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2010-05-15

Del Neri punta il traguardo: «Una finale che dobbiamo vincere»


Eccoci qui. L'ultimo atto del campionato è ormai alle porte e la Sampdoria è pronta all'appuntamento con la storia. Il quarto posto è lì, a portata di mano: una vittoria contro il Napoli per il paradiso chiamato Champions League. A questo sono chiamati gli uomini di Luigi Del Neri, contro tutto e contro tutti. Contro gli avversari e contro le voci di mercato che vogliono il mister blucerchiato sulla panchina della Juventus nella prossima stagione. Il tecnico è apparso decisamente contrariato da ciò che è uscito sui giornali in questi giorni, ma non dimentica affatto l'obiettivo vittoria: «L'interesse delle grandi squadre fa piacere, ma penso che molte di queste voci siano uscite proprio per disturbare il raggiungimento di un traguardo importante – ha detto in conferenza stampa -. L'U.C. Sampdoria ha sempre pensato alla partita col Napoli come alla partita della vita, il resto lo lasciamo agli altri».

Innanzitutto, come si è preparata la squadra per questa ultima partita?

«Abbiamo lavorato molto e la squadra è pronta. Domenica sarà una partita fondamentale per la nostra annata, l'ennesimo banco di prova che questo campionato ci presenta davanti. Sarà molto difficile perché il Napoli è una squadra tosta, ma le prospettive sono buone. Dopo aver superato Palermo penso che siamo pronti ad affrontare l'ultima sfida davanti al nostro pubblico, che crede fortemente in quello che possiamo fare».

Neanche a dirlo, ora siamo di fronte a La Finale...

«Sì, sarà una finale giocata su due campi. Il nostro e quello di Bergamo, dove si affronteranno una squadra già qualificata in Europa League e una già retrocessa. L'importante però sarà la nostra partita, perchè sarà una finale che dobbiamo decidere noi: sta a noi vincere questa partita, per avere la matematica certezza di conservare il quarto posto e di arrivare alla quota Champions League».

Riguardo la partita di domenica, cosa ci può dire sulle condizioni di Zauri?

«Le condizioni di Zauri sono buone, spero di recuperarlo».

Come si pone lei di fronte a tutte le chiacchiere e voci di mercato uscite in questi giorni?

«Ne sono state fatte tante e io ne ho lette un po' di queste chiacchiere, di cui alcune somigliavano decisamente a dolci napoletani. Quello che mi ha disturbato soprattutto è che dopo un anno di lavoro con qualcuno ci siamo capiti poco. Chiaro, ognuno fa il suo mestiere, chi il telecronista, chi l'allenatore, ma mi dispiace veramente che ci sia gente che scrive sui giornali senza neppure conoscermi e ci sia anche chi che permette a questi di farlo. Questo è l'unico dispiacere che ho, ma dopotutto i libri si lasciano leggere e i giornali anche».

In questa settimana si è parlato molto di mercato e poco della partita. È stato difficile mantenere la concentrazione nello spogliatoio?

«State tranquilli: all'interno dello spogliatoio si è parlato eccome di questa partita. Abbiamo lavorato come al solito e, tatticismi a parte, a questo punto della stagione le risorse vanno cercate nelle motivazioni. Noi butteremo sul campo tutto ciò che abbiamo, per ottenere un risultato insperato ad inizio stagione. Comunque finirà, avremo fatto un grande campionato, perché non si deve dimenticare che la Sampdoria ha centrato la qualificazione in Europa League quasi un mese fa».

I tifosi vivono l'attesa per questa partita storica con grande gioia, ma anche con preoccupazione viste le voci di mercato... cosa ne pensa?

«Io dico solamente che la Sampdoria per intero, con società, allenatore e giocatori, ha il dovere di dare il massimo per un obiettivo importante che permetterebbe a tutti di entrare nella storia. Io sono sicuro che domenica durante la partita nessun tifoso penserà ad altro se non a sostenerci. La squadra ha dimostrato quanto vale e, come al solito, ci sarà un tifo degno della Sampdoria. Questi elementi, squadra e tifosi, non potranno mai venire scalfiti da nessuna voce».

Lei ha avuto contatti con altre squadre per la prossima stagione?

«Ho avuto dei contatti telefonici, ma niente di più. Non credo sia inusuale. Il mio comportamento è stato corretto sempre, perché per ora non ho nessun vincolo tranne quello di stima che ho, checché se ne dica, col presidente Garrone. Al contrario di quanto dicono i giornali, finora di strette di mano con altri dirigenti non ne ho fatte, perché per me le strette di mano sono sacre e valgono più di qualsiasi contratto. Chi scrive il contrario è disinformato e io penso che chi fa comunicazione debba farla meglio, dicendo la verità e non stupidate che non stanno in piedi. Lunedì verrà detto ufficialmente quello che farò, che non dipenderà assolutamente dal risultato della partita contro il Napoli . Ora però ho un importante allenamento per preparare la partita può qualificarci in Champions. La nostra gente la merita».

L'esperienza di quest'anno cosa le ha dato in termini di rapporti umani? È stato un qualcosa di nuovo o simile ad altre sue avventure su altre panchine?

«Se la Sampdoria dopo tanti anni va a giocare la Champions, vuol dire che non è un qualcosa che capita spesso. Ho vissuto annate importanti, questo è vero, ma quella di quest'anno è stata decisamente particolare, con alti e bassi. All'inizio abbiamo fatto una grande partenza, con grandi illusioni ma senza la maturità esatta. Dopo abbiamo avuto un impatto negativo, ma la squadra, grazie a questo, è migliorata molto. L'apprendimento avviene infatti più da un errore che da qualcosa fatto bene; e anche se é stata criticata, la squadra ha saputo uscirne fuori bene. Credo che le prime due fasi di alto e di basso siano servite a dare sicurezza e compattezza al gruppo in vista di questo rush finale, a cui nessuno di noi era atteso. La crescita post-Udine è stata molto importante, un sintomo di grande autostima per una Sampdoria che ha saputo dimostrare di essere una formazione con giocatori importanti. Cassano, Pazzini, Palombo, Poli per dirne alcuni, ma devo dire che tutti mi hanno entusiasmato, dimostrando di poter raggiungere qualsiasi obiettivo».
|di Stefano Orengo - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 110 volte


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