L'Avventuriero e la Luna: quando la strada sembrava smarrita..
Tre fischi. Uno, due, tre. Stop. Come quei lunghi film in cui il groviglio della vicenda si risolve poco prima del lieto finale e dei titoli di coda. Facce irradiate e bruciacchiate dal primo sole forte che dispensano stanchi sorrisi, increduli, soddisfatti. Maggio.
Il viaggio è quasi concluso, siamo arrivati alle porte dell'Eldorado, la preziosa terra di Salvezza; il cielo è di un blu intenso, vivo,è il ritratto della serenità, avvolge. Spira un lieve venticello. Gli occhi scrutano intorno, lo sguardo si volge alle spalle , nota il cammino della strada percorsa che parte da laggiù, lontano…
Novembre. L'avventuriero di Rossazzurro vestito avanzava lento, pesante. Conosceva bene la strada; non era mica il suo primo viaggio, e lui non era mica un debole. Era un duro; sapeva soffrire . Lampi, tuoni, tempeste,fango , sabbie mobili. Difficoltà del tutto prevedibili, conosciute. A denti stretti, adagio, continuava a camminare; talvolta si fermava, il pericolo incombeva, ma lui non aveva paura perché sapeva. Sapeva chi era, sapeva chi affrontava, sapeva della forza del suo cuore e del suo corpo. Non era un tipo di classe, ma di fiato ne aveva abbastanza. Insidie, ancora, sempre di più. Spettri: uno, il più grosso, gli si avvicinò, lo colpì. Era quello che meno si aspettava; l'avventuriero si guardava nel riflesso dell'acqua dei fiumi, e non si specchiava. Dov'era? Dove? Fissava le sue stesse mani e non ne percepiva la forza; sentiva il suo cuore tremare, non sentiva più l'odore della terra, dell'erba, della pioggia.
Ma soprattutto non vedeva più la luna , fedele compagna delle notti di sofferenza, rifugio e sprono, conforto e carica. Non percepiva le parole che nel sonno gli sussurrava…
Sbraitava, si incazzava , talvolta con ragione, talvolta con perfetta inutilità. Stanco, disilluso, battuto.
Una notte come un'altra, bloccato tra le intemperie lungo il cammino, si riguardò, per caso ma anche no, nelle acque del fiume: e vide la sua faccia; e sullo sfondo, di nuovo ,la luna.
Luce. Non improvvisa, ma sfocata, lentamente. Il sudore ricominciò a scorrere sulla fronte, la strada, eccola, di nuovo . Le gambe lavoravano, il cuore batteva deciso, come un tamburo. Nessun uragano, nessun ciclone, nessuna calamità interruppe più il cammino.
L'avventuriero Rossazzurro è arrivato alla meta, lo sapete . Le tempeste sono passate, l'aria è pura, mite. L'ambita destinazione, col desiderato oggetto della ricerca sono in mano, stretti, bellissimi.
Ma, Lui, duro, sguardo torvo e camminata da Cow Boy, sa molto bene che per non rimetterci la pelle, non dovrà più allontanarsi dalla luna. |di Dario Damico - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 155 volte