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2010-04-20

Inter titanica: 3-1 ai campioni del Mondo del Barça, prestazione da 10!


Dopo i 977 chilometri percorsi in autostrada dal Barcellona, i 516 minuti di inviolabilità della porta del Barça contro le squadre italiane, i 489’ di inviolabilità interna dell’Inter, e dopo i 432 minuti di astinenza dei nerazzurri contro i blaugrana, la sfida dei grandi numeri (sia statistici che tecnici) era pronta per essere analizzata, capita e goduta fino in fondo. E, per la legge dei grandi numeri, era quasi inevitabile che si chiudesse con tanti gol segnati. Era anche fin troppo scontato che una di queste cifre alla fine avrebbe ceduto sotto il peso della storia. Sono altri piccoli grandi segnali positivo, così come la cenere del vulcano islandese (lui no che non si fa calcoli).
FORMAZIONI – “Dopo 14 ore in pullman mi sono rivisto diverse partite dell’Inter: squadra molto duttile, ma anche noi possiamo giocare con tanti schieramenti”, aveva detto Guardiola.
Prevedibile quindi che nessun quotidiano li avrebbe azzeccati, gli schieramenti. Dietro le parole del tecnico campione del mondo si nascondeva pura pre-tattica perché, a parte Maxwell (fuori Gabi Milito, così che i due fratelli argentini neanche stavolta diventano la quarta coppia di consanguinei a giocare contro) di fatto conferma gli interpreti che tutti si aspettavano. “Sicuramente Guardiola non mi chiamerà per chiedermi dove far giocare i suoi” aveva ironizzato Mourinho ieri in conferenza stampa. E come giocherà l’Inter? “Domanda da un milione di dollari”. E a “Chi vuol essere milionario” la strada verso il milione di sarebbe interrotta alla prima domanda per il nostro ipotetico concorrente seduto di fronte a Mou Scotti. José lascia in panchina Cordoba, arretra Maicon e, nel tentativo di sfondare sulla sinistra, fa partire largo a destra Eto’o. Così Pandev va a sinistra e Motta affianca Cambiasso.
LA CHIAVE – Sotto pressione sin da subito, l’Inter decide di non togliere pressing e spazi agli avversari dall’inizio, ma sceglie consapevolmente di aspettare al varco la preda. La fa sfogare nella prima frazione di gioco e rientra con il piglio di Jack lo Squartatore nel secondo tempo (il succitato varco). Il Barcellona annaspa, si sfianca per stare dietro alle ripartenze nerazzurre. Il gol del sorpasso di Maicon cambia l’inerzia della partita e dimostra la totale assenza di paura e sfiducia dopo il gol gelido del vantaggio di Pedrito. Come sempre, aveva ragione Mourinho: questa squadra è davvero cresciuta dal punto di vista mentale.
L’INTER – La parola d’ordine iniziale sarebbe dovuta essere aggredire subito gli avversari, seguendo l’esempio di Siviglia ed Espanyol. Invece l’Inter lascia giocare troppo il Barcellona. Per dare un’idea, gli 80.000 di San Siro si esaltano come per le yard conquistate nel football americano tutte le volte che i nerazzurri tornano in possesso palla. L’azione del pareggio della squadra di Mourinho però avviene in stile rugbistico con Eto’o che mette in mezzo dalla destra, Milito arretra e di spalle serve Sneijder che dalla sinistra colpisce indisturbato (3° centro in Champions). L’Inter ricomincia decisamente meglio la ripresa e trova subito il vantaggio in contropiede con Thiago Motta che sradica il pallone dai piedi di Messi: assist di Milito per Maicon che infila Valdes sotto porta. La squadra di Mourinho gioca con un atteggiamento più aggressivo, spinta anche dalla forza del risultato. Al 54’ da segnalare due miracoli di Julio Cesar e Cambiasso su conclusione di testa ravvicinata da parte di Busquets. Due minuti dopo entra Stankovic al posto di Pandev: il modulo resta lo stesso, ma cambia ancora il risultato. Cross di Eto’o (che in generale si sacrifica moltissimo in copertura) dalla destra, e doppio colpo di testa di Sneijder e Milito (la sua posizione di fuorigioco compensa l’errore del primo tempo di Cardinal che al 17’ aveva fermato l’attaccante di Bernal in posizione regolare) che corregge la traiettoria in rete (4° gol in 9 partite).
Nel giro di pochi minuti escono Maicon e Milito per infortunio: il primo per un impatto con Messi (possibile rottura di un dente) e il secondo per crampi. Entrano Chivu (con Zanetti che torna nella sua posizione naturale di terzino destro) e Balotelli. Monumentale Lucio quando all’86’ salva sulla linea una conclusione a botta sicura di Piqué che nel finale gioca altissimo. Il salvataggio del difensore brasiliano equivale ad un gol. Che quasi trova Balotelli al 92’ quando da fuori prova la gran botta (ma il pubblico disapprova).
IL BARCELLONA – Solito sfiancante possesso palla. Il Barcellona addormenta il gioco per poi dare vita a folate improvvise. Dopo il primo quarto d’ora, in cui entrambe le squadre iniziano corte, il Barcellona trova sempre più spazi, ma di fatto chiude il primo tempo con un solo tiro nello specchio della porta, che è quello del gol di Pedro: Maxwell sfonda sulla sinistra, Cambiasso è sorpreso dall’accelerazione del brasiliano che va sul fondo e serve l’accorrente Pedrito, liberissimo di colpire in area di rigore. Nella ripresa, una volta sotto di due, Guardiola spedisce in campo Abidal, avanzando Maxwell: l’intenzione è quella di avvicinare il più possibile Messi all’area nerazzurra. Ma l’argentino continua ad abbassarsi sempre per ricevere palla. Alla fine la gabbia predisposta intorno a lui non si apre e gli lascia il minuto d’aria soltanto su calcio piazzato (come quello che neutralizza benissimo Julio Cesar al 79’). Ed è da calcio fermo che il Barça potrebbe accorciare le distanze, se solo Benquerença non negasse ai blaugrana un rigore solare per un intervento di Sneijder da dietro su Dani Alves all’84’. Ultima chance per Piqué e assalto finale che però non produce il gol del 3-2. È la seconda sconfitta del Barcellona in Champions quest’anno, la prima in trasferta.
IL TABELLINO:
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon (73’ Chivu), Lucio, Samuel, Zanetti; Cambiasso, Motta; Eto’o, Sneijder, Pandev (56’ Stankovic); D. Milito (75’ Balotelli).
All. Mourinho
A disp.: Orlandoni, Materazzi, Chivu, Muntari, Cordoba.
BARCELLONA (4-2-3-1): Victor Valdes; Dani Alves, Piqué, Puyol, Maxwell; Xavi, Busquets; Messi, Pedro, Keita; Ibrahimovic (62’ Abidal). All.Guardiola.
A disp.: Pinto, G. Milito, Touré, Jeffren, Bojan, Henry.
Arbitro: Benquerença (POR) (Cardinal – Miranda)
Marcatori: 19’ Pedro; 30’ Sneijder, 48’ Maicon, 61’ Milito
Ammoniti: Stankovic (I); Busquets, Puyol, Piqué, Keita, D. Alves (B)
Recuperi: 1’ pt; 4’ st
Spettatori: 80.074 (Ospiti: 4.000 circa)
|di Federico Farcomeni - Fonte: www.fcinternews.it| - articolo letto 162 volte


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