il presidente che può consentire alla Juve di rinascere, anzi l'ha rovinata. E non può avere un futuro. Sollevarlo dall'incarico dovrebbe essere un calcio di rigore a porta vuota. Prima che decida di andare nuovamente a cena con Lippi per farsi consigliare altri Fabio Cannavaro e altri Grosso. Gli studiosi delle vicende Juve sintetizzano come in questo momento la società stia aspettando l'ultima giornata, e l'eventuale qualificazione in Champions League per programmare il futuro. Sarebbe una cosa assurda. La Juve DEVE programmare adesso, scegliere il direttore generale, non fare il giro degli allenatori, in attesa chissà di chi o di cosa. Dunque: fuori Blanc e il gruppo dei presunti esperti di mercato; dentro un direttore generale che scelga l'allenatore. Adesso. Poi, se arrivasse il quarto posto bene. Altrimenti, amen. Ma se la Juve si muovesse a metà maggio avrebbe bruciato un'altra chance fondamentale. Come se non fosse bastata la farsa degli scorsi mesi quando hanno preso Zaccheroni perché costava poco e non chiedeva pluriennali. Dai, Juve, svegliati. Ecco il valzer degli allenatori. Parto da Allegri: è giusto che Max vada, dopo aver completato un cammino professionale enorme a Cagliari. Allegri è da sempre nella lista della Juve e della Fiorentina(come in quella del Milan), se arrivasse Bisolone a sostituirlo non sarebbe una sorpresa. Altre situazioni nel dettaglio.
PRANDELLI – Ha detto di voler restare a Firenze. Anzi, che resterà fino alla scadenza del contratto. Essendo una bella persona oltre che un ottimo professionista, non ho motivo di dubitarne. Ma siccome il contratto scade nel 2011, non nel 2015, sarebbe il caso di sbloccare la faccenda. Non sarebbe bello convivere per tutto il prossimo campionato Prandelli con i sussurri e le grida di un contratto in scadenza. I miei dubbi resteranno fino a quando non si metterà nero su bianco almeno fino al 2013.
BENITEZ – Ha un mega staff e un mega contratto. Guadagna come un dio della panchina, effettivamente stiamo parlando di una star,ma chi lo conosce bene mi ha detto che siamo vicini alla chiusura di un ciclo a Liverpool. Accostarlo alla Juve significa andare avanti con il polpettone dello scorso gennaio. Dentro o fuori, senza indugi. Può spuntare il Real? Nella lista c'è Benitez, ma non è assolutamente scritto che scarichino Pellegrini. Situazione in bilico.
LEONARDO – Cosa farei io? Me ne andrei. Non lo hanno tutelato, non gli hanno dato i rinforzi e poi lo hanno anche accusato. Per quello che ha fatto meriterebbe il premio scudetto anche se arrivasse terzo. Miracoli. Leo è andato avanti con Favalli, Oddo e Jankulovski, senza un vice Pirlo, senza un vice Pato. E quasi quasi lo hanno insultato anziché dirgli grazie. Cosa farà? Credo che stia pensando seriamente di andarsene. Anche se l'ultima parola non è scritta.
DELNERI – Da almeno un mese Gigi dice che non ci saranno intoppi, che può restare alla Samp, che l'intesa è possibile se non probabile. Mi aspetto un bel nero su bianco, altrimenti le parole se le porta via il vento, altrimenti Delneri sarà sempre al centro delle grandi trame di mercato. Non sarebbe bello firmare nel bel mezzo della volata che può ancora regalare un sogno Champions alla Samp? Sì, che sarebbe bello. Lo sarà?
Piccolo passaggio su Pato e Calciopoli. Premesso che di Pato dovrebbe parlare soltanto il suo attuale manager, il semplice fatto che sia al centro di chiacchiere (che piaccia a Real e Chelsea non è una novità) imporrebbe al Milan un chiarimento definitivo. Della serie: Pato non si tocca, preparatevi a leggere una serie di sciocchezze. Qui stiamo parlando di un Milan che deve intervenire sul mercato (da quanti anni lo diciamo?) e che dovrebbe appoggiarsi sulle spalle del suo Patman. Non ce l'ho con i giornali, ma non mi sembra bello riportare ogni dieci minuti cosa scrivono in Spagna e in Inghilterra, collezionando nomi a dismisura. Pato è il Milan del futuro, a meno che il Milan del futuro abbia deciso di azzerare qualsiasi ambizione. Mi viene da sorridere: scambio con Benzema per poi prendere Dzeko. Un'altra prima punta no? Calciopoli entro i prossimi sei-sette giorni vivrà momenti memorabili (sic). Nuove intercettazioni. Nuove? Di due mesi fa? No, intercettazioni relative al famoso pastrocchio del 2006. Quattro anni dopo. E prima perché non erano state prese in considerazione? No si sa. Non avevano sbobinato. Si erano concentrati su Luciano Moggi. Qualcuno dormiva. Io trovo davvero pazzesco che quattro anni dopo si faccia quello che doveva essere fatto quattro anni prima. Così si corre il rischio che nel 2013 qualcuno sbobini altre intercettazioni relative al 2006 perché persino nei prossimi giorni la superficialità potrebbe regnare sovrana. Se io – esempio - devo sbobinare un milione di intercettazioni, non posso sbobinarne 500 mila nel 2006 e delle altre non mi interessa. Facciamo che Calciopoli non diventi Farsopoli. In un Paese calcistico che interpreta con striscianti superficialità i processi sportivi. Un altro esempio? In Lega Pro il Potenza è stato prima radiato e poi riammesso. Inizialmente avevano deciso di assegnare a tavolino le gare che il Potenza avrebbe dovuto giocare, ma senza restituire i punti alle squadre che lo avevano affrontato prima e che magari avevano perso o pareggiato. Dopo un po' hanno deciso invece che il Potenza non sarà radiato, ripartirà dalla Seconda Divisione, ma le partite che giocherà – SAPENDO DI ESSERE RETROCESSO – saranno regolari. Avete capito bene,REGOLARI. L'ennesima farsa, TUTTA ITALIANA.
Consentitemi un breve ricordo di Maurizio Mosca. L'ho conosciuto tanto tempo fa, mi sono divertito un mondo nell'estate del 2008 in alcune trasmissioni sul digitale di Mediaset. Il festival delle bombe, delle bombette e dei mortaretti. Tutti lo ricorderanno per i pendolini, le rivelazioni e i pronostici. Nella mia testa resterà soprattutto un galantuomo da sintetizzare in tre aggettivi: generoso, disponibile e altruista. Sempre. Questo sarà l'unico, vero, pendolino che scandirà il tempo quando penserò al mitico Mou.
|di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 194 volte


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