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2010-04-26

Grazie infinite Samp, ora prepariamoci alla corrida


Grazie Sampdoria, grazie Pazzini, grazie Cassano, grazie Delneri e via dicendo. So bene che i blucerchiati ieri sera all'Olimpico hanno giocato solo per il loro sogno Champions e non per dare soddisfazioni all'Inter (altrimenti non ci avrebbero preso 4 punti su 6 in campionato...), ma quanto realizzato contro la Roma è un capolavoro di cui anche noi nerazzurri ci gioviamo. Vittoria in rimonta, quasi epica, sospinta dalle speranze dei tifosi dell'Inter seduti a casa davanti alla tv, e mai rassegnati neanche di fronte al rapido vantaggio firmato Totti, segno che la serata non ci avrebbe regalato molte soddisfazioni. Invece no, con questa Samp non si scherza, non si gioca al gatto e al topo, perché se non lo divori il topo alla fine ti rovina, e di brutto. Il pareggio sarebbe stato graditissimo nella Milano nerazzurro, ma addirittura la vittoria blucerchiata è quanto di meglio ci si poteva attendere. Bravi davvero, perché nonostante le sofferenze e la presione offensiva giallorossa, pur privi di Cassano, gli uomini di Delneri non hanno rinunciato a pungere, sfruttando le doti di bomber d'area di rigore del Pazzo, perfetto alleato della Pazza Inter.
Finora la Roma aveva goduto anche della buona sorte, ieri la dea bendata ha riscosso il credito nei suoi confronti. E a poco serve recriminare contro l'arbitro Damato, a mio parere perfetto in ogni interpretazione. Ho visto quattro richieste di rigore da parte degli uomini di Ranieri, nessuna legittima. Tuffi e nulla più, l'estremo tentativo di chi si rende conto che la partita, i tre punti, forse lo scudetto gli stanno sfuggendo di mano, tutti in un colpo solo. Inutili anche le recriminazioni della Sensi, che ha quasi affibbiato ogni responsabilità dell'infausto risultato alla direzione arbitrale. Non so che tipo di partita abbia visto, e non capisco perché, dopo averci definito dai piangina, oggi che le cose girano per il verso sbagliato sono loro a lamentarsi. Senza valide ragioni. Già contro la Lazio la Roma poteva e forse avrebbe meritato di lasciare punti per strada. Contro la Sampdoria nessun Floccari le ha concesso una seconda chance.
Fermi tutti. Sono ancora entusiasta per la vittoria blucerchiata e per il ritono in vetta dell'Inter, splendido epilogo di un weekend iniziato con i peggiori auspici a causa del gol di Tiribocchi. Ma il bello del calcio è anche questo: per oltre 20 minuti, sabato pomeriggio, nella sponda giallorossa della Roma già c'era chi stappava bottiglie. Alle 23 di domenica sera queste erano già nel frigo, forse semivuote, ma mai svuotate del tutto. Ironia della sorte, ironia del calcio. Ma occhio, il campionato è ancora lungo tr giornate, e per quanto a Roma l'entusiasmo sia scemato, restano tre tornanti da superare brillantemente. E l'Olimpico, domenica prossima, sarà teatro di quello più delicato e arduo. Niente scherzi, dunque, per gli uomini di Mourinho, a partire da mercoledì sera. Al Camp Nou come a San Siro una settimana prima, con la stessa volgia di vincere e di dimostrare di essere superiori ai marziani.
In Spagna stanno facendo di tutto per alimentare tensioni e per ottenere la spinta del pubblico: l'idea mi sembra quella di trasformare il Camp Nou in una corrida, dove l'Inter dovrebbe rivestire i panni del toro. Dichiarazioni, magliette, spot televisivi, tutto funzionale a preparare l'accoglienza ai nerazzurri. Mi chiedo come mai in casa blaugrana si tenti di alzare questa cortina di fumo. Lo interpreto come un segnale di paura, la necessità di farsi aiutare in una serata che si preannuncia durissima. Quasi a voler dire: noi ci proveremo, proveremo a essere degli eroi. Eppure una macchina da gol come quella di Guardiola non dovrebbe mettere le mani avanti così. Ci temono, è chiaro, hanno paura di uscire dalla Champions, sono terrorizzati dall'idea di farsi eliminare dall'eterna incompiuta del calcio europeo, proprio davanti al loro pubblico. Il passato, seppur recente, è lontano anni luce, l'ultima Inter vista a Barcellona è morta e sepolta, con o senza Sneijder (a proposito, la situazione dell'olandese mi sembra frutto di tanta, tantissima pretattica...). Incrocio le dita, ma nel calcio nulla è scontato e ieri la Samp ce lo ha dimostrato. Ma il fatto di aver iniettato il veleno della paura nelle vene dei blaugrana, dei campioni d'Europa, del mondo, dello spazio temporale e via dicendo, è già una vittoia per i colori nerazzurri. Ad ogni modo, come direbbe Ancelotti, "preferisco la coppa".
|di Fabio Costantino - Fonte: www.fcinternews.it| - articolo letto 146 volte


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