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2010-05-03

Harakiri Atalanta


Il calcio si sa, spesso e volentieri ha gli episodi che fungono da discriminante fondamentale, eludendo le qualità positive o negative di un team. Basta un palo, un soffio di vento a mutare il destino di un giocatore o di una squadra. Insomma, a volte è proprio una metafora di vita.
Da oggi più di ieri ne sa qual cosina in più l’Atalanta, che si auto include, ai limiti dell’involontarietà, fra le compagini cadette della stagione a venire per merito (o per causa…) di un paio di episodi non molto frequenti. I bergamaschi, infatti, avevano avuto la fortuna di potersi giocare una sorta di spareggio per la salvezza contro il pericolante Bologna, fra l’altro in casa. Il fato gli aveva spianato sin da subito la strada procurandogli un rigore, ma Valdes gettava alle ortiche l’occasione propizia facendosi parare il tiro dagli 11 metri.
Poi i nerazzurri, con Guarente, si portavano in vantaggio, facendo sognare un’intera città. Ma il suicidio bergamasco si compirà appieno per merito di Peluso, con un’autorete che non dimenticherà più sinché vivrà. 1-1 e Serie B praticamente inevitabile.
È stato il destino birichino a decidere. Anche se qualcuno asseriva che “Il destino è un'invenzione della gente fiacca e rassegnata”. Intanto, dopo il Livorno, anche il Siena retrocede ufficialmente, culminando contro il Palermo una stagione anonima. Si salva invece il Catania: decisiva la cura Mihailovic che prese le redini degli elefanti quando la B pareva inevitabile.
Salvi ufficialmente anche il Cagliari e l’Udinese di Super Di Natale, già 26 reti (99 in A). Rischia qualcosina la Lazio, troppo docile contro l’Inter che ipoteca lo Scudetto n° 18 dopo la storica qualificazione alla Finale di Coppa Campioni dopo 38 anni di mistica attesa, per un team già memorabile a prescindere. Abbandona i sogni di Grande Europa la sprovveduta Juventus, per una stagione che viene comunque salvata dalla qualificazione matematica alla Coppa UEFA, insieme al Napoli di Mazzarri, uno dei più belli dell’era post-Maradoniana…Sognano la Coppa dei Campioni 2010-2011 Sampdoria (Cassano mai domo) e Palermo (Miccoli irresistibile!), per uno sprint, valido per il 4° posto, tutto da vivere sino all’ultimo vagito.
|di Albertosig - Fonte: www.calciomagazine.net| - articolo letto 121 volte


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