Rodrigo Ely (difensore, brasiliano), Adyiah (attaccante, ganese), Hottor (centrocampista, ganese). Albertazzi, Romagnoli, De Vito, Strasser, Verdi, Zigoni. Poi Pereyra (attaccante, argentino), Pektovic (portiere, serbo), Livaja (attaccante, croato). Tutti ragazzi entro i 18 anni sui quali Filippo Galli, Giovanni Stroppa e Mauro Pederzoli sono disposti a scommettere. Sin da subito. Il futuro è iniziato. Il seme sparso. Seme rossonero. Il Milan non sta badando a spese per potenziare il settore giovanile. Non solo. Anche la prima squadra sarà rinforzata. Progetti importanti. Non solo giovani di belle speranze. Non solo innesti dalla squadra Primavera. Progetti di Campioni chiamati ad affermarsi con la maglia del Milan. Pressoché definiti gli acquisti di Pedro Leon, centrocampista, nazionale spagnolo e di Dennis Aogo, terzino sinistro dell’Amburgo, anch’egli nel giro della Nazionale. Davide Astori, di ritorno da Cagliari, completerà la linea difensiva. Piace il nazionale argentino Nicolas Otamendi, diciotto anni, definito il nuovo Samuel. Difficile acquistarlo senza un esborso considerevole di quattrini. Delle due l’una: o ritorna Astori, o prendiamo Otamendi. Van Basten può accomodarsi. E’ il nome nuovo per la panchina del Milan. Un nome importante. Glorioso. Gradito a Berlusconi. Il toto allenatore impazza. L’abbraccio di Galliani a Leonardo al termine della vittoriosa gara contro la Fiorentina, la dice lunga sulla precarietà dei rapporti di “potere” che agitano attualmente la Società milanista. Sulla loro turbolenza. Adriano Galliani farà di tutto per ricucire lo strappo fra Leonardo e Berlusconi. Tenterà l’impossibile. Leonardo è sempre stato una scelta di Galliani. Mai di Berlusconi. Leonardo è amico fraterno di Galliani. Non di Berlusconi. Leonardo vuole andarsene in Brasile. Un dato di fatto. Galliani, che è un vecchio squalo, ha capito e ha scelto di non esporsi più di tanto. Meglio allinearsi alla Proprietà. Meglio mantenersi equidistanti. Almeno in pubblico. Berlusconi starebbe pensando al Cigno di Utrecht. Marco Van Basten è stato un grandissimo fuoriclasse. Uno dei più grandi della storia del Milan. Berlusconi lo stima moltissimo. Gli vuole bene. Per lui ha sempre stravisto. Come allenatore l’olandese offre le stesse garanzie offerte da Filippo Galli e Mauro Tassotti. Nulle. Ecco perché non crediamo alla candidatura Van Basten. Per gli stessi motivi per i quali non crediamo a quelle di Tassotti e Galli. Troppo inesperti per allenare una corazzata come quella milanista. Troppo fragili per una piazza così importante e delicata come la Milano milanista. Più particolare la candidatura Van Basten. Le forti pressioni di Milano rischierebbero di amareggiarlo oltre il lecito. Marco soffre maledettamente lo stress. Problema non da poco. Dato da considerare. Il Milan dei giovani non potrà prescindere da una guida sicura in panchina. Dispiace per Mauro Tassotti, eterno secondo. Si respira aria di cambiamenti. La panchina non è altro che la punta di un iceberg ben più robusto. Ben più rilevante. Diversi colpi sono in cantiere. Si sta pensando ad un incarico dirigenziale da affidare a Paolo Maldini. Si sta pensando ad Arrigo Sacchi per il ruolo di Direttore Tecnico.
Si sta valutando chi, della Famiglia, potrà essere indicato, domani, per affiancare Adriano Galliani e Ariedo Braida al timone della Società. Candidato Unico: Luigi Berlusconi. Con ogni probabilità sarà lui, in futuro, ad occuparsi del Milan assieme a Marina Berlusconi. Marina, più di Piersilvio, rappresenta oggi il domani del Milan. Un futuro ancora lontano, ma per larghi tratti già scritto. Il nuovo allenatore del Milan sarà un tecnico scelto da Berlusconi in persona. Che ha in animo di tornare a occuparsi personalmente del Milan e del suo rilancio. Mettesse pure mani al portafogli, ci sentiremmo più garantiti. Il Milan è in divenire. Gli orientamenti sulla squadra non sono cambiati. Sta nascendo un Milan giovane. Una giusta miscela tra vecchi marpioni e giovanotti in attesa di consacrazione. Un abito su misura per un allenatore su misura. Tutte le strade conducono a Massimiliano Allegri. Sarà lui, a nostro avviso, il nuovo allenatore del Milan. Allegri allenatore. Arrigo Sacchi direttore Tecnico. Paolo Maldini nei compiti che furono di Leonardo. Luigi e Marina Berlusconi sempre più vicini alla Società. Accanto a papà Silvio. Il nuovo Milan va delineandosi tassello dopo tassello. Ruolo dopo ruolo. Entro tre anni, una volta sistemati tutti i conti, il Milan tornerà ad investire. A primeggiare.
I campioni meglio crearli in casa piuttosto che acquistarli da altri. Magari a peso d’oro. Non aspettiamoci grandi colpi di calciomercato. Né follie. Storari e Yepes. Poi un esterno di fascia (Aogo) e un centrocampista capace di far rifiatare Pirlo (Pedro Leon). Attenzione al giovane esterno sinistro De Vito. Gioca in Primavera. Se il Milan deciderà di puntare dritto su di lui, la rinuncia ad Aogo diverrà automatica. Il mercato del Milan è stato già pensato. Studiato nei minimi particolari.
Anche l’allenatore è stato già scelto. A giorni la proclamazione ufficiale. In odore di riconferma Pippo Inzaghi. Uno a cui l’esonero di Leonardo non dispiacerebbe affatto. Se al buon Adriano riuscisse il “colpo” del secolo, cioè far scoppiare la pace tra Leonardo e Berlusconi, ci spiazzerebbe tutti quanti. Nessuno escluso. La riconferma di Leonardo è difficile. Non certo impossibile. Quasi come strappare l’accordo che sarebbe stato già siglato tra Massimiliano Allegri e il Milan. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.dnamilan.com| - articolo letto 198 volte