Atalanta: tra indiscrezioni e smentite, continua il toto presidente
L'Atalanta a 90' dalla Serie B e dall'inizio di una nuova avventura, non solo sportiva. La Dea potrebbe cambiare proprietà, i tifosi hanno chiesto nell'ultimo periodo questo ai Ruggeri e forse qualcosa già si sta muovendo. Tutto in meno di una stagione, dall'Europa sfiorata sotto la gestione Del Neri alla clamorosa retrocessione nel torneo cadetto, divenuta sempre più realtà con il passare delle giornate. Zingonia, nelle ultime giornate, non è stata preda solo dei tifosi con le contestazioni al club, ma anche di colloqui che si stanno verificando affinchè la nuova Atalanta possa essere gestita da nuove figure.
Si è fatto il nome di Percassi, fu proprio lui a cederla ai Ruggeri, ma lo stesso ha già smentito. Idem l'imprenditore Valtellina, figura bergamasca nel campo delle telecomunicazioni. Queste voci potrebbero solo depistare quando realmente l'Atalanta Bergamasca Calcio sta attuando in vista del prossimo c.d.a previsto per giovedi prossimo.
I probabili acquirenti della società potrebbero arrivare da fuori Bergamo. Dietro all'acquisizione del team volgono diverse problematiche non facili, anche perchè la società, secondo i primi rumors, è valutata intorno ai 20-25 milioni di euro.
La scelta di cedere la società, si parla del 70% del pacchetto azionario, è partita dal volere non di Alessandro (Presidente) o Francesca Ruggeri (Amministratore delegato) bensì dalla madre pronta a gestire in maniera accentuata alle aziende e alla famiglia. La famiglia che oggi controlla l’Atalanta sarebbe disposta a cedere il pacchetto di maggioranza per una cifra vicina ai 30 milioni di euro mentre l’offerta oscillerebbe tra i 5 e gli 8 milioni di euro. Le parti sono parecchio distanti e tutto fa pensare che se si vorrà chiudere la trattativa, la famiglia Ruggeri dovrà abbassare drasticamente le pretese considerato che si sta parlando di una squadra in serie B e con giocatori importanti sul piede di partenza.
Tutto un rebus, quindi, che vede l'Atalanta ormai pronta a salutare la massima serie. Sicuramente i pezzi pregiati della squadra saranno ceduti, e la ripartenza alla conquista della Serie A dovrà passare da una gestione manageriale diversa, condotta da nuove figure in grado di valorizzare il patromonio calcistico che da tempo Bergamo vanta, insieme al suo settore giovanile.
Il ridimensionamento, alla Dea per necessità virtù, sarà il primo – forse – di tanti altri club per la prossima stagione, dalla A alla Seconda Divisione della Lega Pro. |di Luca Ronchi - Fonte: www.atalantanews.com| - articolo letto 126 volte