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2010-05-16

Milan: "Silvio, ora tocca a te"


Un lungo applauso ricevuto in mezzo al campo ha messo la parola fine alla storia fra Leonardo e il Milan. Un pò di emozione ma niente lacrime nè facce commosse, perchè la scelta del brasiliano di divorziare da Silvio Berlusconi e dal club in cui ha vissuto 13 anni è stata convinta. «Ho promesso a me stesso che dovevo vivere tutto con allegria e felicità - spiega alla fine il brasiliano, 40 anni - arrivano dei momenti in cui si deve prendere una scelta e cambiare». Incompatibilità con Berlusconi, l'ha definita il brasiliano. «L'importante è che la società sa quello che penso», dice Leonardo. E il popolo rossonero si è schierato tutto dalla sua parte. 'Grazie Leo', 'resterai sempre nei nostri cuori', i tanti messaggi sugli spalti di chi avrebbe preferito che ad andarsene fosse un'altra persona: 'Silvio ti prego vendi', 'Silvio, ora tocca a te: vattene'. Chiara anche la posizione della Curva Sud, che dedica a Leonardo l'affetto negato un anno fa a Paolo Maldini. Dopo la 'fiducia incondizionata' di agosto, ora i tifosi tirano le somme: 'Mister e ragazzi: promossi per l'impegno. Presidente bocciato: assente ingiustificato'. Cala l'enorme striscione dagli spalti ed esplode un'ovazione. Leonardo entra in campo pochi istanti dopo: accompagnato da un lungo applauso, per l'ultima volta si siede sulla panchina, accanto al fido Mauro Tassotti, uno dei potenziali successori.
Sembra una partita normale: spesso in piedi, il brasiliano si arrabbia per gli errori, detta i passaggi e urla. Ma non è una partita normale. Ogni dieci minuti il suo nome viene invocato dagli oltre 60mila spettatori. Leonardo leva la mano destra dalla tasca e si gira a salutare verso tutti i settori dello stadio. Sul viso un sorriso mal cela la tristezza. Il regalo più bello glielo fa Antonini, una delle sue scoperte. In questa stagione Leonardo ha dato spazio e responsabilità sulla fascia al terzino, che lo ripaga dopo 14' con un gol alla Inzaghi: balletto sul filo del fuorigioco e destro preciso. Prima di scattare verso l'allenatore, per sollevarlo dalle gambe e stringerlo in un lungo abbraccio. Anche sul modulo spregiudicato Leonardo ha visto bene. Merito di chi a sua volta è stato costretto a dire 'addio', al Mondiale. Ronaldinho sfoga la sua delusione con dribbling, sventagliate e una doppietta: prima colpisce in percussione scherzando Grosso e battendo Buffon, che invece in Sudafrica andranno, e poi con un colpo di biliardo. È l'ultima in rossonero (oltre allo sponsor bwin) anche per Favalli, abbracciato dai compagni e da Leonardo quando esce nella ripresa, e Dida che dopo 12' rischia una delle sue solite papere. Lo saluta una standing ovation, ma il suo è uno dei volti che i tifosi si auspicano di non rivedere al Meazza, perchè, spiegano in uno striscione, 'un progetto serio per una squadra da rifondare non ammette rinnovi di contratto a chi al Milan non ha più niente da dare'.
|Redazione Il Vero Milanista - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 146 volte


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