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2010-04-23

Milan: spettatori ancora per quanto?


Arriviamo a quattro giornate dal termine del campionato con troppi rimpianti. Oltre la media. Il picco dell'Era Berlusconi. E, forse, non si vede l’ora che si dileguino al più presto. Questo campionato i ragazzi avrebbero potuto vincerlo con relativa tranquillità ed invece si finisce per ricordare più le occasioni sprecate che le buone prestazioni. Il rendimento dell’ultimo mese lascia poco spazio a recriminazioni: sei punti conquistati negl'ultimi sei incontri, tre pareggi consecutivi a San Siro, due sconfitte nelle ultime tre trasferte, dal meno uno in classifica all'attuale meno sette è un bottino da disperdere al più presto. Dal dieci marzo, giorno dell’eliminazione dalla Champions League, la squadra è letteralmente crollata, sia fisicamente che sul piano del gioco. Proprio nel 'nostro' miglior periodo, come tradizione voleva, la Primavera. Infortuni, squalifiche, voci su un probabile cambio dell'allenatore, presunte critiche del Presidente, elementi che senza dubbio non hanno contribuito a mantenere un clima sereno attorno alla squadra. Il 'lavare i panni sporchi in quel di Milanello' era caratteristica di un Milan d'altri tempi. Allora non trapelavano voci di alcun tipo, sull’allenatore o sul Presidente, nessun malumore, nessuna incertezza sugl'infortunati, sui loro chiari tempi di recupero. Oggi Leonardo, Berlusconi, Kaladze, Pato rientrano, purtroppo, in questo teatrino. La comunicazione all’interno della società non è più sui livelli di un tempo.
Quello che accadrà dopo il termine del campionato non è dato a sapersi. Di certo sappiamo che il Milan parteciperà ad una di quelle classiche tournee di fine stagione. Di mercato neanche a parlarne. Di ipotetici rafforzamenti della rosa neppure. Certezze sulla futura conduzione tecnica rinviate a data da destinarsi. La sensazione è che noi tifosi continueremo a rimanere spettatori di molte vittorie altrui. Sensazione che nasce dai fatti. Quei fatti che ci tormentano, purtroppo, non da qualche mese ma da almeno tre anni. Da Yokohama, per intenderci. E noi immobili, passivi, senza un minimo sforzo per cercare di migliorare la situazione. Noi dobbiamo subire le cavalcate scudetto dei giallorossi (male minore) e le notti europee dell’altra parte di Milano (indigeste). Notti di cui NOI, ai bei tempi, avevamo il copyright. Ed ora ci chiediamo per quanto ancora dobbiamo restare spettatori. Non vogliamo illusioni o frasi di circostanza, ma semplicemente chiarezza sull’immediato futuro. La proprietà ha intenzione di migliorare la rosa? Di ringiovanirla? Di puntare su validi alternative agli undici titolari? Di tornare ad essere protagonisti in Italia e in Europa? Si punta ad ogni costo sul terzo posto ma poi si vuol fare bella figura in Champions? Oppure, com'è accaduto nelle ultime stagioni, si è già rassegnati alle perenni eliminazioni?
Si gioisce per i successi del settore giovanile, per le prospettive future di molti giovani della Primavera, ma poi bisognerebbe pure lanciare qualche talento in prima squadra. Le ultime gare di campionato, considerate le tante assenze e l'obbiettivo da raggiungere, potrebbero essere l’occasione migliore per testare qualche giovane promessa. L’obiezione spesso adottata in questi casi è che con i giovani difficilmente si vince subito; meglio quindi inserirli gradualmente. Tutto vero, anche se per completezza sarebbe corretto ricordare che nelle ultime stagioni non abbiamo vinto nulla neppure con una rosa di vecchietti ultratrentenni. Tanto varrebbe continuare a 'non vincere' ancora qualche stagione ma, perlomeno, lanciando in campo volti nuovi, motivati, affamati di gloria e, oltretutto, a basso costo. Quest'ultimo, dettaglio non secondario, almeno per una società con un occhio costantemente fisso al bilancio.
Le ultime indiscrezioni confermano l'acquisto a parametro zero di Yepes, difensore dal Chievo, e l’inserimento di Albertazzi nella rosa della prossima stagione. Nulla più. Qualche anno fa, proprio in questo periodo, il Milan gettava le basi per l'immediato futuro: gli acquisti erano praticamente decisi, l’allenatore pure, la sessione estiva del calciomercato serviva giusto per tesserare qualche buon rincalzo. Bei tempi. Ora è davvero cambiato tutto in casa rossonera: si è costretti a vivere alla giornata, a mettere al bando le grandi illusioni, a sperare nell'improbabile. Certo, un’estate peggiore di quella passata è difficile che possa ripetersi. Alla fine si era partiti per disputare nove mesi da terzo posto e terzo posto sarà nonostante quel sogno regalatoci da Leonardo. Un sogno troppo bello e, per quello che ci aspettavamo, fin troppo lungo. Comunque finisca questa stagione il ringraziamento più grande va a Lui. Unito al rimpianto che, se solo avesse potuto contare su qualche acquisto di qualità in più, ora forse saremmo qui a scrivere di tutt’altri discorsi. Da spettatori, per poco o tanto, lo ringraziamo. E da spettatori, per poco o tanto, attendiamo fiduciosi...
|di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 184 volte


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