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2010-04-19

Rocchi illude, Floccari butta tutto


ROMA – Nel fine settimana in cui l’Ascoli espugna Ancona, l’Espanyol ferma il Barcellona, il Tottenham sconfigge il Chelsea dopo aver battuto anche l’Arsenal, nel weekend in cui le squadre sfavorite alla vigilia compiono l’impresa nel derby, la Lazio è l’eccezione che conferma la regola. Ma, a parte il merito della Roma, la squadra di Reja si dà colpevolmente la zappa sui piedi.
FORMAZIONI – Reja e Ranieri confermano le formazioni annunciate, presentando solo qualche novità in panchina. Siamo pronti all’ennesima sfuriata della stampa tedesca per l’esclusione di Thomas Hitzslsperger.
LA CHIAVE – Claudio Ranieri ha il merito di cambiare le cose nella ripresa, soprattutto perché vede chiaramente che l’uomo dalla lunga barba De Rossi e l’uomo dallo spot facile Totti soffrono troppo l’evento. Ranieri ha il coraggio di toccare gli intoccabili e di cambiare modulo di gioco nella partita più importante della stagione della Roma. Alla Lazio manca il carattere per infliggere ai cugini il colpo del KO e per raddrizzare la partita quando ormai è compromessa.
LA LAZIO – L’infortunio di Stendardo al 5’ sembra un presagio negativo. Il gol di Rocchi invece cancella ogni sensazione nefasta dalla mente dei tifosi laziali. Ledesma lancia indisturbato, Rocchi si inserisce e trasforma di prima intenzione bucando Julio Sergio nell’angolino. La Lazio continua a spingere, a pressare, è su tutti palloni. Toglie il respiro alla Roma, così come le avevano chiesto di fare i propri tifosi. Nella ripresa Floccari al 47’ fallisce il calcio di rigore che può dare la mazzata decisiva alle ambizioni da scudetto della Roma. Ad essere sinceri, il penalty concesso è fin troppo generoso, ma resta il rammarico per non aver approfittato nel momento giusto dell’occasione concessa dal destino. Dopo il pareggio la partita si apre e la Lazio ha diverse occasioni in contropiede. Ma si fa sorpassare ancora con Vucinic. Lo scoramento si impossessa della squadra che non riesce più a reagire. Peggio di così non poteva andare: Atalanta e Bologna si riavvicinano e la Roma torna in testa. Dopo il fischio finale ancora una mischia furibonda per gli ennesimi eccessi di esultanza irrispettosa da parte di Totti e soci. Pazienza, vorrà dire che la storia, come hanno scritto i loro tifosi, li condannerà ancora prima o poi.
LA ROMA – Nel primo tempo paga la tensione dell’evento. La squadra di Ranieri si fa vedere soprattutto sui calci piazzati e verso la fine della prima frazione di gara prova ad incattivire la partita. De Rossi entra a piedi uniti su Floccari ma Tagliavento non lo espelle. Nella ripresa lo “espelle” Ranieri però che decide di togliere dal campo il ragazzo di Ostia e Totti (due simboli) per far spazio a Taddei e Menez. Il modulo diventa un 4-4-2 ed è proprio il giocatore brasiliano a procurarsi il rigore del pareggio che trasforma Vucinic al 52’. È la legge del contrappasso perché il fallo lo commette proprio Kolarov. Poco dopo Radu stende Menez al limite dell’area e Vucinic trasforma al 63’ su punizione il gol della vittoria.
|di Federico Farcomeni - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 162 volte


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