Pazza Inter amala. Ma Balotelli resti a casa. Esclusivo: Benitez e la Juve si sono fidanzati!
Se fossimo tutti sportivi, se non vivessimo di gelosie e invidie, se non tifassimo contro, stasera (stanotte, domani) ci sarebbe una cosa da fare. Pazza Inter amala: una partita così, uno show così, una vittoria così, fantastico spot. Il Barcellona che faceva girare la palla (e le palle, a chi non lo riconosceva) con una lentezza impressionante. L'Inter è quella dell'inno che - per una volta - dovrebbe rendere orgogliosi tutti, indipendentemente dalle bandiere. Non sarà così, pazienza. Ma resta una prestazione fantastica, con la brutta avvisaglia dei primi dieci minuti scaraventata nella pattumiera. L'Inter è ripartita fortissimo, spesso uno contro uno come se fosse una partita di basket. Dicevano: ma Milito non funziona, non va bene, ha sbagliato troppi gol. Aveva sbagliato una partita, forse due, e lo avevano messo in croce. Troppi gol sbagliati, ridicoli… Magistrale Mou: l'ha preparata nei dettagli, ha raccolto. Fantastico Julio, mitico Lucio (ma non è finita 4-1? Quel gol salvato è come un gol segnato), geniale Sneijder, generoso Eto'o, frizzante Pandev, maestoso Maicon, nonnetto implacabile Zanetti (ma qual è la tua cura, capitano?). Pazza Inter amala, perché è un ottimo spot per il nostro calcio. Pazza nel senso buono, perché nel vero senso della parola (pazzo perché tenta di rovinare anche una notte così) "brilla" soltanto Mario Balotelli. Manda a quel paese Sneijder, perde tre palloni su quattro e poi – non contento – litiga con i tifosi innamorati. In una notte così? Ma come puoi, ma cosa ti sei messo in testa, mister Balotelli? Lasciatelo a casa, la prossima volta, così non manda "affanculo" la gente, che vergogna… Di pazienza ne avete avuta tanta, troppa. Come ne ha avuta troppa Guardiola nei riguardi di Ibrahimovic: un fantasma. Se ne stava lì, impalato, mentre Messi (pur non essendo extraterrestre) cercava almeno di sbattersi, di rinculare, di assistere i compagni. Il ritorno sarà aperto perché il Barcellona di trasforma. Ma stasera pazza Inter amala: serve ai tifosi interisti, quell'inno per loro mitico; nello stesso tempo è uno spot bello per il nostro calcio d'esportazione. Però, ripeto, qualcuno memorizzi: la prossima volta Balotelli lasciatelo a casa. Chiuso a tripla mandata. Perché non rovini un'altra notte.
Adesso allacciate le cinture perché offro aggiornamenti essenziali (esclusivi, molto esclusivi…) su Rafa Benitez. La settimana scorsa avevo scritto 60% per un matrimonio possibile, probabile, dietro l'angolo. Le percentuali sono salite: siamo all' 80% abbondante. Cosa manca? La firma, che è un passaggio essenziale. E senza la firma non si va da nessuna parte. Ma nelle ultime 48-72 ore sono stati compiuti passi in avanti giganteschi. In gran segreto. Il più importante: Benitez ha strappato il sì di Sammy Lee, uomo di assoluta fiducia, anima del Liverpool, riferimento indispensabile (da preparatore atletico di spessore a vice di Benitez, un premio alla carriera e alla competenza). Lee è la controfigura di Benitez: operativo ai massimi livelli. Nel frattempo, con assoluta riservatezza, Rafa sta studiando i profili dei singoli juventino, non soltanto quelli della prima squadra, ma anche i profili dei giovanotti della Primavera. Lavoro capillare, com'è solitamente abituato a Rafa. Secondo aspetto, essenziale: la nuova eventuale proprietà del Liverpool non si attiverà eventualmente per bloccare Benitez, siamo alle porte della fine di un ciclo malgrado un contratto in essere fino al 2014. Terzo punto: la liquidazione. Benitez avrà una buonuscita d'oro, dai 15 ai 20 milioni di euro. E si legherebbe (attenzione al condizionale: manca la firma) per quattro o forse cinque stagioni: ingaggio dai 4,5 ai 5 milioni di euro e un mare di premi. C'è la convinzione reciproca, cosa potrà far saltare l'operazione? Nulla, sulla carta. Ma fino a quando non arriva il famoso nero su bianco, è giusto mantenere la cautela. Anche per correttezza nei riguardi di chi aspetta con ansia l'invocata svolta. Fidanzati, oggi, in attesa di sposarsi. Chi è fidanzato oggi, domani può anche svegliarsi e decidere di non sposarsi. Ma al momento tra Benitez e la Juve non esiste un temporale in corso: l'esatto contrario, c'è un forte desiderio reciproco. La Juve sarebbe un Ponte: l'ingaggio di Benitez consentirebbe in linea di massima di non fare stravolgimenti in chiave mercato, non ci sarebbe uno staff, ma Benitez uomo ovunque in attesa di un assestamento che sia di gradimento di Rafa. Non so se Benitez avrà un budget di 200 milioni in tre anni, di sicuro un cinquantino da calare subito sul tavolo verde all'assalto di Mascherano e una grande prima punta (Dzeko e Torres). Nella lista c'è Kuyt, per il grande rapporto con l'allenatore, ma non come priorità. In sintesi: Benitez e la Juve si sono fidanzati, in attesa della promessa di matrimonio. Saranno ore roventi, attenti a non scottarvi. Nel frattempo, lo Stoccarda (che non ha intenzione di cedere Tasci) ha comunicato di voler riscattare Molinaro. E così sarà.
