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2010-05-20

Questo cielo blucerchiato


Finalmente si può pronunciare quella parola che, tanto scaramanticamente, ci siamo tenuti dentro in tutto questo tempo, quando da molte parti, ci ritenevano inadeguati per raggiungere un tale traguardo. Possiamo dirla, gridarla a gran voce, ce la siamo guadagnata, saranno pure i preliminari, ma è comunque Champions League.
Son passati pochi giorni e per me tutto ha ancora le dimensioni del sogno, tutto concentrato in una giornata perfetta, in cui ci si fa guidare dalle sensazioni fin dall'uscita di casa per andare allo Stadio. Tutto ciò che di blucerchiato si ha intorno, ispira a pensare che potrebbe diventare veramente una giornata indimenticabile, quelle che si ricordano per tutta la vita ed è stato veramente così.
E' stata veramente l'apoteosi; il tutto esaurito sugli spalti, il magone ancora prima che iniziasse la partita, rapiti dalla sciarpata che accompagna “Lettera da Amsterdam”, struggente canzone capace di seguirci da diciotto lunghi anni. Poi, con lo scandire del tempo che diventa pesante come un macigno, il Pazzo vola nuovamente in cielo e ci regala il vantaggio, mette il suggello ad una vittoria destinata ad entrare nella storia, ci riconsegna le chiavi per l'ingresso nell'Europa che "conta".
Grazie ragazzi! Godiamoci con voi questa gioia immensa, che i festeggiamenti durati per buona parte della notte non hanno affatto sopito, godiamoci la grande partecipazione blucerchiata a questa impresa, sperando che duri in eterno, l'amore non si professa mai invano. Nei momenti festosi, vengono in mente i ricordi più significativi, per me la prima volta a De Ferrari, fu nel 1982, un "pareggino" contro il Rimini, che sancì il ritorno nella massima serie. Ben diverso il contesto, ma fu l'inizio di un ciclo che ci vide lentamente sempre più protagonisti, altre ne seguirono da allora, altri cicli si aprirono e chiusero.
Ora che si apre dinanzi a noi tutto un nuovo scenario, in verità mi sento un po' scombussolata, e credo di non essere l'unica. Dopo tutto l'irrispettoso vociferare intorno alle eccellenti partenze, nel più alto momento della nostra storia, trovarsi di fronte ad una nuova situazione societaria non lo credevo possibile. Un vero dispiacere la partenza di Beppe Marotta, non tanto per la sua destinazione, quanto perchè lo si è sempre ritenuto l'artefice di tutte le belle e sostenibili operazioni di mercato che ne hanno costellato otto anni di carriera blucerchiata, e sincero affetto da parte nostra: mi sembra veramente un paradosso che se ne sia andato proprio ora che avrebbe potuto raccogliere il frutto del suo lavoro.
Analogo discorso si potrebbe fare anche per Mister Del Neri, vero uomo di sport, il quale, con grande coraggio, ha plasmato una squadra in grado di raggiungere mete impensabili. Non resta che fare loro i migliori auguri per la nuova avventura che li attende, ci resteranno sempre nel cuore.
Il nuovo ciclo, è alle porte, serve progettualità per l'immediato futuro, il muoversi attraverso tre diverse competizioni porterà inevitabilmente a dei cambiamenti nella squadra. Per la curiosità di saperne di più, ho ascoltato tutta la conferenza stampa del Presidente Garrone, seguendo avidamente le parole e i concetti. Ne ha espresso alcuni davvero interessanti sul Mondo del calcio, arbitri inclusi, su come ha sempre visto muoversi i vari "operatori", sui voti di scambio in Lega.
Ha ribadito la propria opinione sui vari torti arbitrali da noi subiti, e quanto ha apprezzato maggiormente l'essere riusciti a centrare un obbiettivo che a noi sembrava precluso a prescindere. Peccato che, per una battuta di due minuti, forse superflua ma ironica, riconducibile cronologicamente al passato, direi anche condivisibile, sia passato sotto tono quello che ha detto nei restanti 47 '. Un severo richiamo alla sportività è partito proprio da parte di chi festeggiava l'anno scorso le sconfitte nelle finali altrui. Mah, meglio guardare avanti, con la garanzia che non si smantellerà la squadra e nessuno ci deve considerare alla stregua di un supermercato. Ho visto un Presidente appassionato, pacato ma lucido, altro che... un vero sollievo.
Per quanto ci riguarda, seguiamo le evoluzioni cercando di essere sempre uniti e positivi, assetati di futuro blucerchiato, ma senza porci le solite domande sul se e quanto durerà questo momento, abbiamo la testa in festa ma i piedi, lo so, sono ben ancorati a terra, però il nostro cuore sarà sempre e solo per Lei, che viaggia sempre per l'Europa...
|di Laura Ferrari - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 202 volte


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