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2010-04-13

Bologna: il punto con Walter Fuochi


Domenica doveva essere la gara del rilancio per il Bologna e invece con la Lazio è arrivata una sconfitta pesantissima. Una partita durata venti minuti, troppo poco.

Beh, è durata novanta minuti, ma è durata per gli altri. Credo che il Bologna non sia andato oltre la mezzora e già il cedimento di fine primo tempo era molto allarmante. Poi di solito le squadre escono dagli spogliatoi nella ripresa con un altro piglio. Invece sembra quasi che l’intervallo non ci sia stato, la partita è proseguita sullo stesso passo, con un dominio assoluto della Lazio. Tanto che sul 2-2 non è accaduto quello che accade di solito, e cioè la squadra che rimonta e gioca in trasferta si accontenta: vedendo che di fronte non c’era nessuno hanno continuato a spingere e di lì a pochi minuti hanno fatto anche il 3-2. Questo fatto di non creare nessuna ansia e nessun timore nell’avversaria potrebbe rivelarsi molto pericoloso nel proseguo del torneo, in questo sprint: ossia, qua si sta spargendo la voce che il Bologna non ne ha più e quindi tutti picchieranno duro.

Essere andati subito sul 2-0 può, paradossalmente, essere stato deleterio? A quel punto magari la squadra può aver pensato: ok, ora la gara è in discesa.

No, non accetto questa diagnosi. Essere andati sul 2-0, due tiri e due gol, è stato un grande colpo di merito e di fortuna. Chiunque vorrebbe iniziare una partita decisiva trovandosi 2-0 dopo un quarto d’ora. Chi dice che questo ha procurato un danno mi sembra abbia problemi di salute mentale.

Colomba sta finendo nel mirino perché si affida sempre al solito gruppetto e manda in campo sempre gli stessi.

Credo che tutti gli allenatori siano abbastanza conservatori: tendono a creare un gruppo di cui si fidano e poi con quello vanno nella jungla. Anche Mourinho fa giocare sempre gli stessi e guarda caso è uno che ha subito una rimonta. Anzi, sta pure peggio di Colomba, dall’alto dei suoi dodici milioni di stipendio annui: lui il sorpasso l’ha subito, Colomba ancora no.

Qualche novità si vedrà comunque a Udine, soprattutto a centrocampo viste le condizioni di Guana e Mudingayi. Il problema è che sinora Appiah e Mutarelli non hanno mai giocato…

Guana e Mudingayi se vengono sostituiti è per causa di forza maggiore, cioè per guai fisici, anche perché erano due tra i più decorosi della squadra che stava andando un po’ in cottura. Quindi fra i tanti che potevano defilarsi, quelli che si defilano davvero, se le diagnosi verranno confermate, sono tra i più validi e questo è un problema in più. Mentre mi sembra che non sia il momento degli attaccanti: né Di Vaio né Adailton sono usciti molto brillantemente dall’ultima partita.

Giusto per farsi ancora più male: Osvaldo è andato ancora a segno nell’Espanyol.

Sì, anche se ho qualche dubbio sul campionato spagnolo: diciamo che si segna più che in Italia e quindi, statisticamente, può avvenire che gli attaccanti festeggino più di frequente. Però indubbiamente questo è un giocatore vivo, presente in area: ieri ho visto uno dei suoi gol, era lì ad aspettare la palla giusta e l’ha sbattuta dentro. Al Bologna magari uno così adesso non c’è, ma non è che si possano tenere rose di 35 giocatori o libri paga di 35 stipendi.

Ieri c’è stato il debutto di Santos, che non era partito male poi anche lui si è perso insieme alla squadra.

Diciamo che nella prima mezzora, in cui tutti sono andati bene, lui era tra quelli che andavano bene. Poi la prima crepa è questo inquietante gol di Mauri, libero come un uccello a centro-area: e a centro-area dovevano starci Santos e Portanova. Velo pietoso invece sul secondo tempo, quando entravano da tutte le parti. Però non è che possiamo tirare i sassi a Santos: compagni di reparto ben più esperti sono affondati. Mi chiedo anche se era il caso di far esordire Santos o se magari non si non potesse rabberciare qualcosa ricorrendo a Zenoni, che non è un fuoriclasse ma qualche partita nella stagione l’aveva pur fatta.

Ora la classifica dice ancora più 4 e il calendario resta ancora favorevole ma sono vantaggi che rischiano di essere annullati se non si recuperano subito testa e gambe.

Il vantaggio è se vai a Bergamo potendo teoricamente perdere, cioè avendo un vantaggio superiore ai tre punti che ti consente di rimanere davanti anche nella malaugurata ipotesi che lo spareggio vada male: un conto è andarci a più quattro e un conto è andarci a più tre. Ci sono altre due partite in mezzo, c’è questo Bologna che pedala il giusto e quindi le ansie sono molto aumentate. Poi nulla vieta, a Bergamo, di fare un risultato che non sia una sconfitta. Ricordo che l’anno scorso andammo a Torino col Torino che spareggiava per chiudere la questione e invece di perdere poi facemmo 1-1. Può succedere: e se pareggi a Bergamo hai fatto un bel passo.

Questa è una settimana importante anche per il futuro di Baraldi visto che il 15 scade la proroga di due settimane chiesta dalla proprietà. Pensare adesso di programmare il futuro può sembrare un po’ strano, ma almeno arriverebbe qualche certezza in più.

Se uno scommettesse su una proroga della proroga credo che non andrebbe lontano dalla verità. Poi magari il 15 ci smentiscono tutti, probabilmente incontrandosi a metà: un anno anziché due, un po’ meno soldi di quelli chiesti. Solo che questo che sembrava un problema prioritario adesso è diventato l’ultimo dei problemi: qui non vorrei che parlassimo dell’anno prossimo non sapendo ancora dove saremo, e questa è veramente un’ipotesi che un mese fa non consideravamo neanche. C’è un po’ un’abitudine a dare troppo presto chiusi i campionati, a dire che l’Inter aveva già vinto lo scudetto, a dire che il Bologna era già salvo. I campionati finiscono a maggio inoltrato, quando serie inattese di vittorie e di sconfitte possono ribaltare tutto. Invece abbiamo tutti un’ansia già a gennaio di pronunciare verdetti che sono scritti sull’acqua.
|di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 166 volte


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