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2010-05-12

Come volevasi dimostrare: la Juve vira su Del Neri


Messo in mora domenica a tarda sera da una telefonata della Juve, Rafa Benitez potrebbe non avere più il tempo per prendere domicilio da queste parti, come pure aveva vagamente promesso, in questi mesi. Il club voleva arrivare al cda di ieri mattina con qualche certezza sullo spagnolo, soprattutto tempistica, ma anche l’ultimo contatto è stato vano: devo incontrare di nuovo il Liverpool, andarsene non è facile, ha fatto sapere in sostanza il tecnico. Troppo rischioso per chi vuole assumere l’allenatore entro i prossimi dieci giorni, al massimo. Per questo il maggiore indiziato è diventato Luigi Del Neri, nella lista degli indiziati già da qualche giorno.
Beppe Marotta, futuro direttore generale bianconero, non può che aver consegnato ottime referenze, vista la stagione monstre della Sampdoria: un tecnico moderno, ma esperto, con robusta personalità e uno staff all’avanguardia. E che, quest’anno, s’è lasciato dietro pochi infortunati: particolare apprezzato in una terra dove al contrario si sono rotti tutti nell’ultimo biennio. Del Neri pare in prima fila anche per un’altra ragione, non troppo scandalosa quando si naviga tra le trattative: la concorrenza è raggiungibile solo con strade impervie. Forse troppo. Spalletti è blindatissimo dai russi dello Zenit San Pietroburgo, e neppure sta malaccio a 4 milioni di euro a stagione: l’assalto neppure è partito, per non infilarsi in un altro vicolo cieco. Prandelli ha ancora un anno di contratto, un rapporto difficile con Della Valle, ma pure un trasloco rischioso passando al nemico dopo manifesta promessa di fedeltà ai viola. E poi, sul Cesare amato da molte tribù juventine, ha da tempo piantato gli occhi la Figc per la panchina della Nazionale. Vista con occhi fiorentini, meglio azzurro che bianconero. A Del Neri, invece, il contratto scadrà a fine giugno e al momento non pare proprio voler mettere la firma sul rinnovo. Nonostante il presidente Riccardo Garrone gli abbia proposto quasi un raddoppio dello stipendio, ora sugli 800.000 euro l’anno.
Difficile decida subito, sbarrandosi le strade che gli si spalancano davanti: dalla Juve alla Fiorentina, che pare averci fatto un pensierino. La preferenza va ai bianconeri, se è vero che la prossima settimana è quasi fissato il primo incontro con la Juve, dal quale può già arrivare la firma. Non a caso la Samp si è già cautelata contattando Donadoni. Un incontro ce l’ha in programma pure Benitez, ma con il presidente del Liverpool, Martin Broughton. E poi Rafa continua a essere sibillino, nel migliore dei casi. «Per qualsiasi allenatore - ripeteva ieri - quando sei reduce da una brutta stagione, vuoi solo migliorarti nella prossima, cambiando le cose che non sono andate. E io sto pensando in questa direzione». Neppure s’abbatte per la mancanza di successi, ormai prolungata, dopo la Champions League e l’FA Cup vinta nelle sue prime due stagioni ai Reds: «Io penso che tutti gli allenatori - ha continuato - specialmente quelli che stanno in Inghilterra, e sono nello stesso club da molto tempo, hanno e avranno bei momenti e pessimi momenti». Parole che hanno fatto ridurre le quote dei bookmaker inglesi sulla sua permanenza ad Anfield Road: da 4 a 3,25. Ancora favorito il suo arrivo a Torino, dato a 1,50. Ammesso che ieri la Juve non abbia chiuso le giocate.
|di Massimiliano Nerozzi - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 107 volte


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