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2010-05-03

Milan: Cercasi mentalità vincente


A Novembre quando un goal di Sneijder diede un successo insperato alla squadra nerazzurra mi convinsi sempre di più del mio pronostico di inizio stagione: l’Inter vincerà la Champions. Quella sera quel goal fu un segno del destino fortificato poi dal sorteggio degli ottavi e dei quarti che vide i milanesi di fronte ad un Chelsea mai come quest’anno “risparmiatore” sul mercato e a dei russi ancora troppo inesperti per questa competizione. La vera impresa è stata fatta la scorsa sera quando si è rivista una squadra italiana stile anni 80’ andare in trasferta, attuare un catenaccio mai così forte e tentare in contropiede il “goletto”qualificazione. E’ vero anche che l’Inter è rimasta in dieci uomini, ma occorre ricordare, che nei 25 minuti prima dell’espulsione di Thiago Motta, la squadra ha badato solo a difendersi. Questa signori miei è mentalità vincente. Un allenatore come Josè Mourinho,provocatore, odioso, tutto quello che volete, che scende in campo prima della partita sfidando tutti e prendendosi immeritati fischi, dimostra di avere personalità, di dare ai suoi uomini quella carica necessaria, quella concentrazione tipica di queste occasioni e quella consapevolezza dei propri mezzi per centrare un obbiettivo così importante. Questa mentalità deriva anche dalla società. Il direttore Branca ha accumulato esperienza e forte del budget economico messo ogni anno a disposizione di Moratti & company è stato capace di prendere chi voleva effettuando anche scambi vantaggiosi come quello tra Eto’o e Ibra. L’Inter non bada a spese, sarà anche la meno italiana d’Italia ma si ritrova una rosa di grandi campioni ed un settore giovanile che domina nei propri campionati. Se mancano Samuel e Lucio può contare su forti rincalzi, su giocatori in grado di ricoprire più ruoli difensivi vedesi Cordoba, Chivu, Materazzi, Santon, per non parlare dell’attacco. Eto’o e Milito hanno fatto una partita di sacrificio ricoprendo ruoli difensivi e di centrocampo. Non è più la squadra che tutti deridevano, è diventata una GRANDE. Mai una parola fuori posto, spirito di gruppo(Balotelli a parte), MENTALITà VINCENTE IN OGNI COMPETIZIONE. Quest’ultima mia affermazione deve colpire il Milan. L’Inter oggigiorno gioca ogni competizione con massima serietà non snobbando mai nulla, NOI invece giochiamo senza cuore, ricevendo umiliazioni soprattutto in COPPA ITALIA, coppa snobbata da sempre . L’Inter NO. Moratti è finalmente diventato un grande presidente, difendendo i propri “operai” e prendendo in alcuni casi anche colpe gratuite. Ha capito cosa bisogna fare per non fare uscire parole dagli spogliatoi, ha capito di quali uomini fidarsi per divenire una società perfetta. Guardate il Milan: Berlusconi che attraverso mezzi di comunicazioni squallidi manda a dire ad una persona come Leonardo che per colpa sua abbiamo perso il campionato, che lui è testardo. Ma Berlusconi si è mai chiesto che razza di squadra ha lasciato al debuttante brasiliano?Evidentemente No. Lo stile Milan è divenuto quello che un tempo era dell’Inter. E’ questa la differenza maggiore tra Milan e Inter. Società forte alle spalle. Ogni anno un piano di mercato pronto a finalizzare acquisti giovani per il futuro contornati da grandi campioni per il presente. Il Milan dov’è? Allora viene da dire:cercasi mentalità vincente.
|di Daniele Manuelli - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 160 volte


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