Umiliazione, frustrazione e rabbia, questi i sentimenti del dopo Bologna-Lazio che pervadono i pensieri della tifoseria rossoblu. C'è un limite a tutto, la sconfitta con i biancocelesti sa tanto di presa per i fondelli, come quando sei un bimbo e ti regalano un giochino, te lo godi, te lo "prilli", poi dopo un pò ti viene tolto e non puoi far altro che piangere. E' quello che è successo oggi, sopra di due gol, la salvezza in mano, poi ti risvegli tutto sudato con una sconfitta che ha dell'incredibile per come avvenuta. Non c'è una spiegazione logica a quanto successo, non si può parlare di squadra debole, perchè il primo tempo non ha trasmesso questo segnale e diverse prove in passato avevano detto di un Bologna dai discreti valori. Non si può neanche parlare di calo fisico perchè da un minuto all'altro non può avvenire un tracollo del genere in ambito professionistico. Resta il fattore mentale, ma anche in questo caso sorgono dubbi: come può una squadra che ha ancora un positivo margine di più quattro sulla zona salvezza, farsi cogliere da un attacco di panico che invece dovrebbe avere la terz'ultima in classifica? Le giornate diminuiscono, i punti di distacco restano tanti, il calendario dell'Atalanta lascia spazio a pochi sogni di gloria (ogni partita per gli orobici è un'ultima spiaggia), eppure il Bologna ce la sta mettendo davvero tutta per compiere un suicidio clamoroso. Chi di dovere prenda in mano la situazione e stringa le fila, perchè retrocedere quest'anno sembrerebbe come qualcosa di voluto, mentre la tifoseria resti vicina alla squadra perchè la serie A è un bene per tutti. |Redazione Zero Cinquantuno - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 162 volte