Mantenere il passo dell'Inter e acciuffare un pareggio con l'identico risultato di 2-2; la Roma corre più veloce. Il Milan non ha potuto fare di più: ha recuperato due gol di svantaggio frutto di un primo tempo speso ad ammirare il bel Catania di Sinisa Mihajlovic, ma non ha trovato poi il colpo di reni per agguantare i tre punti che avrebbero significato l'avvicinamento a una sola distanza dall'Inter e a due dalla Roma. Un bicchiere mezzo vuoto? Forse, ma Leonardo pensa di no, che non è ancora finita. Si accontenta perchè ha ben capito che il gioco del Milan (di questo Milan senza Nesta e Pato) per ora non può dare di più. Due vittorie in sette partite, tante incertezze difensive, la consapevolezza di non essere più la squadra brillante di qualche mese fa con il '4-2-fantasia' che diventa adesso un boomerang. Resta solo il cuore a questo Milan che è capace di reagire ai vuoti sugli spalti, ai fischi di quelli che a San Siro vengono ancora, e galleggia ancora lì nei pressi della zona scudetto. Senza Pato, infatti, Huntelaar, per caratteristiche e per momento, non può dare la sua quota di imprevedibilità e genio al modulo che al Milan aveva fatto intravedere le migliori fortune. Così finisce che Ronaldinho debba essere solo lui quello destinato a cercare di saltare l'uomo e non sempre il fuoriclasse brasiliano può farlo. Ormai il gioco è prevedibile e gli avversari raddoppiano dalla sua parte. E ormai Borriello deve lottare come un gladiatore costretto a ripiegare anche lontano assai dall'area. In difesa poi se i due esterni spingono, ma se il ritmo rimane basso, gli avversari si infilano con i tagli e le ripartenze e sono guai grossi.
La giornata doveva essere quella dell'aggancio all'Inter ma il primo fremito di San Siro è per il gol di Vucinic all'Olimpico accolto da un olè anti interista. Sul campo però il Catania è tosto e le difficoltà lasciano subito il segno. Al dodicesimo, Ricchiuti ispira il taglio di Maxi Lopez tra Favalli e Antonini, sorpreso qualche metro fuori posizione e praticamente impotente. Il Catania passa in vantaggio. Il Milan vorrebbe reagire ma si trova davanti una ripida salita anche perchè il Catania è implacabile nel pressing corto e costringe tutti i rossoneri ben lontani - per dirla con il presidente Berlusconi - dall'area avversaria. Huntelaar la palla non la vede mai, mentre Seedorf e Ronaldinho insistono anche troppo nell'uno contro uno e Borriello trova Polli che va ad aspettarlo anche a centrocampo. Ma il Milan non è mai pericoloso. Il pubblico prova a scuotere i suoi con un 'Milan campionè tenero per l'affetto ma assolutamente poco convinto. Per i rossoneri una ripartenza veloce di Ambrosini, con un lancio lungo per Ronaldinho è solo l'eccezione a un ritmo troppo lento. La ragnatela di passaggi del Catania e il gran movimento di tutti i giocatori di Mihajlovic è la regola tanto che arriva il raddoppio. Lo sigla Ricchiuti anticipando Antonini di testa su un cross del solito Maxi Lopez che terrorizza la difesa rossonera ogni volta che prende palla. Inevitabile quanto puntuale la contestazione dei tifosi all'intervallo. Nel secondo tempo dopo soli due minuti Borriello accorcia le distanze e San Siro ritrova la sua voce. Il Catania sembra aver finito la benzina e si abbassa troppo. Intanto alla mezz'ora Leonardo tenta il tutto per tutto: dentro Mancini per Seedorf, un Inzaghi pieno di voglia di stupire per un evanescente Huntelaar e Flamini per Favalli acciaccato. Così il Milan senza far nulla di speciale ma solo credendoci di più schiaccia gli avversari e arriva il pareggio ancora con Borriello. Le prossimo cinque giornate diranno a Leonardo se questa era l'ultima occasione oppure se ci sarà ancora una chance per lo scudetto. |Redazione Il Vero Milanista - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 142 volte