Dal Brasile due talenti per Tare... Ds Internacional: "Kleber potrebbe partire dopo la finale"
Mandato in archivio un campionato vissuto al cardiopalma, la Lazio si getta a capofitto nel progettare il futuro. Piaccia o no fronte societario, Claudio Lotito appare proiettato nel voler gestire ancora la prima squadra della capitale a meno di imprevedibili capovolgimenti. Dunque: programmi, dunque conferme e cessioni, dunque mercato. Edy Reja è più che mai in sella a quel cavallo imbizzarrito costato la panchina a Ballardini. La Lazio domata e curata dallo stratega di Gorizia sta assumendo, giorno dopo giorno, le sue sembianze e il suo piglio. Coraggio, lotta ed agonismo. Elementi questi, che il tecnico ex-Spalato ha inculcato ai suoi in campo. Punti di partenza, indispensabili caratteri, per guidare l’aquila fuori dal guado ed evitare lo sprofondo della bassa classifica. Ma non basta. Reja ha puntato i piedi in società chiedendo alle alte sfere chiarezza sul mercato e pronti sostituti per i possibili partenti. Eccezion fatta per Ledesma, il cui destino laziale sembra legato ad un filo, (“Aspetto novità dalla dirigenza, io potrei anche restare”, aveva scritto l’argentino sul suo blog qualche giorno fa, senza ancora ricevere risposta da Lotito) l’indiziato numero uno a mollare la Lazio è e resta Aleksandar Kolarov. Il giocatore serbo a più riprese ha mostrato l’inequivocabile desiderio di cambiare aria. Le sue dichiarazioni in patria si sono susseguite a rapida intermittenza tracciando chiaramente la via di un addio immediato. Claudio Lotito non sarebbe orientato a cederlo, ma viste le pressioni del calciatore e del suo entourage, ormai l’opinione sul numero 11 biancoceleste si è completamente ribaltata. Kolarov è sulla porta, ma per chiuderla alle sue spalle la Lazio vuole soldi e pure tanti. Diciotto milioni di euro, che potrebbero limarsi qualora giungessero interessanti contropartite tecniche. Voci, rumors e possibili trattative, pongono Inter, Real Madrid e Juventus in pole per accaparrarsi il Serbo (ma nelle retrovie resta in vedetta la Fiorentina). Per ora i contatti sono solo sondaggi, anche se i nerazzurri, avevano già tentato di strappare l’asso laziale, con una trattativa lampo arenatasi in extremis, alla chiusura del mercato invernale. Adesso invece le cose potrebbero andare diversamente e le condizioni sono tali da favorire il buon esito della trattativa. Con chi ? Questo ce lo dirà il mercato, anche se la Lazio è orientata a cedere l’ala sinistra all’estero per liberare un posto nella casella degli extracomunitari. Per ora nelle segrete stanze di Formello si sta cercando il possibile sostituto e sul taccuino di Igli Tare sono finiti diversi nomi. La girandola è partita e sulla lista compaiono: Pinola argentino con passaporto italiano, Pasqual e Ivan Strinic, l’esterno sinistro dell’Hajduk Spalato, che Reja conosce bene.
Ma la Lazio sta riflettendo sul da farsi, anche perché l’uscita di scena di Kolarov impone necessariamente un’alternativa di primo livello. Serve un esterno che non faccia rimpiangere il talento portato a Roma da Sabatini. Tare su questo sta lavorando ormai da mesi. Pinola è una sua intuizione, Pasqual non entusiasma, ma l’asso nella manica è un altro. Il diesse laziale vuole stupire tutti nello scovare e strappare alla concorrenza altrui delle pedine importanti da inserire nello scacchiere biancoceleste. L’idea è quella di portare a Roma non un terzino, bensì una coppia di esterni mancini, 'L’esperienza e la promessa'. Queste sono le peculiarità dei calciatori cercati dalla Lazio. Ancora Brasile e ancora San Paolo. Non nella squadra di militanza (come fu per Andrè Dias), ma nella città di provenienza. Il nome che spunta nel mazzo del ds laziale è quello di Kléber de Carvalho Corrêa, terzino sinistro dell’Internacional de Porto Alegre. Forte fisicamente e rapido nelle ripartenze, Kleber rappresenta l’uomo giusto per Edy Reja in termini di qualità e saggezza del ruolo. “Coprire le due fasi”, questa la richiesta del tecnico laziale spedita al duo Tare-Lotito nella scelta del sostituto di Kolarov. Detto fatto, l’ex-punta biancoceleste ha già individuato gli obiettivi di mercato. Il trentenne Kleber e il 21enne Diogo. Il primo ha la giusta militanza per