Il Milan racimola a Cagliari tre punti che valgono oro. Ove non si fosse vinto, le contemporanee affermazioni di Inter e Roma avrebbero aggravato il distacco dei rossoneri dalla vetta della classifica. Il Milan è passato al Sant’Elia. In trasferta. Scusate se è poco. Tra tutte, è la vittoria che ha certamente il peso specifico maggiore. Nulla è cambiato. Noi continuiamo a pensare che il Campionato sia già deciso. Sperare e insistere non costa nulla. Anzi. Serve a rafforzare le convinzioni che questa squadra comincia ad avere su se stessa. Sui propri mezzi. Il che è positivo. Serve a far morale. A crescere. A cementare ancora di più un gruppo che sta venendo su e amalgamandosi davvero bene. Merito di Leonardo. Non c’è dubbio. Ma merito anche dello zoccolo duro di questa squadra. Immarcescibile. Intramontabile. Grintoso.
Motivi di sollievo ce ne sono tanti. Intanto il gioco, che ha ripreso a scorrere fluido, brioso ed essenziale come sempre vorremmo vederlo. Poi la condizione atletica e psicologica, tornata ottimale. Infine la crescita di alcuni giocatori. Huntelaar su tutti. Poi Ambrosini e Seedorf. Protagonisti dell’ennesima partita stratosferica sia in fase di impostazione che di filtro a centrocampo. Quando questi due giocano bene, si vince. Non c’è trippa per gatti. Vedere il primo gol di Borriello per credere: uno-due in prossimità dell’area avversaria con Seedorf e vai, il gol è bello e servito. Cineteca. A questo bisogna aggiungere la buonissima gara di Antonini, che ha corso e tambureggiato sulla fascia sinistra come un forsennato, e quella di Thiago Silva, sempre bravissimo. Nesta ci manca un casino. Vero. Inevitabile. Ma senza Thiago di gol ne prenderemmo a caterve partita dopo partita. La nostra è una difesa che balla. Imbarca un mare di gol. Favalli è bravo ma gli anni passano per tutti. Pure per lui. Forse è venuto il momento di rilanciare Kaladze. Non è il massimo, ma urgono correttivi di sostanza.
Pirlo stavolta non ha dato il meglio di sé. Comprensibile. Non stava bene. Concedeteci una citazione particolare. Huntelaar. Lo ribadiamo con forza. Questo ragazzo continua a segnare reti fantastiche e a sbeffeggiare una critica che, nei suoi confronti, dire che ha esagerato sarebbe dire poco. Il gol realizzato a Cagliari è stato un gol stupendo. Come quelli fatti al Catania. O a Firenze. Come tutti quelli segnati finora da un giocatore sul quale noi abbiamo sempre creduto e continuiamo a credere. Fermamente. A ragione. Per noi Klaas Jaan è una punta coi fiocchi. Lo ha ampiamente dimostrato. Lui ha bisogno solo di giocare. Più gioca più segna. Anche se è vero l’esatto contrario. Ha giocato poco ma ha realizzato tanto. Sette gol. Mica bruscolini. La Dirigenza sembra essersene finalmente accorta. Per Ariedo Braida, Huntelaar è uno che vede la porta come pochi. Uno che segna. Uno che calcia benissimo. Non esisterebbe un solo motivo - secondo il Direttore generale - per mandarlo via da Milanello. Concordiamo in pieno. Il Cacciatore è uno da Milan. Lo abbiamo sempre detto. E al Milan deve rimanere. E’ una nostra piccola vittoria. Concedetecelo. Sul Cacciatore non abbiamo mai avuto il minimo dubbio.
Di Dzeko non abbiamo bisogno. Con quei soldi meglio prendere Hernanes. Lui sì che ci farebbe parecchio comodo. Per far rifiatare Pirlo, alternarsi con lui e dare linfa vitale a un centrocampo che ne ha sempre più bisogno. Ambrosini e Gattuso hanno la loro età. Quando Pirlo manca, si spegne la luce. Inaccettabile. Il Milan sta cercando pure il francese Goulon. Uno alla Vieira. Meglio sarebbe alla Desailly. Con un mediano e un vice Pirlo il centrocampo tornerebbe solidissimo. Il Milan sta lentamente sbocciando. Come un fiore a primavera. La squadra è in salute. I movimenti senza palla sono quelli giusti. Pressing, fasce laterali e verticalizzazioni sono tornati ad essere l’emblema di un gioco finalmente brioso. Essenziale. Puntuale. Antonini, Abate e Zambrotta sono in condizione. Meno Oddo, piuttosto impacciato e impreciso. A Cagliari è parso stranamente avulso dal gioco Ronaldinho. La squadra ha comunque ben giocato. Segnale importante. Merito di Seedorf, delizioso in ogni zona del campo. 34 anni e non dimostrarli. Panterone Sedorf è sempre lui. Un fuoriclasse autentico. Un esempio per tutti. Speriamo duri il più a lungo possibile.
A poche giornate dalla fine, questo Campionato continua a vivere momenti di tensione. Talvolta ingiustificata. Colpa evidente della “mourignite”. Febbre pericolosa che spinge chi ne è affetto ad “attaccare” gratuitamente tutti gli altri accusandoli di ogni misfatto. Senza fare mai autoanalisi. Senza mai guardare in casa propria. Senza mai mettersi in discussione. Delirio di onnipotenza. Caccia alle streghe. Sindrome da accerchiamento. Poi il calciomercato. Leonardo va. Leonardo resta. Pato va. Pato resta. Conosciamo l’ambiente del Milan da tanti anni. Un conto è tirare al risparmio guardando al bilancio. Un conto diverso è indebolirsi senza motivo. Cedendo Sheva, Gourcuff e Kakà, il Milan ha già dato. Abbondantemente. Ora il peggio sembra alle spalle. Magari non ci saranno acquisti altisonanti. Magari si continuerà a puntare sui giovani più promettenti e sul potenziamento del vivaio. Ma privarsi di Pato sarebbe davvero un assurdo. Difficile spiegarlo ai tifosi. Pato rimarrà. E con lui rimarranno tutti i migliori. Anche Leonardo rimarrà. Nessuno vuole interrompere un progetto importante. Un progetto sul quale tutti credono fermamente. Tifosi compresi. Dzeko non verrà. Benzema neppure. Costano troppo. In attacco quattro caselle su cinque sembrano coperte. Pato, Borriello, Huntelaar, Ronaldinho consideriamoli confermati. Rimane da verificare la posizione di Inzaghi. Se resta, bene. Altrimenti il suo posto verrà preso da uno tra Paloschi e Zigoni. In difesa, acquistato Yepes e prossimo al riscatto Astori, il dubbio è Kaladze. Anche qui, se rimane, bene. Altrimenti si punterà dritti su un Primavera (Albertazzi). Hernanes e Goulon sembrerebbero gli obiettivi per potenziare il centrocampo. Il resto sono e rimarranno chiacchiere. Da Bar. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 173 volte