Due settimane di rovesci e ritorna la paura di assistere ad un film già visto. Ma a Bologna siamo già vaccinati a questo genere di ansie, l’esperienza di cinque anni fa ha infatti portato a restare sempre sul chi va là anche quando, tra febbraio e marzo, sembrava che le cose si stessero mettendo al meglio per i nostri colori. Non è l’aver perso a San Siro il fatto grave in sé – anche se, andando poi a leggere, negli ultimi due mesi solo noi e il Livorno le abbiamo prese dall’Inter – quanto la mancanza di ardore e coraggio, l’assenza di ogni tentativo di mettere in difficoltà gli avversari, il senso di una squadra molle e stanca che non vince più i contrasti a metà campo e ha perso lo smalto dei giorni migliori. A tutto questo deve porre rimedio Franco Colomba, perché se a parole si professa l’arma in più della rosa lunga bisogna poi renderla effettiva: inutile incaponirsi su chi non ne ha più, meglio osare forze fresche e motivate (e ce ne sono) per un finale di stagione in cui dobbiamo rimanere concentrati e non smettere di correre, come invece successe in quell’infausto 2005. Bologna-Lazio viaggia a vele spiegate, almeno a sentire i bookmakers, verso un pari annunciato: a noi in effetti non andrebbe male, ma attenzione, perché la coincidenza vuole che le stesse frasi si consumassero proprio cinque anni fa e poi sul campo i biancocelesti, nello sbigottimento generale dei nostri giocatori, ci appoggiarono lo scherzetto, che ci è costato carissimo. Vincendo con la Lazio il Bologna si metterebbe al riparo dalle tempeste e raggiungerebbe una tranquilla quota 38, ecco perché è d’obbligo partire con quell’obiettivo senza stare a disquisire di quanto combina l’Atalanta, ritrovato spauracchio della nostra salvezza. Preso atto che sulle fasce, specialmente a sinistra, stiamo vivendo un periodo-no, Colomba rilancia il tridente che era stato il suo marchio di fabbrica all’inizio dell’avventura rossoblù, con alterne fortune. Soluzione coraggiosa, considerando che i romani sfruttano molto le avanzate sugli esterni, ma ci sembra comunque sensata e ad ogni modo è un segnale di voler cambiare l’inerzia di un periodo negativo. Bene così. C’è qualche apprensione in difesa per via di una cervicale che tormenta Britos, e piuttosto che l’alternativa Santos, di cui tutti hanno una gran paura nemmeno troppo giustificata, in verità, si sta studiando anche la possibilità di giocare a tre dietro. Sensazione: manderanno, volente o nolente, in campo Britos e non se ne parli più. Fuori Modesto, rientra Mudingayi che a Milano ci è mancato non poco, e con Guana e Buscè ecco che il centrocampo è disegnato. In casa biancoceleste c’è già chi pensa più all’imminente derby che non alla trasferta del Dall’Ara, ma non i tifosi che saliranno in massa a Bologna. Il 3-5-2 di Reja non è ancora ben definito, ma ci sembra difficile che il tecnico rinunci in partenza a Floccari. In mediana Ledesma, Baronio e Hitzlsperger si giocano due maglie, nonostante qualche intoppo la destra sarà di Brocchi e Dias parte in vantaggio su Biava (entrambi arrivati a gennaio a Roma) per il ruolo di terzo centrale in difesa. Dopo quattro brutte sconfitte di fila senza quasi mai tirare nella porta avversaria, il Bologna è chiamato alla prova d’appello con orgoglio e convinzione, davanti al suo pubblico che non ha mai mollato di un centimetro e che non merita di vedere sempre la sua squadra dover fare i conti con classifiche poco lusinghiere. Fuori gli attributi e tiriamoci fuori dal pantano una volta per tutte, tanto più che si affronta uno scontro diretto in casa che mai e poi mai si può perdere.
Probabili formazioni:
Bologna (4-3-1-2): Viviano; Raggi, Portanova, Britos, Lanna; Buscè, Guana, Mudingayi; Adailton; Zalayeta, Di Vaio.
A Disp: Colombo, Santos, Casarini, Zenoni, Modesto, Gimenez, Succi.
All. Franco Colomba
Lazio (3-4-2-1): Muslera; Dias, Stendardo, Radu, Brocchi; Hitzlsperger, Baronio, Kolarov; Zarate, Mauri; Floccari.
A Disp: Berni, Biava, Diakite, Firmani, Ledesma, Cruz, Rocchi.
All. Edi Reja - articolo letto 125 volte