Lazio: L'invasione dei 5.000: "Che nessun si tiri indietro…". Amichevole: Reja prova il tridente
FORMELLO – La settimana della passione, terzo giorno, quello dell’invasione biancoceleste. L’occasione l’ha fornita l’amichevole contro la Sabina, compagine militante nel campionato Promozione. Quasi 5000 tifosi in stato di trance, una scossa continua di passione e trasporto che ha abbracciato la Lazio a 72 ore dall’evento più atteso, il “derby dei derby”, come l’ha ribattezzato Ledesma. Una scarica di adrenalina ha animato le tribune del campo centrale e ha caricato la Lazio: cori, sfottò anti-Roma ed un chiodo fisso: battere i giallorossi per ostacolare la corsa al titolo della squadra di Ranieri, reduce da ben 23 risultati utili consecutivi. “Toglietegli il respiro”, recitava uno striscione sulle tribune. “Sgambetto”, “scherzetto” o “biscottino” che sia, l’ambiente biancoceleste si è stretto in un unico battito, come raramente negli ultimi anni era avvenuto.
Per un giorno sono scomparse tutte le recriminazioni di un popolo ferito, un colpo di spugna temporaneo che ha cancellato spaccature e frizioni, c’è solo la voglia di rinvigorire in un amen una stagione che comunque vada resterà molto deludente. Non sarà la panacea di tutti i mali, ma il derby numero 134 della Capitale concede una nuova possibilità di riscatto. “18-04-2010, Nessuno si tiro indietro, non si cede neanche un metro”. E’ lo slogan che campeggiava a bordo campo. La gente laziale chiede ardore, impegno e coraggio, vuole l’impresa, la urla a gran voce prima, durante e al termine del test infrasettimanale: “Forza Lazio, alè, Lazio alè, Lazio alè, bisogna vincere!”, e poi il nuovo coro: "Noi siamo qui per te. Ovunque andrai saremo, anche se perderai io ti sosterrò, al tuo fianco sarò, un passo indietro io mai lo farò". Una spinta costante, una cornice festante sullo sfondo della partita con lo sparring partner di giornata, alla quale, come previsto, non ha preso parte Stefan Radu. Gli accertamenti strumentali effettuati ieri hanno escluso lesioni muscolari, oggi anche lui ha raccolto gli applausi dei tifosi da bordo campo; prima si era sottoposto a cure fisioterapiche. Nelle ultime ore lo staff sanitario biancoceleste si è mostrato ottimista, ma il rischio forfait non può essere ancora scongiurato. L’intenzione è quella di riconsegnarlo a Reja nella giornata di domani, quando andrà in scena la penultima seduta pre-gara (di solito quella più blanda). Ieri, all’uscita dalla Paideia era stato proprio il rumeno a tranquillizzare tifosi e tecnico, ma solo dopo il riscontro del campo verranno fugati tutti i dubbi. Le sensazioni sono positive, intanto, però, Reja studia eventuali alternative. Due per la precisione: una nel corso del primo tempo, quando è stato schierato il consueto 3-5-2 (provato anche ieri). In difesa al fianco di Dias e Stendardo era Giuseppe Biava a fare le veci dell’ex Dinamo Bucarest. Un difensore per un difensore, una soluzione che manterrebbe inalterato l’assetto tattico delle ultime vincenti uscite, ma che nel secondo tempo è stato abbandonato per sperimentarne un’altra più suggestiva: fuori un centrale difensivo, difesa a quattro con l’arretramento di Lichtsteiner e Kolarov e l’inserimento di tre punte. Un trequartista più due attaccanti per la precisione. Era Zàrate a galleggiare alle spalle di Cruz (in ottica derby il suo posto verrebbe preso da Floccari) e Rocchi. Un 4-3-1-2 decisamente spregiudicato, vista anche la presenza di Mauri sulla linea mediana di Brocchi e Ledesma. Pretattica anti Ranieri o ipotesi reale? Difficile dire se realmente il tecnico carnico stia accarezzando l’idea del tridente pesante, per ora i fatti dicono che una Lazio così offensiva si era ammirata soltanto nel secondo tempo del “Dall’Ara”. In quell’occasione c’erano due reti da ribaltare, mentre domenica pomeriggio Floccari e compagni si troveranno di fronte una squadra specializzata nello sfruttare le ripartenze negli spazi.
In attesa delle prossime due sessioni di lavoro, la sensazione è che in pole position nei pensieri di Reja ci sia ancora la conferma del 3-5-2, con il solito dilemma da sciogliere: Rocchi o Zàrate al fianco di Floccari? Oggi il bomber veneto è sembrato più ispirato, ha siglato due reti di ottima fattura (tap-in su una corta respinta al 24’st e girata mancina in piena area al 35’), ha sfruttato il supporto di Mauri e dello stesso Zàrate, ma ha giocato anche con una vistosa fasciatura alla mano. Non dovrebbe trattarsi di nulla di condizionante, ma domani mattina di recherà presso la clinica Paideia (insieme a Matuzalem) per una lastra di controllo che svelerà la reale entità del danno. In questo momento il ballottaggio tra i due è apertissimo. Per la cronaca, l’amichevole è terminata 6-0: oltre al capitano sono andati a rete Floccari (su rigore), Hitzlsperger (sinistro da fuori area), Cruz (ha battuto il portiere sotto misura sfruttando un assist di Rocchi), Kolarov (iniziativa personale).
Queste le due formazioni testate da Reja:
1 – (3-5-2): Muslera, Dias, Stendardo, Biava; Scaloni, Firmani, Baronio, Hitzlsperger, Del Nero; Inzaghi, Floccari;
2 – (4-3-1-2): Berni, Lichtsteiner, Diakitè, Siviglia, Kolarov; Brocchi, Ledesma, Mauri; Zàrate; Rocchi, Cruz. |di Francesco Ponticiello - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 186 volte