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2010-05-02

Milan ad un passo dalla certezza


Per il match che vale la qualificazione diretta alla prossima Champions League, in caso di vittoria e gufando Palermo e Sampdoria (eh, a cosa ci ha ridotto Lui, non il testardo che fa giocare male la squadra ma Lui in persona), Leonardo ritrova Favalli (avessi detto!), Ambrosini e Borriello. Schieramento canonico con il 4-2-1-3 che ci ha spesso divertito in questa stagione, nonostante tutto. In una Fiorentina allo sbando, peggio, decisamente peggio, di noi il buon Prandelli promesso sposo alla Nazionale punta sulla carica (che a San Siro mai si è vista) del non rimpianto Gilardino, non recupera Vargas sulla sinistra e si affida al 4-3-2-1 con Jovetic e Marchioni trequartisti, Montolivo e Bolatti mezzali, Zanetti in regia mentre a destra in difesa De Silvestri se la dovrà vedere con lo spauracchio Ronaldinho.
Il Milan c’è. Non è una squadra allo sbando né in vacanza anticipata, è una squadra unita che lotta per il proprio allenatore, attaccato in settimana ben oltre i suoi demeriti dal Presidentissimo. La partita è vivace e aperta ad ogni risultato con due formazioni che si fronteggiano senza eccessivi tatticismi e disposte molto lunghe sul terreno di giuoco. I rossoneri soffrono quando Pirlo e Ambrosini vengono presi in velocità dalle ripartenze di Marchionni e Jovetic che si trovano spesso a fare metri di campo liberi dal pressing prima di andare a sbattere contro la nostra linea difensiva. Per fortuna nostra, i terzini viola sono impegnati a disinnescare i nostri esterni d’attacco che stanno molto alti e non sovrapponendosi permettono a dei cauti Zambrotta e Antonini di gestire meglio le situazioni intricate sviluppatesi sulle corsie laterali. L’uomo in meno del Milan è sicuramente Seedorf, assolutamente impacciato e dannoso, inutile nei servizi agli avanti, non presente quando si tratta di dar man forte ai due mediani. La nostra manovra d’attacco si sviluppa sul monotema Ronaldinho vs De Silvestri che vede il laterale ex biancoceleste soffrire le pene dell’inferno contro il Gaucho, che lo salta in più di un’occasione. Peccato però che i due centrali viola Natali e Kroldrup abbiano il loro punto di forza proprio sulle palle alte e così Borriello e Huntelaar non riescono praticamente mai a sfruttare i cross del nostro numero 80, coprendo anche male l’area piccola. Nella parte finale della prima frazione di gioco il Milan alza il baricentro, la Fiorentina non riesce più a ripartire e s’abbassa troppo così da permettere a Pirlo di fare quello che sa fare ancora, cioè giocare portando palla non pressato e con tutto il tempo di aprire il gioco sulle fasce, in quest’ottica ci sono sembrate davvero opache le prove sia di questo Bolatti che non conosciamo benissimo sia di Cristiano Zanetti, poco incisivo per fortuna nostra nel rilancio veloce verso i trequartisti.
La Fiorentina cambia proprio i trequartisti nel primo quarto d’ora della ripresa: Vargas e Ljajic per Marchionni e Vargas. Il Milan è confuso ma volenteroso, gli ospiti sono più corti e chiusi rispetto al primo tempo, giocano solo per difendere e poi ribaltare rapidamente l’azione. Ronaldinho finisce per portare troppo palla e imbottigliarsi in un imbuto nella solita zona larga a sinistra sulla nostra trequarti d’attacco, Prandelli ha capito e lo fa sempre raddoppiare o anche triplicare. Borriello è stranamente poco propenso ai tagli ad allargare tanto quanto non lo è agli scatti dietro la linea difensiva avversaria per sfruttare i lanci lunghi dalla retroguardia di Thiago Silva. Huntelaar si sbatte nel ruolo di attaccante esterno destro ma non è certo il suo così non arriva sul fondo per mettere in mezzo palle utili e tanto meno taglia in diagonale sul secondo palo quando Ronaldinho trova lo spazio per l’assist. Leonardo tenta il tutto per tutto con il 4-2-4, Inzaghi e Mancini per Huntelaar e Seedorf ma la vittoria arriva di rigore dopo il fallo di Kroldrup su Borriello, trasforma Ronaldinho. Subito il mister brasiliano torna sui suoi passi sostituendo proprio il Gaucho per inserire Flamini e tornare ad un 4-3-3 più equilibrato. Nonostante l'inferiorità numerica finale ed un Borriello in versione mediano più che centrattacco riusciamo a portare a casa tre punti fondamentali per la Champions League diretta.
|di Giuseppe Aramini - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 149 volte


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