E’ un Bari quasi in disarmo. Lo si capisce da come i giocatori (Barreto su tutti) hanno affrontato gli ultimi impegni di campionato: molli nelle gambe e nella testa. Molto ha giocato, come si va ripetendo da tempo, la lunga sequela di infortuni che ha caratterizzato il cammino di campionato dei galletti, serie iniziata a novembre col grave infortunio a Kutuzov in quel di Parma, e proseguito fino alle ultime settimane senza soluzione di continuità, con una variegata alternanza di infortuni più o meno gravi e contrattempi lievi. Tutto ciò non poteva non minare il rendimento complessivo della squadra, con Ventura spesso alle prese con l’arrovellarsi il cervello per mettere in campo una formazione più o meno accettabile.
Un ruolo determinante al calo progressivo di rendimento, tuttavia, va attribuito alla famigerata mancanza di motivazioni. E poco importa se l’argomento manda Vincenzo Matarrese su tutte le furie: che il Bari, da oltre un mese e mezzo, giochi “part-time”, alternando nell’arco dei 90’ frazioni di gioco disastrose ad altre determinate e toste, non ci vogliono lauree o sfere di cristallo per comprenderlo. Numeri alla mano, i biancorossi tra i primi tempi di Livorno, Siena, Bergamo e Torino ed i secondi contro Cagliari, Parma e Napoli, hanno realizzato 6 reti, subendone solo 3. Ebbene, nei restanti 45’ delle stesse partite, Gillet e soci non sono mai andati a segno ed hanno subito la bellezza di 10 reti, alla media di quasi 1 gol e mezzo preso ogni mezza partita (non fanno testo la rovinosa trasferta di Catania e la “partitina” giochicchiata contro la Roma). E tenuto conto che anche nelle gare prese in esame, Ventura aveva schierato formazioni incerottate, ecco dunque emergere come, alla fine, la mancanza di motivazioni abbia pesato sull’economia dei risultati più della mancanza di uomini.
Nelle ultime tre giornate di campionato, però, l’alibi-motivazioni non potrà reggere molto, considerando il fatto che i biancorossi se la vedranno con squadre che, alla luce degli ultimi risultati ottenuti, non avranno ulteriori obiettivi da perseguire. Domenica prossima, per cominciare, i galletti attenderanno al San Nicola il Genoa di Gasperini, fresco della sconfitta interna patita per mano della Lazio, risultato che ha spento le ultime speranze di centrare un posto in Europa (i rossoblu sono, a tre giornate dal termine del torneo, a cinque lunghezze dal Napoli settimo); a seguire, i ragazzi di Ventura giocheranno ad Udine, contro una formazione che sarà già aritmeticamente salva; per chiudere, nell’ultima di campionato, al San Nicola sarà di scena la Fiorentina, delusa dall’andamento della stagione e incerta sul futuro, legato alla conferma o meno del disimpegno dei Della Valle.
Sarà interessante vedere i galletti all’opera dunque contro formazioni solide ma con la testa svuotata da particolari assilli di classifica, a cominciare proprio dalla gara “di ritorno” della famosa partita del Ferraris rinviata per neve, che suscitò non poche polemiche (si paventò che il rinvio un po’ “forzato” avesse voluto favorire il recupero di alcune pedine importanti dello scacchiere di Gasperini). Occasione per giocare con un pizzico di rivalsa in più e per invertire il trend delle ultime quattro gare, nelle quali Gillet e soci hanno collezionato altrettante sconfitte, uguagliando il record negativo del mese di febbraio, primato che i tifosi si augurano possa non essere battuto. |di Mauro Solazzo - Fonte: www.tuttobari.com| - articolo letto 159 volte