Catania, mercenari o sognatori: chi va via per amore, chi per interesse
Qualunque tifoso di calcio, in quanto tale, può definirsi od essere definito un sognatore,le ragioni che giustificano questa affermazione sono molteplici, ed in cima a tutte andrebbe senza dubbio collocata l'importanza, il significato e l'impatto che i 90' di gioco domenicali (o infrasettimanali) hanno sulla quotidianità d'ogni sincero sostenitore d'una squadra di calcio; capace di vedere, in quel che accade in campo, in quel che precede ed in quel che segue, qualcosa in grado di mutare il proprio umore, il proprio animo dal bello al cattivo o viceversa; un qualcosa che ad altri sfugge, una visione , come in un sogno, come in un incubo.
E se qualunque giocatore di calcio, prima d'esser tale, è certamente cresciuto dentro la maglia della propria squadra del cuore, allora un po' sognatore deve esserlo, o deve esserlo stato anche lui.
Questa è la differenza tra un sognatore ed un mercenario.
C'è il tifoso che segue una squadra non per amore , ma per interesse: perché sa gli regalerà scudetti, coppe, record, qualcosa di cui vantarsi al bar, poco per cui dannarsi l'anima e tante soddisfazioni per render più liete le proprie giornate. Alla base di tutto, l' amor proprio .
C'è il tifoso che segue una squadra solo per amore : non gli importa che vinca o perda, né in quale serie gioca o giocherà, sente e sa che il suo posto è al suo fianco e nella buona, come nella cattiva sorte, al suo fianco sta, difendendola quando va difesa, spronandola quando va spronata, e litigandoci anche, ma sempre con amore; che sta alla base di tutto.
Allo stesso modo, c'è il giocatore che bacia la maglia e dopo un mese la cambia, solo per interesse : Vuole uno stipendio più consono, una categoria più consona, un obiettivo più consono; non vuole giocare, vuole guadagnare, non vuole lottare, vuole vincere, prima di dare qualcosa chiede qualcosa in cambio e quando va via ringrazia, chi li ha portati via di là. A Maggio è qua e fa spallucce “vorrei restare, poi non so”, a Giugno è lì “ho sempre sognato di indossare questa maglia”. Mercenari, sì ; giocatori, ma anche allenatori che un giorno “saltano” di qua, e l'altro “saltano” di là.
C'è il giocatore che sogna un'altra maglia, ma solo per amore : Non ne fa mistero con nessuno, perché dell'amore non c'è da vergognarsi. Può sembrar sfacciato, ma è solo sincero anche se ciò da' fastidio a molti, che leggono tali dichiarazioni come mortificanti per la propria squadra e per la propria fede. Mercenari, no ; giocatori ed anche allenatori che per raggiungere il proprio sogno, la maglia amata, danno tutto sé stessi con ogni maglia indossata e, prima d'andar via ringraziano chi li ha portati più vicino al loro traguardo.
È il calcio e, come spesso accade, è la vita, quella di ognuno di noi : Migliaia di persone che l'attraversano, alcune che per un po' le fanno compagnia, pochissime che le restano a fianco. E perciò la meraviglia è chi rimane, non chi va via, per chi va non dovrebbe esserci nemmeno rabbia né rancore o meglio, non se nel tratto di strada fatto insieme c'ha aiuto a crescere , a diventare più grandi , più consapevoli di noi stessi.
Quando il Catania varerà il nuovo centro sportivo , quando sarà possibile curare il nostro vivaio dal seme al frutto, allora potremo davvero emozionarci per un giocatore che bacia la maglia rossazzurra, consapevoli che il suo è davvero un gesto d'amore , e potremo pretendere che a Catania si arrivi per restare, specie se si abita a pochi chilometri di distanza. Fino ad allora, godiamoci l'ultima partita di Orazio “Macca Liotru” Russo, contro il Genoa, e facciamo tutti il tifo per Fabio Sciacca , che giorno 15, nella dura trasferta di Milano, guiderà la Primavera alla conquista dell'accesso alle fasi finali del Campionato. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 131 volte