Il minuto era lo stesso, il protagonista diverso. Un anno fa Alexis Sanchez abbatteva il Bologna con una bordata da fuori area al 91’ regalando i tre punti ai friulani, ieri Di Natale, allo stesso minuto, ha agguantato il pareggio che mantiene i felsinei a tre lunghezze di distanza in classifica. Ma sentiamo come è andata dalle parole di Gokhan Inler: “L’andamento della gara è stato in salita, siamo andati sotto subito per colpa di uno sfortunato autogol che ha scombinato i nostri piani. Abbiamo praticamente fatto tutto noi, ma ci siamo creati le occasioni per pareggiare la gara e cercare di vincerla. Nel secondo tempo, anche grazie all’innesto di Pepe, siamo riusciti a spingere di più e a fare pressing sui portatori di palla. Quello che conta oggi è il punto conquistato”.
Il centrocampista elvetico, subentrato nella seconda frazione di gioco al posto di Ferronetti, è riuscito a lasciare la sua impronta sul match: “Ho lavorato bene per tutta la settimana e quando il mister mi ha chiamato in causa mi sono fatto trovare pronto”.
I pensieri ora lasciano il campionato e vanno a mercoledì, quando i bianconeri affronteranno la capolista Roma in una semifinale di Coppa Italia in cui non hanno nulla da perdere: “Faremo tutto il possibile per riaprire il discorso qualificazione. Sappiamo che sarà difficilissimo ribaltare il risultato dell’andata, ma noi ci crediamo. L’anno scorso abbiamo dimostrato di saper riuscire a rimettere in piedi un doppio confronto che sembrava ormai compromesso in occasione del ritorno di Coppa Uefa contro il Werder Brema. Servirà la massima attenzione per tutti i 90 minuti. Non ho mai disputato una finale, nemmeno quando giocavo in Svizzera, magari è arrivato il momento”.
Il discorso salvezza però, complice la vittoria dell’Atalanta, è ancora aperto: “Ci servirà ancora qualche punto per la tranquillità. Contro il Siena possiamo chiudere i conti, ma sappiamo che non sarà un incontro facile perché loro non possono permettersi di perdere”. |Sito Ufficiale Udinese Calcio - Fonte: www.udinese.it| - articolo letto 148 volte