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2010-05-19

Garrone e la sua Samp: "Nessuno dei capisaldi andrà via"


Il più battagliero della sua gestione. Questa è l'impressione che ha dato il presidente Riccardo Garrone ai giornalisti andati quest'oggi alla conferenza stampa tenuta dal numero uno blucerchiato all'interno della Fondazione Edoardo Garrone in via San Luca. SampdoriaNews.net vi ha partecipato, ascoltando ogni singola parola del massimo dirigente doriano, che ha parlato quasi ininterrottamente per quarantanove minuti. Un vero e proprio fiume in piena, che ha toccato mille argomenti. Un Riccardo Garrone a 360° gradi insomma, il quale ha raccontato le sue impressioni sul campionato appena finito e della Sampdoria che verrà, garantendo, di fatto, la permanenza dei big: «Ritengo quasi offensive le voci uscite sui giornali in questi gioni, nate più da passaparola che da altro - ha infatti detto il presidentissimo -. Noi non siamo un supermercato e i nostri ragazzi sono tutti puliti, onesti e sotto contratto con noi. Nel caso arrivassero offerte per loro interessanti da squadre più prestigiose, queste offerte dovranno passare per forza da noi e io ritengo che nessuno andrebbe mai in campo contro la società per poi andar via magari a gennaio».
Garanzie a parte, però, la conferenza stampa era iniziata poco prima ripartendo proprio dall'impresa Champions, culminata domenica con al vittoria sul Napoli: «Ci troviamo qui oggi innanzitutto per commentare questo anno straordinario, con il raggiungimento di un traguardo decisamente non previsto – ha iniziato Garrone -. La festa che si è tenuta domenica fino a tarda sera, alla quale hanno partecipato oltre sessantamila persone, è poi motivo di forte emozione; così come l'atmosfera che si è respirata allo stadio, perché è anche grazie alla nostra tifoseria che siamo arrivati a questo risultato. Loro ci cono sempre stati vicini, sono stati una costante di questi otto anni di mia gestione».
«La nostra splendida tifoseria vuole sempre massimo impegno da parte dell'U.C. Sampdoria, e questo è il sentimento che ho avvertito tra loro dopo il primo derby, che io lasciai prima della fine. So che non è deontologico parlare di brutti avvenimenti in un momento così festoso, ma ritengo comunque di dover dire che, pur ammettendo i nostri demeriti e non cercando giustificazioni alla nostra sconfitta, la direzione di quella gara da parte di Rosetti lasciò piuttosto a desiderare. Spero che Preziosi e i genoani non si offendano per questo».
Polemiche a parte, però, ciò di cui era importante era il futuro della Sampdoria. Archiviato Marotta, sul quale il presidente ha ribadito il via libera datogli un mese fa, con l'unica pepata aggiunta «pensavo che fossero gli allenatori a portarsi dietro il proprio staff; non i direttori generali», il presidente ha parlato delle scelte ricadute sui nuovi membri dell'organigramma Gasparin e Tosi: «Tengo a dire che il nome di Gasparin non esce dal cappello - ha subito specificato Garrone sul nuovo direttore generale -: io lo conosco fin dall'inizio della mia avventura nel mondo del calcio. È un uomo molto diverso rispetto agli altri, è un manager di successo entrato nel mondo del calcio, tanto che io io lo proposi al consiglio di Lega come possibile direttore generale prima della nomina di Matarrese. Il direttore sportivo invece sarà Doriano Tosi. Molti di voi ricordano che lui fu la mia prima scelta come direttore generale nella primavera del 2002, prima di Marotta. Tosi rinunciò perché la moglie, modenese, gli chiese di non allontanarsi troppo da casa».
Chiarite le scelte, la conferenza è quindi virata sulle possibili dinamiche del mercato che si profileranno nei prossimi mesi. Come si muoverà la Sampdoria? Garrone, anche qui, traccia la strada: «Giovedì avverrà un primo comitato strategico con mio figlio Edoardo e mio nipote Giovanni Mondini, che mi hanno già sottoposto una rosa di quattro o cinque possibili allenatori per il futuro della nostra Sampdoria - specifica -. Intanto, però, tengo a dire che tre mesi fa avevamo messo in conto delle ipotesi che non consideravano l'obiettivo a cui siamo arrivati. La Champions League vera e propria, con soldi annessi, arriverà però solo dopo le due partite del preliminare ad agosto. Per questo è molto probabile che le nostre operazioni di rafforzamento arriveranno nell'ultima settimana del calciomercato in base ai risultati che otterremo. Ovviamente noi faremo delle simulazioni, delle proiezioni di quello che potrà succedere, e le raffronteremo con la realtà dopo il raggiungimento o meno dell'obiettivo. In ogni caso abbiamo anche dei bravissimi giocatori che quest'anno era in prestito in altre società, quindi non arriveremo ad agosto impreparati e faremo fronte a tutte e tre le competizioni a cui parteciperemo: campionato, Coppa Italia e, ovviamente, Champions League».
|di Stefano Orengo - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 135 volte


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