Domenica subito dopo la gara con l’Atalanta sono arrivate alcune critiche a Colomba. Il tecnico non l’ha presa bene, aspettandosi che il primo pensiero andasse piuttosto alla salvezza ormai raggiunta. Sono giuste, secondo lei, le rimostranze dell’allenatore?
Non ero presente e quindi non posso giudicare bene l'episodio pero' credo che visto lo scampato pericolo era normale da parte di Colomba aspettarsi prima la gioia per il risultato e rimandare l'analisi critica al lunedi' o al martedi'.
Una delle critiche riguarda il modulo: un inedito 5-3-2 contro una squadra molto abile soprattutto sulle fasce. Secondo lei ci stava questa mossa?
Non e' il modulo che ha sofferto l'Atalanta ma la squadra per la prestazione opaca di troppi giocatori. Il 3.5.2 offre maggiore protezione per la difesa nella zona centrale contro le 2 punte e in ogni caso poi e' una difesa a 5. Aveva una sua logica di prudenza questa scelta ma se i giocatori sono in cattiva giornata non c'e' modulo che tenga.
Altra critica: l’impiego di Mutarelli, che non gioca da sette mesi. Il tecnico ha motivato questa scelta con la necessità di avere un incontrista in una gara che si preannunciava tosta e spiegando di aver comunque già in programma il cambio con Casarini ad inizio ripresa. In questo caso, qual è il suo parere?
Io credo che se avesse giocato Casarini dall'inizio e la partita fosse andata alla stessa maniera come sarebbe stato nelle possibilita' tanti avrebbero criticato la scelta dicendo che" in una partita cosi' delicata ci voleva l'esperienza di Mutarelli. La verita' e' che la sfera di cristallo non esiste.
Altra perplessità avanzata nel corso di queste settimane è stata relativa all’impiego con il contagocce di Gimenez, uno in grado di cambiare in corsa le partite. Gestione giusta, quella di Colomba, secondo lei o Gimenez si doveva impiegare di più?
A me Gimenez piace pero' per far giocar lui bisognava probabilmente tener fuori Adailton, o uno degli attaccanti. Non saprei rispondere, solo l'allenatore ha gli elementi per fare le giuste scelte.
Dopo una prima parte in cui Colomba aveva imboccato la strada della chance concessa a tutti giocatori, il tecnico ha poi individuato un gruppo e puntato di fatto solo su quello. In certo momenti l’esperienza conta davvero più di tutto il resto?
Conta il valore dei giocatori piu' che l'esperienza e se uno e' un po' che gioca in serie A dovrebbe essere piu' affidabile. In ogni caso quando un allenatore non e' troppo " forte" per fare gruppo o tenerlo unito e' meglio che si tenga buoni i "vecchi".
Ad inizio campionato la salvezza era l’obiettivo dichiarato e la salvezza sta in effetti arrivando. Ma c’era modo, secondo lei, di avere un finale di stagione un po’ più tranquillo? Colomba ha ottenuto il massimo da questa squadra?
Anche questa e' una domanda a cui e' difficile rispondere perche' la controprova non c'e' mai. Ho sempre detto e pensato che questo fosse un organico per salvarsi tranquillamente ma avrebbe dovuto iniziare la stagione in tranquillita' mentre a Bologna per i primi 5 mesi c'e' stata troppa confusione. quindi credo che sommando tutte le situazioni Colomba sia stato bravo.
A marzo la squadra aveva già 35 punti con ancora dieci partite da giocare. Poi un crollo, a partire dalla gara con il Siena. Tutta colpa del calendario, che ha messo poi il Bologna davanti a Roma, Palermo e Inter o c’è dell’altro?
Credo che ci stato un momento di troppa euforia dove qualcuno si e' rilassato.
Tornando alle critiche arrivate al tecnico: la piazza bolognese è davvero così difficile da conquistare?
E' abbastanza difficile conquistarla perche' ha il palato fino e ambizioni importanti ma una volta conquistata poi e' per sempre. |di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 135 volte