Milano – A due giornate dal termine la Serie A si conferma come l'annus horribilis della Toscana. Dopo il Livorno, retrocesso matematicamente la scorsa settimana, scende in Serie B anche il Siena dopo sette stagioni nel massimo campionato (prima retrocessione in B della storia bianconera). Per l'aritmetica risulta fatale, ai bianconeri, il ko con il Palermo. Ma la 36.a giornata è anche quella che decreta matematicamente il "fallimento" della Fiorentina, che dopo quattro euroqualificazioni consecutive (due partecipazioni alla Champions, una alla Uefa, e un teorico quarto posto in classifica nell'anno di Calciopoli), fallisce l'accesso alle competizioni continentali. L'ultima esclusione sul campo, per i viola, era maturata nel 2004-05, quando arrivarono sedicesimi per classifica avulsa ed erano appena stati promossi in Serie A. Per quanto riguarda gli altri verdetti, si definiscono le zone europee: Inter, Roma e Milan acquisiscono la certezza di partecipare alla Champions league, con le prime due già certe di andare ai gironi. Il Milan, invece, può essere ancora scavalcato dalla Sampdoria, o raggiunto dal Palermo (ma non da entrambe, protagoniste dello scontro diretto della prossima giornata): in entrambi i casi andrebbe ai preliminari, dato che contro il Palermo sarebbe penalizzata dagli scontri diretti. Liguri e siciliani sono comunque certi di entrare in Europa, resta ancora da determinare quale. Anche Napoli e Juventus andranno in Coppa Uefa, ma una delle due, necessariamente, passerà dalla fase di qualificazione. Il Palermo, infatti, se venisse raggiunto dalla Juventus e scavalcato dal Napoli, sarebbe comunque in vantaggio sui bianconeri per via degli scontri diretti. Resta invece aperto il discorso per il terzo posto retrocessione, anche se per l'Atalanta - che deve ancora sfidare Napoli e Palermo - la situazione è drammatica. Praticamente salvo il Catania - se venisse raggiunto dai bergamaschi, visto il doppio 0-0 nei confronti diretti, entrerebbe in gioco la differenza reti, che al momento è di -2 per i rossazzurri e di -13 per i lombardi -, a Lazio e Bologna per essere serene bastano due punti (ammesso che l'Atalanta vinca le due restati sfide). Il discorso aumenta il rimpianto per il rigore sbagliato da Valdes, che avrebbe potuto cambiare il risultato di Atalanta-Bologna. Si tratta del 27.o rigore sbagliato dell'anno, e del sesto che avrebbe cambiato la storia della sua sfida. Non cambia nulla nel discorso scudetto, se non che l'Inter è appena più vicina al traguardo. Resteranno decisivi i prossimi due turni. Ammonizioni in totale oltre quota 1700 (sono 1704) per una media di 4,7 a incontro. Le reti sono, complessivamente, 935: in media 2.6 a gara. Difficile superare quota 1000 con le prossime due giornate. Il record di gol per un campionato a 20 squadre appartiene alla stagione 1949/50: sessant'anni fa furono realizzate 1265 reti, con la Juventus campione a quota 100, il Milan secondo a 118 e l'Inter terza a... 99. |di Maria Strada - Fonte: www.amaranta.it| - articolo letto 119 volte