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2010-05-07

Milan, meglio il Cigno che due... Galli


Se Cigno dovesse essere, sarà un grande momento nella storia del Milan, comunque vada. Quel 18 agosto 1995 è ancora vivo nelle menti di chiunque abbia legato la propria vita ai colori rossoneri: un ritorno del più grande giocatore della storia del Club più titolato al Mondo, sarebbe una bella pagina di sentimento da scrivere in un momento delicato, in cui recuperare il forte valore dell'appartenenza sarebbe vitale. Ridurre Van Basten ad un'operazione sentimentale però sarebbe sbagliato: l'ex numero 9 ha dimostrato nel suo nuovo ruolo di avere stoffa, seppur con qualche alto e basso, e dunque sarebbe una soluzione di alto profilo anche da un punto di vista tecnico-tattico per una squadra che da qualche parte dovrà pur ripartire. L'esperimento Leonardo ha funzionato a corrente alternata: il Milan con Nesta e Pato è una squadra, senza è un'altra, questo al di là della possibile incidenza di un allenatore, che si chiami Leonardo o Josè.L'identità offensiva che il paulista è riuscito a dare alla squadra è sicuramente un tratto apprezzabile del suo lavoro: il 4-2 e fantasia ha lasciato il segno nel cuore dei tifosi ma anche nelle menti dei colleghi, tant'è che sia Mourinho che Ranieri lo hanno ricalcato nel corso della stagione e solo successivamente al "lancio" di Leo. Onore e ringraziamenti a Leonardo, insomma, ma senza nascondersi dietro ad un dito: quello dell'allenatore forse non è il suo mestiere e l'insofferenza dimostrata la scorsa settimana nel rispondere al Presidente in conferenza stampa, a Milanello, ne è una delle riprove. Che si sia trattato di ingenuità o premeditazione è difficile dirlo, fatto sta che quelle parole suonano inopportune dopo 13 anni di rapporto e soprattutto dopo una conferma, senza se e senza ma ed avvenuta proprio per bocca del Presidente, nel momento più difficile della stagione, quando in molti parlavano di esonero. Archiviata la parentesi dell'improvvisazione, il Milan non può ripetere lo stesso errore: improvvisare un tandem Galli-Tassotti sarebbe un incallirsi gratuito sempre sulla stessa questione, non imparando dal passato. L'ex difensore centrale rossonero poi sta facendo un lavoro fantastico con Giovanni Stroppa e Mauro Pederzoli per il settore giovanile: sradicare l'unica realtà al momento funzionante sarebbe una scelta suicida. Sul nodo riguardante Mauro Tassotti poi, esprimo la mia perplessità: la politica dello staff "fisso" su cui il Milan era arrivato per primo, mi sembra ad oggi superata e lo dimostra l'importanza della squadra di collaboratori che lo Special One possiede sull'altra sponda del Naviglio. Decisamente meglio un John Van't Schip insomma: non un nome a caso ovviamente. Marco Van Basten può riprendere con una filosofia offensiva, ma più solida di quella di Leonardo: 4-3-3 bello quadrato, senza eccessi e con un centrocampo che sa inserirsi, il più grande limite della rosa attuale. Per il mercato, bando ai disfattismi: i fondi sono pochi? La storia insegna che conta come usarli: forse (anzi, sicuramente a giudicare dalla fiducia che gli ha sempre concesso in Nazionale) con un Van Basten in panchina dodici mesi fa, Sneijder giocherebbe con la maglia rossonera invece che con quella nerazzurra. Giocatori come van der Wiel, Siem De Jong, Vertonghen, Sulejmani, per fermarsi a giocatori già allenati all'Ajax, sono gioielli su cui costruire una rifondazione senza follie: basta allargare gli orizzonti e soprattutto abbassare l'età media dei "ricercati". MVB sa lavorare con i giovani e gestire la loro crescita: più fatica forse farebbe con i "senatori", ma in fondo la strada da intraprendere passa proprio per l'accantonamento graduale di una Vecchia Guardia che non ha poi ancora molto da dare. Last but not least, l'appeal sul Presidente: imparagonabile il fascino ed il carisma di un assoluto fuoriclasse come l'olandese, rispetto ad Ancelotti, Leonardo o chiunque esso sia... Insomma, se un sacrificio bisogna farlo, per uno così vien più volentieri. Proprio del Presidente sarà l'ultima parola sulla vicenda e non per l'eventuale costo dell'operazione (non esageratamente pesante), ma proprio per capire il coinvolgimento del numero 1 nel futuro rossonero: Van Basten sarebbe sinonimo di un ritorno, la coppia Galli-Tassotti sa di indifferenza. Certo, bisognerebbe adeguare il coro: "Vola, Marco Van Basten vola" non sarebbe più troppo attuale, ma per quello la Curva Sud, che con il Cigno ha sempre avuto un legame particolare, non ci metterebbe troppo.
|di Francesco Letizia - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 164 volte


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