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2010-04-20

Bologna: fermata la striscia di sconfitte ma ora la B è a soli 2 punti


Il Bologna ferma l'emorragia ma rimane un malato grave. Forse anche più di prima, colpa del successo inatteso dell'Atalanta sulla Fiorentina che ha portato gli orobici a due sole lunghezze dai rossoblu. Cosa dire del pareggio per 1-1 colto sul campo di Udine? Che se alla vigilia poteva essere un risultato gradito, dopo i novanta minuti vissuti sopra di un gol, ai tre punti ci avevamo quasi fatto la bocca. Ma come al solito, come a Roma, come a Napoli, come a Catania, come a Parma, i minuti finali sono stati fatali ai rossoblu, come sempre incapaci di gestire fino al termine il risultato con la concentrazione necessaria per chi deve salvarsi all'ultimo respiro.
Un peccato, perchè l'autorete di Zapata aveva schiuso orizzonti inattesi, con la possibilità di mantenere il divario sulla terzultima quantomeno invariato dopo le brutte notizie in arrivo da Bergamo. Intendiamoci, l'Udinese sul piano del gioco ha strameritato il pari, perchè il suo score recita 25 conclusioni verso la porta contro le cinque del Bologna, senza contare un palo clamoroso ed alcuni interventi miracolosi di Viviano. Tutto regolare, dunque, ma subire un altro gol -con la vittoria in tasca- nei minuti di recupero brucia, eccome se brucia.
A fine gara è stato contestato Di Vaio, accusato di scarso impegno da una frangia della curva. Sbagliato, se questa è l'imputazione. Perchè Di Vaio ha giocato una partita di grande sacrificio, spostato sull'out di sinistra per favorire gli inserimenti di Zalayeta e spesso costretto a rincorrere il terzino dei friulani sin dietro la sua metacampo. Critiche motivate, invece, circa l'incisività che si richiede -giustamente- a una punta. Nessuna conclusione nello specchio a Udine, nessuna contro la Lazio, nessuna contro l'Inter, nessuna contro la Roma. Troppo, troppo, troppo poco per il capitano, che sta pagando a caro prezzo l'infortunio di febbraio che lo ha fermato quando sembrava avere calibrato il tiro. Polveri bagnate anche per i colleghi di reparto, Adailton e Zalayeta, mai in grado di portare seri pericoli alla porta udinese. Verrebbe da dire "stridente", più che tridente d'attacco.
In mezzo al campo bene il solito Mudingayi e benino anche Buscè, mentre continua a non convincere il giovane Casarini, peraltro preferito ai desaparecidos Appiah e Mutarelli, quindi non osiamo immaginare le loro condizioni di forma...
In difesa concreto come sempre Raggi, e molto bene anche Moras, autoritario negli stacchi aerei e attento anche alle rapide accelerazioni dei velocissimi Sanchez, Pepe, Asamoah e Di Natale. Peccato per il gol del pareggio, arrivato da un lancio lungo sul quale l'eterno Corradi -appena entrato- ha anticipato Portanova dando il via all'azione che ha permesso il pareggio all'incontenibile Di Natale. Colomba ha come al solito centellinato i suoi cambi, ma ormai le sue scelte sono chiare, mi pare inutile mettersi a parlare sempre delle solite cose. Sì, forse un quarto d'ora in più a Gimenez andava concesso, ma tant'è....
E ora?
Ora si fa dura, anche se dall'esterno il calendario del Bologna appare più agevole di quello della Sampdoria. Dando per scontato che a Bergamo si perda lo scontro diretto con gli orobici, sulla carta il Bologna incontra avversari meno motivati (Parma, Catania e Cagliari) rispetto a quelli che affronterà l'Atalanta (Inter, Napoli e Palermo). Ma non bisogna mai perdere di vista -neppure per un secondo- la pochezza tecnica di questo Bologna. Che può perdere sempre e da chiunque se abbassa la guardia anche solo per un minuto. Quindi se non vuole dilapidare questi 36 miracoli fatti sinora (uno per ogni punto...) bisogna tenere la testa bassa per novanta minuti, anzi novantacinque visti i trascorsi, già dalla prossima domenica contro il Parma di Guidolin.
Non aspettiamoci regali dal mister di Vittorio Veneto. Dipendesse da lui il Bologna sarebbe "belle che retrocesso", ma l'impossibilità di raggiungere traguardi non dovrebbe invogliare troppo i suoi giocatori a metterci le gambe. Sarà compito del Bologna far assaggiare da subito i tacchetti agli uomini di Ghirardi facendogli capire che il Bologna ha dentro la rabbia e la voglia giusta per portare a casa la posta. E non dimentichiamoci i trascorsi di Baraldi in quel di Parma, e neppure i movimenti tra le due società nel settore primavera. Tutti fattori che potrebbero -a mio parere dovrebbero- incidere sull'atteggiamento dei ventidue in campo. Comunque, a prescindere da ciò che faranno i ducali, toccherà ai rossoblu mostrare i denti e finalizzare le -poche- occasioni che si presenteranno là davanti, pena giocarsi poi tutto in quel di Bergamo.
|di Roberto Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.com| - articolo letto 146 volte


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