Secondo Berlusconi Leonardo sarebbe al passo d’addio. Troppo testardo per allenare il Milan. Troppo discontinua, la squadra, quest’anno. Troppo pochi i giovani impiegati. Secondo Galliani Leonardo rimarrà. Anche la prossima stagione. Signori, siamo alle comiche! Mettetevi d’accordo
e diteci cosa ne volete fare di questa gloriosa squadra. Un po’ di rispetto per noi tifosi. Grazie. Ve ne saremmo grati. Il buon Adriano non crede che Berlusconi abbia dato il benservito all’allenatore. Berlusconi si sarebbe sfogato con alcuni amici nel corso di una riunione politica. Ne sapremo di più prossimamente. Due cose sembrano certe. Berlusconi insiste per il cambio dell’allenatore. Leonardo se ne vuole andare. Intanto Fininvest ha preso le distanze. Rassegniamoci. Ci aspetta un calciomercato al risparmio. La “grandeur” berlusconiana è in fase di stallo. In netta frenata. Almeno per quel che concerne il calcio. Il Milan. Marina Berlusconi è stata chiara: la priorità è il bilancio. Niente follie, niente spese insostenibili. Oculatezza. Parsimonia. Il futuro del Milan è il vivaio.
Il vivaio è e sarà il motore trainante dei rossoneri da questo momento in poi. Via Oddo, Dida, Jankulovsky, Kaladze, Onyewu. Forse Inzaghi. Forse Gattuso. Dentro Albertazzi, Hottor, Strasser, Verdi, Zigoni. Oltre ad Astori e Storari, di ritorno rispettivamente da Cagliari e Sampdoria. Acquisti probabili: Dennis Aogo, terzino sinistro dell’Amburgo e Andrea Lazzari, centrocampista del Cagliari. Due giovani. Due ottimi giocatori in prospettiva. Niente di fantascientifico. Già preso Yepes. Forse Trezeguet. Come dire. Qualche vecchietto in scadenza di contratto non guasta mai.
Il nuovo che avanza è già iniziato. Il Milan 2010/2011 sarà un fritto misto di giovani promettenti
e desiderosi di ben figurare e anziani di spessore che si assembleranno con loro al fine di agevolarne l’inserimento e la maturazione. Nessun acquisto altisonante. Nessun fuoriclasse. I campioni cercheremo di crearli noi. Se non vinceremo nulla, pazienza. Almeno il bilancio sarà salvo! E’ la nuova filosofia aziendale. I migliori rimarranno. Venderli significherebbe presentarsi ai nastri di partenza con le braghe calate. Rimane da chiedersi come lor signori sperano o spereranno di mantenere la squadra nei piani alti della classifica adoperandosi nei modi suddetti. Soprattutto come faranno a mantenere il passo di corazzate autentiche come Inter, Barcellona, Real Madrid e compagnia bella. Mistero. Genova e Palermo non sono state due trasferte, ma due Waterloo. Insistere con Oddo centrale lasciando in panchina un giovane bravo e desideroso di affermarsi come Albertazzi, ci è parso un vero e proprio assurdo. Tattico e tecnico. Il linea con la pochezza di questi tempi. Il Milan dei giovani che non utilizza i giovani. Una incongruenza grande quanto una casa. Una enormità. Oddo in quel ruolo, che non è il suo, ha fatto ridere. Un pesce fuor d’acqua. A Genova ha consentito a Pazzini di rifilarci la rete decisiva. Quella della sconfitta. A Palermo ha sofferto maledettamente. Non ci ha capito nulla. Miccoli, ad esempio, ha fatto quello che ha voluto. E non solo in occasione del gol. Tra le righe condividiamo le perplessità di Silvio Berlusconi. Contro la Samp e contro il Palermo Leonardo ha dimostrato quello che parecchi temono. Il Presidente in primis. Di non essere, forse, l’allenatore più indicato per gestire i giovani e per portare avanti il famoso progetto. Il cambiamento. L’esordio di De Vito non basta. Leo si affida e si è affidato troppo ai senatori. Alla vecchia guardia. Sconosce il turn over. Forse gli manca il coraggio di buttare con convinzione qualcuno nella mischia. Utilizza sempre e soltanto l’usato sicuro. Non rischia. A Palermo mancavano tanti giocatori. L’occasione giusta per lanciare e valorizzare qualche ragazzo. Abbiamo vinto la Coppa Italia Primavera. Osare sarebbe stato lecito. A Barcellona hanno fatto esordire il signor Pedro, un prodotto di quel vivaio che ha già fatto fare parecchia panchina ad un certo Ibrahimovic. Anche Messi proviene dal vivaio blaugrana. Noi insistiamo con i soliti noti.
I soliti totem. Parecchi dei quali sono ormai cotti. Eppure Leo sa benissimo che il serbatoio della prima squadra è e sarà la formazione Primavera. Prendere o lasciare. Non sappiamo se questo sia il momento giusto per guardare ai ragazzi. Per lanciare qualche campioncino fatto in casa. Sappiamo solo che abbiamo tutti i centrali fuori uso e che adattare un terzino destro in quel ruolo potendo pescare altrove è stato un errore gravissimo. Madornale. Un errore che ci ha fatto perdere 6 punti. Sampdoria e Palermo hanno maramaldeggiato. Primo e secondo posto sono già occupati. La terza postazione è nostra ma è meno al sicuro di quello che si potrebbe pensare. Per mantenerla serve gente motivata, vogliosa di ben figurare, determinata. Servono vittorie. Punti. I giovani sono parte integrante del progetto Milan. Facciamoli giocare. Vediamo di che pasta sono fatti. Restano da definire alcuni particolari unitamente alla guida tecnica. Filippo Galli, Mauro Tassotti e Massimiliano Allegri. Il nuovo allenatore del Milan uscirà da questa terna. Noi indichiamo Massimiliano Allegri. Filippo Galli rimane candidato attendibilissimo. Tra il Milan e l’ex allenatore del Cagliari pare ci sia stato già più di un semplice contatto. Sembra esista una intesa di massima. Mauro Tassotti non riscuote grandi consensi. Filippo Galli in ogni caso continuerebbe a fare quello che sta facendo. Curare con Giovanni Stroppa e Mauro Pederzoli il vivaio milanista. Paolo Maldini sarà promosso Dirigente. Subentrerà nei compiti che furono di Leo. Arrigo Sacchi potrebbe essere il nuovo Direttore Tecnico. Allegri ci sembra uno dei pochi in grado di coniugare il progetto giovani con il clima di austerità che si respira e si respirerà a Milanello. Uno dei pochi abituato a lavorare con i ragazzi e a valorizzarli. Il suo Cagliari ha sempre giocato bene. Ha sempre divertito. Giovani ne ha lanciati tantissimi. Ogni sano identikit conduce a lui. Il Milan ai milanisti è solo una bella frase a effetto. Nulla di più. Almeno in questa circostanza. Filippo Galli è bravo ma totalmente privo di esperienza. Tassotti non è ritenuto pronto. Il Milan dei giovani non potrà permettersi una incognita in panchina. Si aspetta solo la conclusione del torneo per mettere nero su bianco. Non dovrebbero esserci sorprese. L’unica potrebbe essere Prandelli alla guida della Nazionale. Allora, forse, Allegri potrebbe scegliere i viola o l’Udinese e Filippo Galli si accomoderebbe sulla panchina del Milan. Potrebbe accadere. Ci crediamo poco. Intanto Galliani avrebbe chiesto a Cellino notizie su Andrea Lazzari. Come dire: tanti indizi fanno una prova. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 183 volte