Alla fine i Menarini ce l’hanno fatta a fare tutti contenti, non si sa come, ma ci sono riusciti. Contenti perché siamo salvi, chi li difende a spada tratta dirà sempre e comunque che ci siamo salvati alla penultima giornata e con 6 punti di vantaggio sulla terza..addirittura! Contenti i detrattori dei Menarini, quelli che “gli altri” chiamano gufi, perché anche quelli possono dirsi felici nel poter ribadire “cosa ci sarà mai da festeggiare per un diciassettesimo posto?” Contenti gli uni, perché “visto quanta gente c’era allo stadio domenica” e contenti gli altri perché “beh, nessuno ha festeggiato, poi hai sentito quei cori dalla curva?”. Contenti perché non abbiamo ancora finito questo campionato che già ci spetta un’estate di fuoco, chi ci compra, chissà a chi ci vendono. Il Bologna par tanto la figlia della sora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia.. povero Bologna, io mi accontenterei di un poco più di chiarezza sul futuro, mi accontenterei di giocatori orgogliosi e degni di vestire la nostra maglia. Sì perché a Bologna ci accontentiamo, ma quando è troppo è troppo, il mio pensiero calza a pennello con la definizione di Emilio Marrese: “questa salvezza è triste come un capodanno all’ospedale”.. bene: così come un paziente in ospedale brinda nella speranza di tornare nel calore di casa sua quanto prima, io vorrei svegliarmi una mattina e ritrovare a capo del Bologna un personaggio che abbia a cuore, oltre che il suo portafoglio, il patrimonio calcistico che questa città, ormai tanto tempo fa, si è costruito, perché di questo passo, con gente come questa, rischia di sbiadire anche il ricordo. Menarini all’inizio del campionato disse “questa tifoseria avrà quel che si merita”; io non so voi, ma evidentemente in una vita precedente avremo accumulato qualcosa di torbido da scontare. Per la prima volta ho bisogno di ossigeno, per la prima volta non mi dispiace stare qualche mese senza stadio, questa agonia ha bisogno di una sosta, ci ripensiamo a fine agosto. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 110 volte