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2010-05-20

Juventus: si ricomincia con Andrea


Anche se si sapeva già tutto, quella di oggi è una giornata storica per la Juventus: il Cda bianconero ha infatti certificato le cariche più importanti dei vertici bianconeri, avviando una vera e propria rivoluzione che nei prossimi giorni toccherà anche altri settori societari. Andrea Agnelli diventa presidente con funzioni esecutive, mentre Beppe Marotta assume la carica di direttore generale con responsabilità diretta sull’area tecnica fino al 2013; Gigi Del Neri, anche lui oggi in sede per la firma del contratto, eredita la panchina di Zaccheroni e ha ottenuto un contratto biennale da 2 milioni a stagione «L’incarico che assumo oggi - ha dichiarato il neo presidente - è la testimonianza concreta della coesione della nostra famiglia e dell’impegno per questa società. Il lavoro da svolgere è molto impegnativo. Per questo io e Jean Claude Blanc, in armonia con tutti i collaboratori e con il Consiglio, stiamo già delineando la programmazione e le strategie per la futura stagione». Parole chiare che indicano sia il ruolo di operatività effettiva di Agnelli, sia la presenza decisionale e di sostegno del cugino John Elkann, che rimane l’azionista di riferimento con Exor, sia la permanenza in società di Jean Claude Blanc, con la funzione di amministratore delegato, ma non più deleghe sportive specifiche, se non il completamento del nuovo stadio di proprietà della Juventus, molto ben avviato e che si concluderà nell’estate 2011.
La rivoluzione societaria, però, non si fermerebbe qui: saltano anche altri quattro ruoli importanti, quello di direttore sportivo (già affidato ad Alessio Secco), che scompare dall’organigramma, quello di responsabile commerciale che passa da Marco Fassone a (probabilmente) Romy Gai, che già esercitava il ruolo nella Juventus della Triade; quello di capo degli osservatori, che passa da Renzo Castagnini a Fabio Paratici e quello di responsabile dello staff medico, che passa da Bartolomeo Goitre a (probabilmente) Fabrizio Tencone. E poi, naturalmente, la rivoluzione in campo, con almeno dieci partenti (Zebina, Grosso, Cannavaro, Grygera, Salihamidzic, Melo, Diego, Amauri, Camoranesi, Trezeguet), più alcuni incerti (Sissoko, Giovinco, Poulsen). Ci sono circa 80 milioni freschi da investire, ma naturalmente non basteranno, se non si riuscirà a fare cassa con almeno tre cessioni eccellenti, da cui dovrebbe essere escluso, se possibile, Gigi Buffon.
È una Juve che non solo volta pagina, ma delinea una nuova precisa strategia di identità: il modulo, il 4-4-2, due tipi di acquisti, quelli mirati e magari non di primissimo piano, ma anche un paio di colpi pesanti, uno in attacco e l’altro a centrocampo; tra i senatori, fiducia solo a Buffon e Del Piero, via libera agli altri, che hanno fatto il loro tempo. Tra i giovani, via quelli che hanno deluso (Giovinco e De Ceglie), per valorizzare i migliori che si hanno in casa (Marrone, Yago, Immobile) e optare per un paio di ritorni eccellenti (Criscito, Palladino e Ariaudo). Di sicuro si interverrà su tutti i reparti, di sicuro ci saranno innesti di grande spessore, ma al tempo stesso si punterà forte anche sull’inserimento in prima squadra dei giovani del vivaio. I nomi che circolano sono quelli di Pazzini, Robben e Ribery che potrebbero prendere il posto dei partenti Trezeguet e Diego.
|Redazione Nero su Bianco Web - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 129 volte


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