Adesso bisogna prendere delle decisioni, il Bari non può continuare a temporeggiare. La dote del vantaggio accumulato grazie alla salvezza conquistata con largo anticipo, è oramai sperperata e si rischia addirittura di cominciare a muoversi con ritardo rispetto alle avversarie. Colpa soprattutto della scelta del nuovo direttore sportivo, resasi necessaria dopo la rescissione consensuale del contratto che legava Giorgio Perinetti al sodalizio biancorosso.
La matassa è abbastanza complessa da sciogliere, per diversi motivi. In primis, il ruolo di diesse è uno dei più delicati all’interno di una società di calcio. Una scelta sbagliata in questo ruolo, potrebbe addirittura sfociare in una stagione fallimentare. Chiaro dunque, che la scelta non possa essere affidata al caso e vada ponderata oltre modo. Ed è proprio l’elevato margine di errore che sta portando il presidente Vincenzo Matarrese a continuare a procastinare la decisione finale.
L’elenco dei pretendenti si è andato assottigliando col passare dei giorni (fuori dei giochi sembrano essere Marino, Castagnini e Cinquini) ma non è stato del tutto sfoltito. La società di via Torrebella ha puntato forte su Carlo Osti, attuale d.s. dell’Atalanta, ma il dirigente nicchia e, complice la mancata cessione della società (se ne saprà di più oggi, dopo la riunione del C.d.A. della società orobica), Ruggeri non pare intenzionato a liberarlo. I Matarrese avevano individuato l’alternativa in Guido Angelozzi, ex direttore sportivo del Lecce, ma i rumors dei tifosi che non vedono di buon occhio l’ingaggio del dirigente catanese sembrano aver convinto la proprietà a fare una scelta diversa. Ecco dunque che i possibili candidati resterebbero tre: l’ex diesse del Siena Manuel Gerolin, appena sostituito da Perinetti nel capoluogo toscano; Amedeo Carboni, già calciatore del Bari a metà degli anni Ottanta e fratello di quel Guido Carboni che ha allenato il Bari del dopo ripescaggio in serie B per tre anni; infine, Rino Foschi, le cui quotazioni sembrano essere risalite nelle ultime ore (pare che ci sia stato un contatto telefonico con l’ex Palermo).
Sta di fatto che anche maggio è agli sgoccioli e l’immobilismo (apparente) della società barese comincia ad inquietare i tifosi. Soprattutto perché c’è da avviare un mercato che poggia molto su prestiti (Barreto ed Almiron i nomi eccellenti) e comproprietà (il nodo-Bonucci è il più complesso da risolvere). I tempi sono stretti e c’è da giurare che le società interessate o proprietarie dei cartellini dei calciatori, non concederanno deroghe temporali ai biancorossi.
L’ora di tirare le somme, dunque, è scoccata. Continuare a temporeggiare potrebbe risultare deleterio e cancellare, con un colpo di spugna, la credibilità ed il patrimonio tecnico e di risultati faticosamente conquistati nell’ultima esaltante stagione. |di Mauro Solazzo - Fonte: www.tuttobari.com| - articolo letto 161 volte