Il mercato decollerà ben bene tra una quindicina di giorni. Intanto, un approfondimento sul Bari: Perinetti resta in bilico tra la famiglia Matarrese e il Siena, nel frattempo sta chiudendo tre operazioni. Il riscatto della comproprietà di Almiron dalla Juve per 2,2-2,3 milioni; la stessa operazione avviata con l'Udinese per Barreto; un accordo di massima con Genoa (e Inter) per il rinnovo del prestito di Ranocchia, dopo l'infortunio il ragazzo ha bisogno di giocare con continuità, a Bari si è trovato alla grande, sarebbe un ottimo trampolino in attesa di abbracciare l'Inter.
Capitolo allenatori: mi sembra un po' buffo, come dice Galliani, che Leonardo tornerebbe in Brasile per motivi di famiglia. In sostanza, non ci credo. Scusatemi,ma non ci credo. Leo è in giro per il mondo da una vita e all'improvviso avverte la necessità di lasciare il Milan per rientrare in Patria. Consentitemi di dire "bah". Si è riaperto la situazione a Parma: Ghirardi è abbastanza convinto di andare avanti ancora un anno con Guidolin, dopo il risveglio delle ultime settimana, ma Pasquale Marino resta in corsa. Abbondantemente. Situazione fluida. A proposito di allenatore: chi scrive o dice che il Ranieri ai tempi della Juve era bollito o ha la memoria corta, oppure è prevenuto. Ranieri alla Juve non ha fatto bene, ma benissimo: non aveva un budget da 50 milioni e passa, ha rilevato la squadra dalla B, l'ha portata in Champions, cosa avrebbe dovuto fare di più? Acquistare la società? Scalare il Monte Everest? Che poi abbia sbagliato nell'indicare Poulsen e non Xabi Alonso, questo è un altro discorso: si tratta di un errore, ma ci sono allenatori che ne commettono quindici al mese e sono sempre lì, intoccabili. Ranieri per me è un MITO: il coraggio di sostituire De Rossi e Totti, a Roma e in un derby, è qualcosa di spettacolare. Se la Roma avesse perso, lo avrebbero rinchiuso dentro il Colosseo per un mese di fila. Ma il fatto che quella doppia mossa abbia portato a un trionfo nel derby, rende Ranieri semplicemente UNICO. Con dedica ai suoi ex amici ai tempi della Juve. Dicono: ma Ranieri nulla ha vinto, in carriera. Dico io: ma ha allenato il Real Madrid oppure il Bayern? Io l'ho conosciuto ai tempi del Cagliari di Orrù: due promozioni, dalla C alla A, perfetta simbiosi con il direttore sportivo Longo. Investimenti mirati, la forza delle idee. Come dicono a Roma, qualcuno rosica quando bisogna giudicare Ranieri. E trova argomenti da fantacalcio.
Volata quarto posto. Il Palermo ha una wild card: la partita contro un Milan rimaneggiato e, credo, demotivato. Se salta quell'ostacolo, con la trasferta di Siena, resterà la grande favorita per i preliminari. A meno che la Sampdoria non stupisca a Roma contro una squadra in odore di scudetto: bellissimo finale. Il Napoli si è riabilitato, e bene, a Bari rispolverando Lavezzi. Mazzarri ha un solo dovere: provare a vincerle tutte e mettersi alla finestra. A proposito di Mazzarri: mi sono arrivati tantissimi messaggi sul pezzo della settimana scorsa, quando accusavo Mazzarri di piangere troppo in presenza di torti arbitrali. C'è stato qualche maleducato perché, purtroppo, c'è sempre chi ricambia con inciviltà a una considerazione normale, opinabile, eventualmente da non condividere, ma civile. Ribadisco il concetto: non mi piacciono gli allenatori che piangono, a maggior ragione (nel caso di Mazzarri) dopo una partita – quella con il Parma – priva di episodi clamorosi contro. Se poi mi parlano di Udinese-Napoli e Napoli-Fiorentina questo è un altro discorso. Ma se facessi l'allenatore mai piangerei per quegli episodi e ammiro molto Ranieri che ha un fair-play stupendo, da imitare.
Vorrei dedicare poche righe a Giampaolo Tosel. Io non discuto la sua professionalità, ma le sue decisioni mi fanno pensare. Per me c'è un peso e quindicimila figure. Camoranesi multato appena, Quagliarella (che comunque ha sbagliato) stangato. Radu scalcia e non viene punito. Non ci sono regole, ho ascoltato qualcuno che ha detto "ma Tosel ha un metro normale, regolare, preciso". Non la penso così, per me non è così. Il metro cambia. Come cambia il metro nel vietare o meno la trasferta ai tifosi organizzati: anche in questo caso, ci sono figli e figliastri. Se non cambiano le regole, se le regole non saranno per tutte le stesse, ci saranno sempre chiacchiere, polemiche, giustissimi lamenti da parte di chi si sente penalizzato.
|di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 245 volte