Commento Tattico: tutto sbagliato, atteggiamento e scelte
Gara segnata dall'atteggiamento mostrato in campo dalle due squadre, sul quale anche la tattica influisce non poco stavolta. Ruotolo manda in campo una formazione spiccatamente offensiva, con Lucarelli sostenuto da due trequartisti e da un centrocampo particolarmente alto. Mihajlovic affida l'attacco a Lopez ed al ritrovato Mascara ma a centrocampo piazza un Delvecchio al quale non riesce a trovare collocazione né compiti adeguati per tutti e 90', senza perciò valutare l'ipotesi di sostituirlo.
Nei primi minuti è il Catania a percorrere con più facilità i corridoi che portano all'area amaranto, tuttavia una volta appurata la possibilità di far male a i padroni di casa i rossazzurri si rilassano , rimandando a data da destinarsi l'intenzione di mettere a segno la rete del vantaggio, cercata con superficialità allucinante da Delvecchio, che conclude di testa e male anziché coordinarsi di piede, e da Ricchiuti, capace di mandare in angolo un'agevole occasione goal, cercando forse l'assist improponibile per Lopez, onde poi scusarsi coi compagni per i successivi 40 minuti.
I ritmi del Catania scendono, fino ad adeguarsi a quelli del Livorno. A centrocampo, il Catania non riesce a manovrare con efficacia, affidando alle sole intuizioni di Biagianti la costruzione di azioni degne di tal nome. Ma una volta chiamato Biagianti ad impostare, chi pensa a coprirgli le spalle? Nessuno, né Delvecchio né Ricchiuti, esterni in mediana, ricordano l'importanza della fase difensiva, tanto che a sinistra, su Raimondi, è costretto a ripiegare Mascara, chiamato a tale compito da Mihajlovic dopo l'ennesima prateria concessa all'avversario da Capuano. Per un Ricchiuti che attacca quando e dove dovrebbe difendere c'è anche un Izco che difende quando e dove dovrebbe attaccare. L'assetto tattico del Catania è un guazzabuglio di giocatori che è già tanto riconoscano i propri compagni in campo. Se ne capisce ben poco, e quel poco è fatto da tanti, troppi errori.
Il primo tempo termina tra gli sbadigli, col Livorno determinato ma incapace di far male ed il Catania, potenzialmente superiore ma tremendamente svogliato, fino all'indolenza che porta all'ammonizione di Capuano, vittima d'un suo preziosismo inutile a centrocampo al quale fa seguire un intervento falloso gratuito quanto stupido. Sulle fasce si subisce troppo e s'incide poco, con zero cross utili a favore e tanti meglio indirizzati per la testa di Lucarelli.
Manca la giusta concentrazione e la necessaria cattiveria agonistica. Mihajlovic scende negli spogliatoi infuriato e ne esce speranzoso, vanamente. I ritmi restano bassi e l'intenzione del Catania tutt'altro che volta a chiudere a proprio favore la partita. L'eco dei risultati provenienti da Bologna , dove i padroni di casa dopo esser passati in svantaggio, una volta in superiorità numerica, hanno ribaltato il risultato e condannato alla B gli uomini di Ruotolo, accende gli animi degli amaranto che sorprendono i rossazzurri con l'ennesimo affondo sulla sinistra letto in ritardo da Capuano: fallo in area, rigore ed espulsione.
Il Catania si ritrova subito in 10 uomini e sotto di un goal; Mihajlovic ritiene quindi di effettuare un cambio conservativo, togliendo dalla mischia Ricchiuti ed inserendo un difensore, Potenza. Delvecchio, prende posizione davanti la difesa, a mo' di metodista, ma riesce male anche in quello, Biagianti si porta più in avanti ma tutti questi cambiamenti generano pochi effetti positivi e tanta più confusione di quanta non ne avesse già in testa il Catania.
Colto di sorpresa il Catania prova ad organizzare una reazione, dimostrando in pochi minuti di poter mettere alle corde il Livorno anche in 10 uomini , ma la rete di Bellucci spegne ogni velleità etnea di ribaltare il risultato. Il terzo goal di Bergvold è la punizione giusta ed esemplare per un Catania troppo brutto per esser vero, tanto da subire 3 reti dal peggior attacco del torneo. Dato indicativo almeno quanto quelle delle reti subite nelle ultime 3 gare, 7, più di due a partita.
Solo allo scadere Lopez trova il goal del 3-1 con la prodezza di giornata, che lo porta alle soglie della doppia cifra, mentre Morimoto, subentrato, pasticcia nel metter dentro il possibile 3-2. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 150 volte