Il "Santiago Bernabeu" sarà teatro, il 22 maggio prossimo, dell'epilogo finale di Champions League e l'Inter, dopo aver eliminato gli odiati rivali del Barcellona, avrà un posto privilegiato nel cuore dei tifosi madrileni. Le "merengues", come più volte sottolineato, si ritroveranno davanti giocatori lasciati andare senza ragionare, preferendo una politica di "stelle" e di "nomi" al posto di un più sensato progetto costruito a piccoli passi.
Il risultato? Solita eliminazione agli ottavi e resto della Champions da vedere in Tv, con l'eccezione, appunto, dell'ultimo atto. Si va da Cambiasso, lasciato partire a parametro zero (grande fiuto degli uomini mercato dell'Inter, visto che l'argentino è diventato l'allenatore in campo dei nerazzurri e uno dei centrocampisti più forti d'Europa), a Samuel, che in semifinale ha onorato il soprannome di "Muro" (The Wall).
Che dire, poi, degli olandesi Sneijder e Robben? Il primo è diventato il punto di riferimento indiscusso della manovra offensiva nerazzurra, quel "10" che tanto mancava, il secondo ha messo da parte gli infortuni che lo avevano condizionato a Londra (sponda Chelsea) e Madrid per diventare l'uomo più pericoloso dell'attacco bavarese.
Riflettere, madrileni, riflettete... |di Damiano Reverberi - Fonte: www.fcinternews.it| - articolo letto 177 volte