Sampdoria-Genoa 1-0. Dopo tre sconfitte consecutive nella stracittadina, la Samp scaccia l'incubo-derby e il cielo di Genova torna a tingersi di blucerchiato. Dal cuore di Palombo alle parate di Storari, dall'esultanza di Delneri alla rete di Cassano, sono tante le immagini dell'ultimo derby che i tifosi doriani porteranno a lungo nella mente. Ce n'è una, però, che più di qualunque altra testimonia il momento esaltante dalla Samp. E' quella dell'immediato post-partita, con i giocatori stremati e festanti che cantano con la curva “Ma il cielo è sempre più blu”. Cosa c'entri il calabrese Rino Gaetano con la squadra doriana poco importa: le note scandite dalla curva e riprese dai giocatori simboleggiano a pieno il senso di euforia e liberazione provata dall'ambiente blucerchiato dopo la vittoria di domenica sera. Mentre i tifosi si godono il primato cittadino e sul web impazzano i video amatoriali che ritraggono quel momento, la squadra è tornata ad allenarsi a Bogliasco. Non c'è tempo per festeggiare: arriva il Milan, e c'è un piazzamento Champions da provare a raggiungere.
LA RISALITA - Il derby è una di quelle partite che ti svuotano fisicamente e psicologicamente ma, se ne esci vincitore, ti lasciano una carica davvero speciale. Lo sa bene Gigi Delneri, che però dovrà fungersi pompiere per spegnere gli eccessivi entusiasmi e tenere la squadra sulla corda in vista delle ultime cinque, decisive, partite di campionato. Quarta a pari punti con il Palermo, la Sampdoria sembra avere tutte le carte in regola per giocarsi fino in fondo l'accesso al preliminare di Champions. Dei 54 punti conquistati fin qui (tre più della Juventus), 36 sono stati conquistati nel fortino di Marassi. L'avvio di stagione era stato strepitoso: nove punti nelle prime tre partite, Mannini in rampa di lancio, Cassano da nazionale. Poi, all'improvviso, il meccanismo si è inceppato. Un pesante 1-5 in casa della Juventus, qualche passo falso casalingo e una crisi che fece sprofondare la Samp e scricchiolare la panchina di Delneri. E' all'inizio del 2010, però, che il tecnico friulano ha compiuto il suo capolavoro: l'esclusione di Cassano per un mix di motivi (tecnici, comportamentali e di condizione fisica) poteva avere l'effetto di un boomerang, spaccando lo spogliatoio e ritorcendo contro parte della tifoseria. La squadra, invece, ne ha tratto giovamento dal punto di vista tattico e non solo. Senza il talento di Cassano, ognuno si è sentito responsabilizzato a dare qualcosa in più. I risultati sono stati eccellenti: tornato il gioco, sono tornati anche i punti e l'entusiasmo. Il graduale reintegro in squadra di Fantantonio si è così rivelato l'arma in più per questa volata finale. TRA PASSATO E FUTURO - Le rivali, però, sono altrettanto motivate. Il Palermo è tra le squadre più in forma del campionato, la Juventus ha recuperato tutti i suoi uomini-chiave, il Napoli ha dalla sua un calendario più facile. Per aggiudicarsi la volata, insomma, non bisognerà lasciare punti preziosi per strada. Delneri ne è consapevole e non si fida di questo Milan: è vero che il pareggio con il Catania ha probabilmente stroncato le residue ambizioni di scudetto, ma mai sottovalutare l'orgoglio dei campioni rossoneri. In vista del match di domenica pomeriggio l'artefice della favola-Chievo dovrà fare a meno soltanto di Castellazzi, Pozzi (stagione finita per entrambi) e dello squalificato Gastaldello. L'amichevole vinta cinque a zero contro la Corniglianese (reti di Cacciatore, Testani, Mannini e doppietta di Scepovic) ha messo in mostra una squadra in buone condizioni fisiche. L'unico apparso ancora un po' affaticato è Poli: non dovesse recuperare al cento per cento, giocherà Tissone. Per il resto formazione fatta con l'ex Storari tra i pali (che si è dimostrato un portiere di assoluta affidabilità sia nel difficile avvio di stagione della squadra rossonera sia in questa seconda parte a Genova) e una linea a quattro composta da Zauri, Rossi, Lucchini e Ziegler. Centrocampo-tipo con Palombo e Poli centrali, Semioli largo a destra e Guberti (ormai stabilmente preferito a Mannini) sulla corsia opposta. Davanti la coppia Cassano-Pazzini, vogliosi di trascinare il popolo blucerchiato nel palcoscenico europeo più importante, quello che manca dall'epopea di Vialli e Mancini. E pensando che la finale 2011 si giocherà a Wembley, sarà impossibile non riportare la mente a quella fatale punizione di Rambo Koeman. |di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 166 volte