C'era una volta Milan-Juventus, la partita in cui si sfidavano le due indiscusse superpotenze del calcio italiano. Niente a che vedere con quest'ultima gara della stagione, che verrà ricordata solamente per l'elegantissimo saluto di mister Leonardo. Solitamente in questa rubrica cerchiamo di analizzare pregi e difetti dell'avversario di turno, raccontando il suo momento e cercando di prevedere i risvolti tattici della partita. Questa volta, però, concentrarci sulla partita di questa sera mi pare decisamente riduttivo. Vediamo dunque di approfondire la stagione della Juventus e capire le cause di un rendimento così negativo.
INFORTUNI ED ERRORI - Fuori dalla Champions League al primo turno, fuori dalla lotta scudetto a Dicembre, fuori dalla Coppa Italia ai quarti di finale, fuori dalla prossima Champions ad Aprile. Archiviata in fretta la partenza-sprint (tre vittorie nelle prime tre partite), la stagione della Juventus è stata costellata da una lunga serie di delusioni, raramente inframezzate da qualche flebile illusione (la vittoria sull'Inter e quella di Firenze). E dire che, a differenza del Milan, i bianconeri erano partiti con grandi ambizioni. Il mercato sembrava finalmente all'altezza: l'esperienza di Grosso e Cannavaro, la forza fisica di Felipe Melo e il genio di Diego. Oltre cinquanta milioni per rinforzare la squadra e colmare il gap con l'Inter. Ne Ferrara ne Zaccheroni sono però stati in grado di dare continuità a questa squadra. A mio modo di vedere, le cause di questa stagione fallimentare sono principalmente due: l'impressionante numero di infortuni e alcune scelte di mercato sbagliate. Partiamo dal primo punto: a differenza dell'Inter, Milan e Juventus non hanno ricambi all'altezza dei titolari. Ecco dunque che se vengono a mancare per molti mesi giocatori fondamentali come Buffon, Del Piero, Iaquinta e Camoranesi, il rendimento della squadra ne risente. Ne Ferrara ne Zaccheroni hanno avuto l'opportunità di schierare due volte di fila la tessa formazione: per una squadra composta per gran parte da giocatori nuovi, cambiare ogni settimana l'undici titolare non ha certamente giovato. In sede di mercato, invece, sono state fatte alcune valutazioni sbagliate: il ritorno di Cannavaro e Grosso può essere giustificato dal basso costo dell'operazione e dalla necessità di aggiungere esperienza e mentalità vincente alla squadra, ma la dirigenza non aveva previsto il declino atletico dei due giocatori. Felipe Melo è stato da tutti tacciato come un “bidone”: io penso semplicemente che sia stato protagonista di un grande equivoco tattico. La Juventus cercava un regista (Xabi Alonso, D'Agostino) e ha comprato un interdittore. Un ottimo interdittore, ma non ciò di cui aveva bisogno, avendo già nel ruolo Sissoko. Non sarei invece così critico sull'acquisto di Diego: alla prima esperienza in Italia si è trovato in una situazione complessa sotto ogni punto di vista. Il suo è un ruolo delicato. Prima di definirlo “acquisto sbagliato”, aspettiamo di vederlo all'opera in un meccanismo che gira.
IAQUINTA-DEL PIERO A SAN SIRO - Questa sera si chiuderà una pagina e si inizierà a pensare al futuro. Intanto, però, Zaccheroni vuole lasciare la panchina con un risultato positivo e così ha tenuto la squadra sulla corda fino all'ultimo, ricordando a tutti che Milan-Juventus è pur sempre una partita ricca di fascino. Ancora out Sissoko, Gygera, Chimenti e Giovinco, sono invece recuperati Melo, Zebina, De Ceglie e Trezeguet, al passo d'addio con la maglia bianconera proprio nello stadio dove l'8 Maggio 2005 firmò un pesantissimo gol-scudetto. Probabile panchina per Diego e Cannavaro, Zaccheroni dovrebbe proporre un 4-3-1-2 con Buffon in porta, Caceres, Legrottaglie, Chiellini e Grosso in difesa, Camoranesi, Poulsen e Felipe Melo a centrocampo, con Candreva alle spalle di Iaquinta e Del Piero.
LO SGUARDO AL FUTURO - Tifosi e dirigenza, però, stanno già pensando alla Juve che verrà. L'impegno in prima persona del nuovo Presidente Andrea Agnelli è già una garanzia, come l'arrivo del navigato Marotta in qualità di Direttore Sportivo. Meno convincente è, a mio avviso, la candidatura di Gigi Delneri come allenatore. Delneri è un ottimo tecnico, ma troppo legato ad un unico modulo (un 4-4-2 che penalizzerebbe Diego) e ad un gioco disciplinato e dispendioso dal punto di vista atletico. I nuovi acquisti saranno certamente legati al nuovo mister: con Delneri potrebbero arrivare Palombo e Pazzini, con Prandelli Vargas e Gilardino, con Benitez il vecchio pallino Aquilani. Al momento la rosa è ristretta a questi tre nomi, a meno che non ci sia un ritorno di fiamma per Luciano Spalletti. Ciò che è certo, comunque, è che la Juventus vuole tornare ai propri livelli. Rispetto al Milan e al suo Presidente, sembra avere più idee e, purtroppo, più futuro. In attesa di essere felicemente smentiti, prepariamoci a vivere una serata nostalgica ed emozionante. Non solo finali e semifinali di Champions: anche queste sono “Notti da Milan”. |di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 130 volte