assicurare qualità e garanzia sulla sinistra, il secondo è un talento vero inseguito da club di mezzo mondo. Già nazionale, nel 2007 Kleber, ha vinto con la casacca verdeoro la Coppa America, mentre le sue fortune calcistiche arrivano dalle 123 presenze nel Santos, squadra nella quale si è affermato con le sue giocate. Di lui a Lalaziosiamonoi.it il suo ex-agente e amico Giglio Correa ha dichiarato: “Kleber ha un’intelligenza tattica incredibile. Lui – ha spiegato l’agente – è un calciatore che può giocare a sinistra espletando maggiormente la fase d’attacco rispetto a quella difensiva, però con la sua esperienza potrebbe fare di tutto, con la palla fra i piedi è un mago. La Lazio? Non ho novità a riguardo, anche se non mi stupirei che Tare fosse rimasto colpito da Kleber. Per me in Italia farebbe bene”. Stessa musica e stesso messaggio giunge anche dal club di appartenenza. In Esclusiva a Lalaziosiamonoi.it il direttore esecutivo Milton Drumont spiega la situazione del giocatore: “Kleber per noi ora è incedibile visto che dobbiamo giocare la finale di Libertadores, poi ne parleremo. Per noi lui è un elemento importante, ha un contratto che scade nel 2011 e davanti ad un’offerta importante potremmo dare il via libera. La Lazio? Non ci ha chiamato, ma so che il calciatore è seguito da tanti club italiani. Vedremo noi siamo qui”. Sull’impiego tattico del calciatore Drumont entra nello specifico: “Kleber è un esterno sinistro puro. Lui in quella posizione può giocare sia come esterno di metà campo che come terzino e sia in un 4-4-2 che in un 3-5-2. è forte davvero ecco perché noi non lo vorremmo cedere”.
Se Kleber costituirebbe la garanzia, stile Dias, Diogo Silvestre Bittencourt, meglio conosciuto come Diogo invece, rappresenterebbe la scommessa da vincere. Titolare della nazionale carioca under 20, il giovane astro nascente del San Paulo è uno dei ‘consigliati’ da Andrè Dias. Spinge molto in fascia, ed è dotato di un'ottima "cavalcata" offensiva. Con il suo piede "brasiliano" riesce a mettere al centro cross interessanti. Deve migliorare, sopratutto nella fase difensiva, ma le basi per esplodere nel palcoscenico mondiale ci sono veramente tutte. Tare lo conosce bene. Non è sfuggito al suo occhio critico, ma la concorrenza per lui è davvero elevata. Dopo averlo visionato attentamente nel mondiale Under 20 infatti, Diogo non è sfuggito al team di osservatori del Milan e a quello del Parma, per non parlare poi di Atletico Madrid e il Tottenham che sembrano in pole per aggiudicarselo. Il San Paulo però ha ottimi rapporti con la Lazio ed il club romano punta a sfruttare un raccordo d’eccezione con le dirigenza paulista, un raccordo chiamato Dias. Il centrale biancoceleste potrebbe spianare la strada di una possibile trattativa e riuscire a strappare Diogo alla concorrenza altrui. Il cartellino del piccolo talento brasiliano non supera i 3 milioni di euro, ma il suo prezzo è destinato a salire rapidamente. Juca, funzionario del San Paulo Fc in Esclusiva alla nostra redazione, apre alla Lazio: “Con loro abbiamo un ottimo rapporto e siamo pronti a trattare sia una cessione che un prestito del giocatore”. “Diogo – continua il funzionario – è un talento puro. Titolare della nazionale under20. Lui è un calciatore per noi importantissimo. Puntiamo molto sulla sua crescita ecco perché saremmo pronti a trattare con un club anche la cessione parziale o il prestito del suo cartellino. Basta incontrarsi e parlarne. Lotito e Tare? Non li sento da un po’… So però che Dias ha fatto molto bene a Roma e di questo sono contento”.
Le piste di mercato iniziano ad infuocarsi e l’asse biancoceleste-verdeoro torna di nuovo in primo piano, nonostante le smentite di Tare. All’ordine del giorno c’è lo sfoltimento della rosa e nei piani d’uscita oltre a Kolarov sulla via di Madrid (per liberare un posto da extracomunitario) è marcata in rosso anche la cessione di Carrizo al River Plate. Parte il tam tam dei contatti e delle proposte. La Lazio si muove per guardare al domani. Si punta su talenti lontani e poco conosciuti per pescare il jolly giusto. Una politica rischiosa che a volte paga, ma spesso azzarda. Tare e Lotito girano ancora la ruota. |di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 189 volte