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2010-04-17

Lazio: scatta il ritiro pre-derby: Radu torna, la Roma è più vicina. Rocchi-Zàrate al fotofinish


FORMELLO – La settimana della passione, quarto giorno. Archiviata la scarica di adrenalina dei quasi 5.000 tifosi che ieri hanno abbracciato la squadra, in casa biancoceleste è tornata la quiete. Prima della tempesta, si potrebbe ipotizzare. Silenzio e relax sono andati di pari passo nel tardo pomeriggio odierno, quando Reja ha guidato il penultimo allenamento in vista dell’atteso derby con la Roma. Una seduta quasi serale (iniziata alle 18), come preludio del ritiro scattato con un giorno di anticipo rispetto alle abitudini. La Lazio fa gruppo, tutti insieme in “meditazione” fino a domenica pomeriggio, quando si lascerà il quartier generale capitolino per dirigersi presso lo Stadio Olimpico: “Dobbiamo concentrarsi fortemente su noi stessi e caricarci di una dose di giusta tensione”, l’ultimo monito lanciato da Cristian Ledesma, uno che di sfide con i giallorossi se ne intende (vanta due reti contro i lupi). Parole che suonano la carica, poco prima di scendere in campo. Una sessione di lavoro sui generis, blanda, prettamente di scarico come avviene spesso il venerdì. Solo in 16 si sono cimentati in partitelle di calcio tennis e tiri in porta (in particolare Rocchi ha allenato Muslera e Berni in compagnia del preparatore dei portieri Grigioni). Una giornata che non ha fornito nessun tipo di indicazione tattica, ma che ha regalato al tecnico friulano un sorriso: Stefan Radu, bloccato negli ultimi due giorni da un affaticamento muscolare, è tornato ad allenarsi sul terreno di gioco. Lo ha fatto in modo differenziato rispetto al resto della compagnia, ha svolto un vero e proprio provino, coadiuvato dal preparatore Bianchini (colui che lavora per il recupero degli infortunati) e da mister Crialesi. Ha iniziato senza forzare, limitandosi ad un riscaldamento con il pallone; con il trascorrere dei minuti ha accennato alcuni scatti, ha calciato il pallone con entrambi i piedi con maggiore convinzione, ha colpito di testa, ha corso. Poco meno di un’ora di test che sembra confermare l’ottimismo trapelato nelle ultime ore dallo staff sanitario biancoceleste. Serviva il primo riscontro del campo, domani arriverà il secondo, quello decisivo. Gli ultimi dubbi verranno sciolti solo a poche ore dalla sfida, ma la sensazione è che alla fine contro Totti e soci l’ex Dinamo Bucarest scenda in campo dal primo minuto. In caso contrario sarebbe pronto Biava.
Con Radu in campo le possibilità che l’assetto delle ultime uscite possa variare sono ridotte al lumicino, anzi allo zero. Ieri, è stata provato uno spregiudicato 4-3-1-2, con Zàrate alle spalle di due punte. Un atteggiamento sperimentato per la prima volta a Bologna in condizioni di doppio svantaggio, ma che difficilmente potrà essere riproposto dal primo minuto contro la Roma. Reja non sembra intenzionato a rinunciare alla difesa a tre e al centrocampo a cinque. Il tecnico biancoceleste ha ormai registrato movimenti ed affinità del reparto arretrato: Dias, Stendardo e Radu hanno dimostrato, escluse rare eccezioni, di essere sinonimo di affidabilità. Mauri, rispetto al primo tempo del “Dall’Ara”, dovrebbe fare un passo indietro sulla linea mediana di Brocchi e Ledesma, ma solo in fase di non possesso. Quando la Lazio sarà chiamata a fare gioco, il centrocampista brianzolo dovrà supportare le due punte ed inserirsi negli spazi, come solo lui in questa squadra sa fare. A meno di clamorosi colpi di scena si tornerà, duque, al 3-5-2, il modulo provato nella prima frazione di ieri, ma anche nei giorni che hanno preceduto l’amichevole con la Sabina. Resta aperto il ballottaggio tra Rocchi e Zàrate. Il fantasista di Haedo è stato provato al fianco dell’intoccabile Floccari solo nel corso della ripresa della preparazione; ieri non è sembrato brillantissimo, non è stato il solito Maurito strappa applausi. Nella doppia seduta di mercoledì è stato sempre capitan Rocchi ad agire in tandem con il numero 20 di Vibo Valentia: sembra questa l’ipotesi più accreditata a 48 ore dalla stracittadina. Il numero 9 veneto è apparso il più in forma, non solo per le due reti siglate, nonostante la mano destra fasciata: questa mattina si è sottoposto agli accertamenti del caso, ma la sua disponibilità è fuori questione, tanto che oggi è tornato ad allearsi senza nessun tipo di protezione.
|di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 151 volte


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