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2010-05-18

Il futuro del Bologna: il punto di Walter Fuochi


E’ calato il sipario su questo campionato che il Bologna ha chiuso con 42 punti al diciassettesimo e quartultimo posto. Giusto così?

Sì, giusto così e devo dire con molte meno angosce di un anno fa. E’ chiaro che la partita di Bergamo ha rappresentato uno spareggio, ed è uno spareggio da cui il Bologna è uscito vivo anche per qualche circostanza fortunata. Dopo quella, poi l’Atalanta doveva fare i bambini, che non ha fatto, e il Bologna autoaffondare contro squadre che non chiedevano più nulla. Io credo che il Bologna fosse salvo due mesi fa, dopo la Sampdoria: poi c’è stata qualche complicazione, qualche sconfitta, però lo psicodramma non è stato neanche sfiorato. Se penso a un anno fa, le avevamo già viste tutte.

Per quanto riguarda i giocatori, a chi diamo la palma del migliore e da chi invece ci si aspettava di più?

Io credo che non ci sia stato un migliore, c’è stato un buon funzionamento della squadra in generale, con vari momenti positivi di diversi protagonisti. Credo che sia stato importante Viviano, come lo sono stati i 12 gol di Di Vaio e gli 11 gol, ancora più sorprendenti, di Adailton, che soprattutto hanno tenuto in piedi la baracca quando Di Vaio latitava. Quindi come giocatore più sorprendente in positivo direi Adailton. Poi buone cose di Buscè. Buone cose, in generale, dei centrali difensivi, con luci ed ombre, ovviamente, ma capita anche a squadre che non sono molto protette dal centrocampo: il Bologna ha avuto un centrocampo che andava a sprazzi. Poi ha giocato una stagione molto importante Mudingayi, superando anche dei problemi non solo di gioco. Io ricordo bene quando qualche illustre collega scriveva fondi per cacciare Mudingayi: forse è stato meglio gestirlo e tenerlo. E’ una parabola abbastanza simile anche a quella di Balotelli, che credo stia servendo ancora l’Inter: i giocatori non si cacciano a pedate, si cerca di domarli e di renderli utili alla causa. E il Bologna quest’anno questa cosa, almeno questa, l’ha fatta bene.

Il recupero di Mudingayi resta il merito maggiore di Colomba o ce ne sono altri?

Quello è un grande merito, poi è un merito aver tranquillizzato la squadra, essersi posto come un interlocutore credibile, serio, soprattutto per i giocatori stagionati. Inutile nascondersi che il Bologna era una squadra di veterani e probabilmente lo resterà, perché se i veterani costano meno è una società che andrà sempre a prendere veterani. Quindi se Colomba è versato nel dialogo con giocatori di una certa età, diciamo così, tanto meglio.

Il fronte societario resta caldo. Il recente deferimento può accelerare le pratiche per la cessione o comunque per l’ingresso di nuovi soci?

Credo che i Menarini, se avevano voglia di vendere oggi l’hanno moltiplicata per dieci. Certamente ci vuole un compratore e un compratore che paghi, sennò diventa un bagno di sangue perché comprare a molto, come hanno fatto loro pagando Cazzola, e vendere a poco non è un divertimento per nessuno. D’altra parte dire che rimarrebbero a dispetto dei santi è un eufemismo: ormai hanno contro i santi e i diavoli.

Sia Colomba che i giocatori invitano comunque a mettersi a sedere attorno a un tavolo per iniziare a programmare il futuro: non c’è molto tempo.

Quello è un mondo ideale, sapere oggi cosa ti succederà domani. Credo che nel calcio questo mondo ideale sarà sempre meno frequentato. Mi auguro che sapremo domani cosa accadrà dopodomani, ma non ne sono certo. Che ci siano estati calde ormai è la regola. Ce lo siamo già detti: non è patologico, è fisiologico. Lo sport vivrà estati sempre più calde, perché non sa dove prendere i soldi per andare davanti. L’estate, che ci si ferma e si vanno a cercare i soldi, è dura. Non oso pensare se Sky chiude il rubinetto: forse si chiudono gli stadi.

Sarebbe comunque un periodo propizio per programmare. Ci sono una quindicina di contratti in scadenza, tra cui alcuni pesanti economicamente: potrebbero essere gettate le basi per ripartire.

Sicuramente vanno a decadere contratti di giocatori che avevano incassato anche le onorificenze per le campagne vittoriose, penso alla serie B trionfalmente vinta da Marazzina che poi ha monetizzato e ha guadagnato molto per stare a guardare: ma non è certamente colpa sua. Alcuni giocatori che non servono più potrebbero uscire dal libro paga, in questo momento. Però se minimamente vuoi avere una squadra un po’ attrezzata, poi altri stipendi dovrai pagare ai giocatori che verranno. Non mi farei troppe illusioni di smagrire il bilancio mollando i vecchi leoni: se il bilancio lo smagrisci troppo poi hai anche una rosa di qualità relativa.

Per Baraldi c’è ancora qualche spiraglio?

Credo che ci sia qualche spiraglio se porta soldi, ossia soci o meglio ancora compratori. Tutta la partita del Bologna adesso è trovare una soluzione per il domani che non sia un salto nel vuoto. Chi dà un mano è benvenuto, però non credo che Baraldi con i Menarini abbia grande futuro. E forse anche se arriva qualcuno nuovo, poi ha uomini suoi. La darei pcer chiusa.
|di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 119 volte


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